CAPITOLO 27

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Il locale sta per chiudere, così io e Fede usciamo, saliamo in macchina e partiamo verso casa.
Sono stanca per il fatto che non ho più orari, se non avessi l'orologio non distinguerei il giorno dalla notte, ma allo stesso tempo sento come se in questi giorni avessi iniziato a vivere.
La macchina mi ha sempre rilassato, così inizio a fare un riepilogo fino a questo momento perché non me lo sarei mai aspettata.
Ho conosciuto Federico per caso, che abita a 177 km da me che ho sentito telefonicamente per due mesi, finché non ci siamo visti a Milano.
Dopo mi ha chiesto di andare a casa sua a trascorrere dei giorni di vacanza e qui tutto è cominciato per davvero. Ho scoperto che canta con uno dei suoi più cari amici, lavora come insegnante di calcio dei bambini, ha frequentato una scuola professionale che ha finito con due anni di ritardo.
Mi ha raccontato la storia dei suoi tatuaggi, pensati e studiati in modo da non doversene pentire in futuro e dedicati alla sua famiglia e ai suoi amici d'infanzia. Tra questi, quelli che preferisco sono un labirinto sull'avambraccio destro e due rose, una colorata di nero mentre dell'altra sono definiti solo i contorni, che fanno come da cornice al muso di un leone, sull'avambraccio sinistro.
Gli anni che Federico ha trascorso sul campo da pallavolo, calcio e in palestra hanno certamente contribuito alla costruzione di un fisico palestrato e sicuramente questo è stato un fattore molto influente nelle sue conquiste.
Ma quello che preferisco è il suo viso, sul quale spiccano subito come diamanti i suoi piccoli occhi azzurri e il suo sorriso sottile che sa trasmettermi sicurezza. Per finire, i suoi capelli castano chiaro con quel ciuffo biondo sempre perfetto che non perdo occasione di accarezzare.
E la sua voce, la sua voce! Lo ascolterei parlare ore, per il suo accento e la sua voce leggermente rauca che quando canta si trasforma direttamente in poesia.

"Azzurra, ci sei?"
"Cosa? Siamo arrivati?" Rispondo velocemente
"Dai scendi che andiamo a dormire, non sei stanca?"
Scendo dall'auto e quando Federico apre la porta di casa vedo che ormai dev'essere mattina, vista la luce del sole.
Salite le scale che portano alle camere da letto, ognuno entra nella propria ed io ne approfitto per togliermi il vestito nero, infilarmi il pigiama e raccogliere i capelli in una coda. Esco dalla porta della stanza per andare in bagno a struccarmi. Fortunatamente ho messo poco trucco e la pratica è piuttosto svelta, non avrei resistito in piedi altri due minuti stanca come sono.
Faccio tutto nel modo più silenzioso possibile, chiudo la porta del bagno, spengo la luce e rientro nella mia stanza. Sfinita mi getto sul letto, prendo il cellulare e apro i vari social che in questi giorni proprio non ho considerato.
Quando sto rispondendo ad un messaggio di Ale che mi chiede come stia procedendo la mia vacanza, sento gli occhi farsi sempre più pesanti, così invio il messaggio senza nemmeno rileggerlo, poso il telefono sul comodino e mi metto a dormire.

Amore Wi-fi {FEDERICO ROSSI}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora