CAPITOLO 40

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Nella foto si vedono alcuni suoi amici in primo piano, alcuni li riconosco, e sullo sfondo si vede Federico che bacia una ragazza.
Il mio cuore si fa piccolo, mi manca il respiro e i miei piedi non riescono più a muovere un passo.
"Azzurra, tutto bene?" Mi chiede Michela.
"Ho... devo uscire un secondo, mi manca l'aria... se vedete Ale ditegli di raggiungermi fuori" dico e scappo fuori.
Non appena sono fuori dal locale, scoppio a piangere mentre quell'immagine non ha intenzione di sparire dalla mia testa.
Come può scrivermi la mattina dicendomi di volermi parlare e uscire in discoteca la sera limonandosi la prima che capita? Che poi, sarà davvero la prima che capita?
Sono così arrabbiata con me stessa, spreco il mio tempo a piangere per una persona che fino ad ora ha dimostrato di non meritare nulla da me. Mi sono fatta prendere in giro, ho lasciato che mi prendesse per mano senza sapere che mi avrebbe condotto in un campo minato dal quale non mi sarei salvata; è come un circolo vizioso, cerco di dimenticarlo, sembra che ci stia riuscendo ed ecco che come un boomerang ritorna.
"Azzurra, ma che ti prende?"
Senza dire nulla, mi giro verso Ale e lo abbraccio mentre le lacrime continuano a solcare il mio viso.
"Tranquilla, stai tranquilla. Vuoi che ti riporti a casa?"
Annuisco senza smettere di abbracciarlo, come se quell'abbraccio fosse la mia ancora.

Mentre siamo in macchina, mi scuso con Ale per averlo costretto a riaccompagnarmi a casa.
"Figurati bella. Sei sicura di non volermi raccontare che ti succede?" Credo di doverglielo dopo quello che sta facendo per me, così prendo fiato e cercando di trattenere le lacrime comincio a raccontare.
"E Alessandra lo sapeva? Oddio, da lei non me lo aspettavo"
"Tu? Pensa a me. 18 anni di amicizia buttati nel cesso. Lo sai che non voglio che altri sappiano che scrivo e tu che fai? Allora sei stupida, o se non sei stupida, sei stronza"
Tutto il tragitto lo passo così, a sfogarmi con lui di tutto quello che mi ha fatto male e che ho dovuto tacere per tutti questi giorni.

Arrivati sotto casa, ringrazio Ale per avermi ascoltato e lui mi stringe a sé con un abbraccio che sembra voler dire "io sono qui".
Lo saluto e scendo dall'auto, promettendogli di chiamarlo il giorno successivo.
Aperta la porta, nel massimo silenzio possibile vado in bagno dove mi strucco e mi cambio i vestiti, indossando il mio pigiama mentre cerco di cancellare quella foto dalla mia testa.
Incredibile come quando sei da sola i peggiori pensieri occupino la tua mente.
Mi getto sul letto, metto le cuffie e scrivo a Michela e alle altre promettendo che le avrei sentite nei giorni successivi.
Mentre sto per uscire da whatsapp, apro la chat con Federico e devo dire che sono indecisa se scrivergli.
Scrivo e cancello, scrivo e cancello passando a messaggi chilometrici a poche righe.
Alla fine mi faccio coraggio e decido di scrivergli, convinta di porre fine a tutta questa storia.
*Vaffanculo, non scrivermi mai più*

Amore Wi-fi {FEDERICO ROSSI}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora