CAPITOLO 20

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"Dormito bene?" gli chiedo, cercando di essere il più discreta possibile. Odio la gente che la mattina mi fa subito mille domande, quindi cerco sempre a mia volta di non parlare troppo perché so che vuol dire esser dall'altra parte e sentirsi obbligata a rispondere con frasi di senso compiuto appena sveglia.
Fede si gratta la testa e fa una smorfia mentre risponde con un semplice "sì".
"Che vuoi fare oggi?" mi chiede, cogliendomi alla sprovvista, mentre gli offro la macedonia che avevo appena finito di preparare.
"Non lo so. Sei tu che dovresti guidare e se non hai voglia, non posso obbligarti"
"Senti, facciamo che in questi 3 giorni mi dici ciò che vuoi fare come se fossi a casa tua?"
Dopo un primo momento in cui penso se rispondere con una bugia o con la verità, dico:"Potremmo andare al mare e rimanere lì anche stasera. Oggi è san Lorenzo, ci sono le stelle cadenti"
"Perfetto, allora prepariamoci. Però facciamo un gioco, ti va?"
Lo sguardo con cui Fede mi rivolge questa domanda non dico che mi preoccupi, ma sicuramente non mi fa venire voglia di rispondere con un secco "sì".
"Facciamo che io vesto te e tu vesti me?" Continua. Tiro un sospiro di sollievo, non sapevo bene cosa aspettarmi, così rispondo serenamente "Ok, ci sto. Però vestimi di merda e giuro che non finisce bene".
"Cosa fai, mi minacci in casa mia? Comunque non preoccuparti, io sono uno stilista mancato"
Dice Federico ridendo.
Non so come si chiami questa strana sensazione che mi prende lo stomaco ogni volta che lo vedo sorridere, ma giuro che passerei tutta la mia vita a sentirlo ridere.

Comincio io a comporre il look di Federico dando una rapida occhiata alle maglie che ha nell'armadio. Alla fine scelgo un paio di bermuda rossi e una maglietta bianca, abbinati alle vans rosse simili alle mie.
"Scelta banale, ma quando uno è già figo non ha bisogno di troppo per apparire. Brava, hai capito" mi dice mentre gli apro i cassetti perché sia lui a decidere per me, sbuffando con un sorriso che non riesco a trattenere.
Dopo aver messo letteralmente a soqquadro i cassetti, sceglie un bikini azzurro con il top a triangolo pieno di lustrini, su cui dovrò indossare un paio di shorts bianchi e una maglietta asimmetrica gialla. Per completare, sceglie il cappellino bianco che avevo messo il giorno che ci siamo incontrati a Milano e le All Star bianche.

Mentre camminiamo per arrivare in spiaggia, Federico mi racconta di conoscere molto bene le spiagge di Riccione perché per diversi mesi ha lavorato qui.
"Chissà quante ragazze venivano a prendere il gelato solo perché tu eri il gelataio" dico, guardando a terra.
"Infatti quando mi sono licenziato, il proprietario non voleva lasciarmi andare" dice Federico mentre guardo verso terra e sento sempre l'odore del mare farsi sempre più forte. Stiamo per arrivare.
Non so come sia possibile, ma Federico sta occupando sempre più spazio nel mio icuore non lasciandomi nemmeno più la voglia di trascorrere il mio tempo con altre persone. Lo conosco da poco tempo e nemmeno così tanto bene, ma vorrei che il tempo si interrompesse e mi lasciasse vivere questi giorni all'infinito.

Le nostre mani continuano a sfiorarsi, si avvicinano e impercettibilmente si sfiorano finché Fede non prende la mia e la intreccia alla sua. Non appena lo guardo come per chiedergli il perché, Federico mi anticipa facendomi l'occhiolino e rivolgendomi un sorriso dolcissimo.

Amore Wi-fi {FEDERICO ROSSI}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora