28. Paperotto

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Louis tornò in camera un'ora dopo, accompagnato da un infermiere che lo rimise a letto e uscì subito dalla stanza.

" Cosa è successo?" sussurrò Harry avvicinandosi.

Il conte guardò il riccio negli occhi, scostò le coperte e piegò leggermente le dita dei piedi.

Harry si mise le mani sul volto e scoppiò a piangere.

Senza pensarci un attimo si fiondò sul letto, prese il volto di Louis fra le mani e lo baciò e questa volta non fu un semplice sfiorarsi di labbra.

Le loro lingue si cercarono e si intrecciarono e le mani del conte finirono fra i ricci di Harry incastrandosi in essi.

Quando si separarono per riprendere fiato, Louis strofinò il suo naso con quello del riccio e sussurrò:

" Non baci niente male, paperotto "

" Paperotto?" chiese Harry con gli occhi spalancati.

" Sì, quando imbronci le labbra, sembri un anatroccolo di un cartone animato che guardavo da piccolo e che si chiamava, appunto, Paperotto " rispose Louis.

Harry sorrise e accarezzò il volto del ragazzo dagli occhi blu.

" Sarà un percorso lungo " disse quest'ultimo " il medico mi ha detto che ci vorranno tre o quattro mesi prima che possa tornare a camminare e, quasi sicuramente, dovrò utilizzare un bastone come appoggio per tutta la vita, però, secondo lui, potrò arrivare perfino a nuotare "

" Quindi avrò per fidanzato un vecchietto con il bastone?"

Louis lo guardò malissimo e sbottò:

" Non c'è bisogno che tu mi ricordi che ho quindici anni più di te..."

Harry stava per replicare, ma Louis gli mise un dito sulle labbra e continuò:

" Io ti capirei se tu volessi andartene, Harry...è vero sarò un vecchietto con un bastone"

" Tu sarai il mio vecchietto con il bastone e io non ti cambierei con nessuno al mondo, nemmeno con Brad Pitt "

" Brad Pitt è più vecchio di me !"

" Sì, ma è molto più bello di te "

" Ehi!!!! Come osi dir..."

Louis non riuscì a concludere la frase che stava pronunciando perché Harry posò la bocca sulla sua e lo coinvolse in un bacio dolce e passionale.

I due erano così presi l'uno dall'altro che non si accorsero nemmeno del ritorno di Pongo e Maggie.

La donna sorrise a trentadue denti di fronte alla scena e Pongo....beh, i cani non possono sorridere, ma gli occhietti vispi e la coda che si muoveva velocemente erano certo indice della grande gioia che il cagnolino sentiva nel cuore.

Una notte, all'improvviso....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora