La nube di fumo lascia le mie labbra lentamente, disperdendosi a poco a poco nell'aria cancellando così le proprie tracce.
Stringo il filtro fra di esse socchiudendo gli occhi mentre aspiro a lungo, lasciando ciondolare le gambe a peso morto giù dal muretto perimetrale del cortile della scuola.
"Michael"
Ci scambiamo un lieve cenno col capo in segno di saluto appena prima che si sollevi, affiancandomi.
Le mie dita affusolate spettinano i capelli tinti di un accesissimo rosso fuoco, donandogli così più volume."Styles, ho sentito parlare di un vecchio magazzino abbandonato nella zona periferica della città. Potrebbe venirci utile."
Abbasso la voce rivolgendogli lo sguardo, il moro annuisce in accordo rubando un breve tiro dalla mia Camel ormai quasi terminata.
"Dovremmo andare a vederlo una di queste sere, con gli altri"
Commenta saltando giù dal muretto tirandosi successivamente su il cappuccio dell'immensa felpa nera, nascondendo quasi i capelli ricci che ormai gli toccano quasi le spalle.
"Dovremmo"
Lo appoggio, lasciando che il mio sguardo si perda nel nulla per alcuni istanti prima di scendere a mia volta dal muretto.
"Come sta andando nella nuova classe? In quale ti hanno messo?"
Spengo la sigaretta pressandola con la spessa suola degli anfibi neri prima di affiancarlo, camminando svogliato con le mani nelle tasche verso la porta principale dell'edificio. Entro dando una lieve spinta al maniglione antipanico e varco la soglia, trovandomi di fronte all' ampio corridoio deserto.
"Mi hanno messo nella C. Una merda, quella classe è un mortorio."
Sbuffo guardandolo seccato mentre con la mano cerca le rumorose monete nella tasca della felpa, soffermandosi di fronte ai distributori.
"Siamo nella stessa situazione."
Inserisce le monete nel carrellino e seleziona il numero 35, patatine al gusto paprika.
"Vado in classe, ci sentiamo"
Lo saluto con una pacca sulla spalla mentre lo sorpasso. Sistemo gli skinny jeans neri, tirandoli su dalla vita mentre proseguo dritto per il lungo corridoio fino alla porta della mia vomitevole aula piena di gente estremamente noiosa. Son tutti così attenti a ciò che dicono o ciò che fanno, tutti così composti ed impostati che mi sale lo sbocco al solo pensiero di dover trascorrere i prossimi mesi nella loro stessa stanza.
Spalanco la porta senza bussare e la richiudo sonoramente alle mie spalle, attirando l'attenzione di tutti i presenti che mi dedicano un rapido sguardo prima ti tornare ai loro appunti sulla lezione di non so quale materia.
"Buongiorno anche a te, tu sei?"
L'insegnante mi guarda stizzito mentre abbandono a terra lo zaino, accomodandomi al mio banco singolo divaricando leggermente le gambe.
"Michael."
Sostengo il suo sguardo severo con aria di sfida, infastidito dal tono con cui mi ha rivolto la parola.
Ogni singolo alunno di questa scuola, compresi i miei stessi amici, mi deve il rispetto che mi merito e non c'è persona che si azzardi a trasgredire. Persino gli insegnanti si dimostrano molto più tolleranti verso di me rispetto a tutti gli altri studenti.
Non gli farebbe di certo comodo mettersi contro mio padre, un' importante uomo di affari con fama internazionale.Lascia perdere la sua morale che sarebbe risultata estremamente inutile, tornando al suo discorso sulla storia e l'importanza della geografia nello studio di essa. Sospiro strappando un foglio bianco dal mio quaderno degli schizzi e apro la zip dell'astuccio cercando il tratto pen nero. Appoggio il gomito al banco e sorreggo il mento con il polso mentre comincio a tracciare i primi lineamenti del mio ritratto di un soggetto immaginario. La voce gracchiante del professore mi risulta distante, perdendomi nell'immagine frutto della mia fantasia contorta ma realistica al punto che riesco a renderne i minimi particolari con estrema precisione.
Ho come la sensazione di essere osservato e questo mi disturba, portandomi a distogliere l'attenzione dal mio lavoro per spostarla nello spazio circostante alla ricerca dello sguardo in questione.Due banchi più in là un ragazzino dai capelli biondo cenere osserva incuriosito il mio foglio, il ciuffo ricade sul suo viso regolare mascherandolo in parte e dandogli un'aria da assoluto perdente.
Non appena si accorge che, a causa sua, ho interrotto ciò che stavo facendo, alza lo sguardo incrociando il mio e mi sembra quasi di vederlo arrossire.
Alzo un sopracciglio confuso e lui in risposta si affretta a distogliere rapidamente l'attenzione, ritornando a copiare le date scritte alla lavagna con la relativa spiegazione accanto.Mi occupo di terminare il mio ritratto, dedicandovi anche l'ora seguente per perfezionare alcuni tratti e abbellirlo con il chiaro scuro che lo rende incredibilmente reale nel suo surrealismo.
Lo sollevo di fronte a me, guardandolo soddisfatto dal risultato finale mentre in brevissimo tempo la classe si svuota, a pochi istanti dall'inizio dell'intervallo.
Quando finalmente resto solo senza attorno quei mocciosi, ripongo con cura il mio ultimo lavoro sopra ai precedenti all'interno del mio blocco ormai stracolmo e lo sistemo nello zaino prima di abbandonare l'aula per raggiungere gli altri in cortile."Eccoti, Harry ci ha detto del capannone. Pensavamo di andare oggi stesso a vederlo."
Mi informa Calum guardando prima gli altri e poi me, sorseggiando la birra in lattina in attesa di una risposta, la decisiva.
"Sì, buona idea."
Approvo con tanto di cenno del capo rispondendo senza particolare interesse ad un paio di sms, tutti da ragazzi diversi.
Allungo la mano libera nella direzione del ragazzo dalla pelle ambrata, senza distogliere lo sguardo dal display e sorseggio la fresca birra sicuramente appena comprata al bar all'angolo.
"A stasera allora"
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti! Ci tenevo a ringraziare ogni singola persona che è passata di qui e ancor di più chi seguirà la mia storia, grazie mille. Fatemi sapere man mano cosa ne pensate lasciandomi qualche commento, mi farebbe molto piacere. Il prologo e i primissimi capitoli sono introduttivi e quindi un po' brevi ma con l'avanzare della storia i capitoli diventeranno più lunghi. Un bacio ❤
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Dark Hurricane || Muke
FanfictionMelbourne, Australia. In un comune liceo nel centro città dove il timido ed introverso sedicenne Luke non potrebbe avere un rendimento migliore. Un ragazzo per bene, che si impegna nello studio portando sempre a casa ottimi risultati. Così educato...