MICHAEL POV'S
Mi stiracchio assonnato alzandomi contro voglia dallo scomodo divano dove ho trascorso la notte per lasciare a Luke la mia camera da letto padronale, l'unica. Corrugo la fronte sentendo diversi rumori e solo ora noto la luce dal freddo color bianco che filtra accecante attraverso la porta vetrata della cucina.
I piedi scalzi calpestano il freddo pavimento in grosse piastrelle scure, facendo risalire un brivido lungo le gambe e poi la schiena portandomi a scrollare le spalle infreddolito, pentendomi di non aver portato di sotto le ciabatte ieri sera.
Apro la porta nemmeno troppo cautamente, trovandomi di fronte un Luke spettinato e dall'aria decisamente devastata.
Sarà per la la notte scorsa, penso maledicendo ancora una volta Calum per il suo comportamento imprudente, se fosse successo qualcosa a Luke ci avrebbe messi a tutti nei casini.
"Ehi, che ci fai già in piedi? Sono le.. cavolo Luke sono le 7 del mattino!"
Lancio un'occhiata all'orologio da parete posto di fronte al frigorifero, sgrano gli occhi constatando di aver dormito solo tre ore e sbuffo passandomi le mani sul viso.
"Andiamo abbiamo dormito fin troppo, è noioso starsene a letto. Ci sono tante altre cose da fare!"
La testa gli ciondola da un lato alla sua risata eccessiva, alzo un sopracciglio confuso e mi avvicino al più piccolo con sospetto.
"Cos'hai dietro alla schiena?"
Domando facendo un lieve cenno del capo alle sue braccia nascoste, fa spallucce spostando lo sguardo nello spazio con espressione divertita ma allo stesso tempo visibilmente confusa ed estraniata dalla realtà. Lo colgo di sorpresa afferrando dalle sue mani la bottiglia di vodka contenente ormai poche gocce, interrompe il silenzio ridendo ubriaco emanando un forte odore di alcool mentre gli rivolgo un'occhiata seria.
"Sono le 7 del mattino e devi ancora smaltire tutto quello che hai buttato giù ieri, vedi di tornare a dormire"
Il biondo allaccia i polsi al mio collo piagnucolando, facendosi più vicino con il corpo e ridendo sfacciatamente subito dopo.
"Dai Michael, voglio divertirmi"
Il suo tono è innocente come quello di un bambino ma il suo sguardo ne è la negazione esplicita, sospiro posando le mani sui suoi fianchi con l'intento di allontanarlo ma vengo frainteso da Luke che, in risposta, fa scivolare le mani sul mio petto coperto dalla t-shirt aderente di colore nero.
"Luke sta fermo, vai di sopra"
Sospiro cercando di allontanarlo senza grandi risultati, ritrovandomi comunque il suo corpo snello aderente al mio. Sbuffo spazientito e lo spingo lontano da me facendo urtare involontariamente il suo corpo contro il muro, facendogli male.
"STACCATI, CAZZO. TROVATI QUALCUNO CON CUI SFOGARE I TUOI BISOGNI REPRESSI E LASCIAMI IN PACE. QUANDO LO CAPIRAI CHE IO NON TI VOGLIO? LA PAROLA "AMICI" NON TI E' CHIARA? SEI ASFISIANTE."
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Dark Hurricane || Muke
FanfictionMelbourne, Australia. In un comune liceo nel centro città dove il timido ed introverso sedicenne Luke non potrebbe avere un rendimento migliore. Un ragazzo per bene, che si impegna nello studio portando sempre a casa ottimi risultati. Così educato...