CAPITOLO 52

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Come consuetudine, io e papà ci mettiamo sul divano a guardare la partita. È stato lui a trasmettermi la passione per il calcio ed è stato lui a spronarmi perché iniziassi a frequentare la scuola calcio. È una delle poche passioni, se non l'unica, che abbiamo in comune e per me è molto importante passare quei 90 minuti insieme, tant'è che lascio in camera mia il telefono per non essere disturbata.
Dopo la partita, rimaniamo a vedere i goal e le interviste post-partita e infine ci diamo la buonanotte.

07:00
Suona la sveglia. Controvoglia mi alzo e con la lentezza di un bradipo, mi lavo vi vesto e mi preparo per andare al lavoro. Prendo l'auto perché ovviamente rischio di arrivare in ritardo e parto.
Una volta arrivata, mia zia mi dà il buongiorno porgendomi il grembiule ed entro in servizio.
Ora che sono ricominciate le scuole e il lavoro, il bar la mattina è sempre pieno di gente.
Mentre sto portando la colazione a due ragazzini, vedo entrare nel bar Francesco.
"Ei Francesco, cappuccino e brioche?" domando mentre si siede al bancone.
"Sì, grazie. Hai visto che abbiamo vinto?"
"Guarda, lascia stare. Ieri mi avrà sentito tutto il palazzo" rido ricordando i goal della sera prima.
Parliamo un po' della partita e di come è andato il week end mentre servo caffè e cappuccini ai clienti appena arrivati.
"Stasera che facciamo? Cena e discoteca?"
"Mmh, ti spiace se usciamo dopo cena?" dico mentre cerco di ricordare come voleva il caffè il tizio del tavolo 5.
"Sì, come preferisci. Passo a prenderti?"
"Se non è un disturbo..."
"Non te lo proporrei, se lo fosse. Ora vado, ci vediamo alle 22:00?" Dice mentre si espone dall'altra parte del bancone e dandomi un bacio sulla guancia.
"Sì, certo... A stasera" rispondo.
Francesco si allontana e prima di uscire dal bar si volta verso di me, facendomi un occhiolino a cui rispondo accennando un timido sorriso.

Devo ancora abituarmi a così tanta gente di prima mattina al bar, mi aveva detto mia zia che sarebbe stata dura, ma è possibile che a metà giornata abbia già mal di gambe?
Per la pausa pranzo, io e zia addentiamo due panini preparati ad hoc sedute sugli sgabelli al bancone.
"Ma chi è quel ragazzo di stamattina?" chiede curiosa mia zia.
"No, è Francesco, l'ho conosciuto qui un giorno. Stasera usciamo" rispondo timida
"Brava, fai bene. È da un po' che non esci" dice prendendomi la mano e stringendola amorevolmente.
"È solo che boh..." ormai ho iniziato, devo continuare.
"Che c'è Azzurra?" mi chiede perplessa.
"Non lo so. Mi piace Francesco, ma Federico... cioè, siamo amici però non lo so. Più che amici mi sembra che ci siamo accontentati di essere così perché stare insieme sarebbe... bho... difficile"
"Che intendi dire?"
"Non lo so zia, è una situazione strana"
Mia zia allontana lo sguardi da me, rivolgendolo al mio telefono che si sta illuminando.
"Parli del diavolo..." mi dice, indicandolo.
È Fede che mi sta chiamando.
"Ei Fefe"
"Ciao piccola, tutto bene?"
Gli racconto di come sia trascorsa metà giornata e già io sia sfinita e lui ovviamente non si lascia sfuggire l'occasione per prendermi in giro. "Sei una mezza sega" lo sento ridere dall'altra parte del telefono.
Verso la fine della telefonata mi dice che stasera uscirà, quindi non potremo sentirci.
"Tranquillo Fefe, tanto anche io esco stasera"
"Con quel tizio?" chiede, e cala il silenzio.

Amore Wi-fi {FEDERICO ROSSI}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora