Chapter 2

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Apro gli occhi a fatica, strizzandoli subito dopo infastidito dalla luce del giorno che trapassa le tende bianche della mia piccola stanza.
Aspetta, la luce del giorno?

Corrugo la fronte mettendomi seduto a gambe incrociate sul piccolo letto e mi sporgo preoccupato così da poter afferrare il cellulare dal comodino per controllare l'ora : 7.10.

"Merda"

Impreco alzandomi con uno scatto e lasciando le coperte arruffate senza il minimo ordine, cosa che non è di mia abitudine fare.. anzi.
Cammino a piedi nudi raggiungendo l'armadio e spalanco le ante chiare estraendone a caso il primo paio di jeans ed il primo maglione che mi trovo di fronte senza badare a nulla. Sfilo con rapidità la maglia del pigiama accaldato, sostituendola con il nuovo indumento e gettandola infine sul letto sfatto. Sbuffo ancora assonnato finendo di vestirmi prima di dirigermi in bagno ,dove mi do una rapida lavata a viso e denti.
Pettino i capelli che nonostante ciò han comunque un aspetto disordinato per la mancata passata di piastra, diventata ormai routine.

Mentre mi maledico per essermi scordato di impostare la sveglia ieri sera torno nella mia camera per recuperare lo zaino e mettere le solite scarpe bianche, delle all star basse ormai distrutte e di un colore tutt'altro che bianco.

Cuffie nelle orecchie e zaino in spalla, esco di casa chiudendomi la porta alle spalle e do due giri di chiave prima di sfrecciare lungo il marciapiede, attirando l'attenzione dei pochi passanti con la mia imbarazzante corsa goffa.

Lo zaino rimbalza contro la mia schiena ad ogni movimento e la cosa non è affatto piacevole, ma non posso certo permettermi di tardare già nel corso delle prime settimane.

Recupero fiato rallentando una volta raggiunto il cortile scolastico ormai deserto, tiro un sospiro di sollievo controllando l'ora sul display del cellulare ed entro seguito da un paio di altri studenti.

Spengo il telefono come da regolamento, attraversando a passo svelto il lungo corridoio che termina proprio con la mia aula, una delle più grandi dell'edificio.
Busso timidamente passando poi le dita attraverso il ciuffo abbattuto, sperando di migliorare in qualche modo il mio aspetto pessimo di stamattina.
Non riesco a non pensare al fatto che Michael dovrà vedermi ridotto così, con aria stanca e i capelli un po' da una parte e un po' dall'altra.

"Avanti"

La voce della professoressa mi distrae dai miei complessi mentali.
Entro dando il buongiorno e richiudo silenziosamente la porta facendo un cenno ad Ashton che mi sorride dal banco.

"Buongiorno"

Mi saluta mentre mi sistemo goffamente accanto a lui, sfilando la giacca pesante adagiandola sullo schienale della sedia per poi affrettarmi a tirar fuori dallo zaino l'occorrente per la lezione, prendendo finalmente posto.

Dark Hurricane || Muke   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora