Chapter 3

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Sono passati almeno dieci minuti dal suono della campanella di fine lezioni ed io non riesco a decidermi ad uscire per incontrare Michael.
Ashton sospira guardandomi, mentre con un cenno del capo mi indica l'uscita in fondo al corridoio ormai sgombro. Muovo dei piccoli passi giocherellando nervosamente con le spalline ampie dello zaino nero trascinandomi dietro di lui.

"Ci vediamo domani, fammi sapere"

Si ferma di fronte alla porta rivolgendomi un sorriso d'incoraggiamento, annuisco leggermente e lancio un veloce sguardo al cortile per controllare se Michael è ancora lì.

Fuma seduto sul muretto pieno di scritte e disegni, guardandosi attorno aspirando a lungo in attesa che io lo raggiunga per non so quale strano motivo.

Prendo un bel respiro e faccio pressione sul maniglione antipanico, abbandonando definitivamente l'edificio. Lascio richiudere la porta alle mie spalle mentre mi dirigo verso di lui con passo incerto e un'evidente tensione addosso.

Il mio sguardo vaga dalle mie all star chiare a Michael, focalizzandosi poi per un paio di secondi sul primo soggetto una volta raggiunto il ragazzo dai capelli rossi.

"Eccoti, ci hai messo un sacco ad uscire"

Butta a terra il mozzicone, dopo aver rapidamente spento la sigaretta sfregandola contro il muretto in pietra.

"Scusa"

Lo guardo distrattamente, sentendomi profondamente in imbarazzo sotto il suo sguardo che invece non si sposta nemmeno per un istante dal sottoscritto, mettendomi a disagio.

"Sei davvero così tanto timido?"

Salta giù dal muretto smuovendo di colpo l'aria attorno a me, sussulto facendo un passo indietro trovandomelo di fronte e decisamente molto più vicino di quando lo sia mai stato fino ad ora.

"Lo prendo come un netto sì. Questo significa che ci sarà molto lavoro da fare"

Fa un lieve sospiro fra una frase e l'altra ma non sembra affatto dispiaciuto, anzi appare ancor più motivato. Corrugo la fronte non capendo a cosa si riferisca il suo - ci sarà molto lavoro da fare- e lo guardo interrogativo.

"C..che? Cosa vuol dire che ci sarà molto lavoro da fare?"

Domando, guardandolo in attesa di una risposta. La sua grossa mano sale all'altezza del mio viso e sfiora la pelle liscia della mia guancia latticina, spostando lateralmente il ciuffo biondo che ostacolava il pieno contatto visivo.

"Hai degli occhi così belli, Luke"

Deglutisco alla vicinanza con il maggiore e mi paralizzo sotto il suo sguardo penetrante. Arrossisco al complimento e sorrido lievemente, sentendo il battito aumentare appena.

Dark Hurricane || Muke   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora