Chapter 8

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Mi sento come in una grossa incubatrice in cui vige un tombale silenzio, una pace fin troppo inviolata per non lasciarmi addosso un senso di inquietudine.

Apro lentamente e a fatica gli occhi ancora appesantiti dal profondo sonno appena interrotto, attorno a me solo l'oscurità del buio più totale che inghiotte tutto ciò che trova.
Me compreso.

Sbadiglio passandomi le mani sul viso cercando di riprendermi e di far ordine nel caos che popola disordinatamente la mia testa, che pulsa dolorosamente a causa del forte mal di testa che mi martella come ovvia conseguenza della serata di baldoria. Scosto le calde coperte rabbrividendo alla loro mancanza sul mio corpo, affrettandomi per tanto ad alzarmi sfregando le mani sulle braccia scoperte ed infreddolite, cercando di darmi sollievo dal freddo del mattino.

Cerco a tastoni l'interruttore, camminando a ridosso della parete ruvida contro cui lascio scorrere la mano studiando l'ambiente circostante. Urto accidentalmente contro quella che deve essere la scrivania, mugolo all'impatto ma al tempo stesso mi sento sollevato incontrando finalmente un interruttore .

I miei occhi si assottigliano in due fessure al doloroso impatto con la luce potente di una modesta camera da letto mai vista prima d'ora.

I mobili e le pareti sono in profondo contrasto, passando dal bianco netto e brillante delle pareti al nero opaco dell'arredamento moderno e nettamente maschile. Il letto piuttosto ampio deve essere ad una piazza e mezza, coperto da lenzuola semplici di un raffinato grigio perlato che si intona perfettamente ai cuscini di una tonalità più scura.

Poco sopra la testiera del letto sono posizionati accuratamente alcuni poster di svariate dimensioni, raffiguranti artisti di fama mondiale come U2, AC DC, Nirvana e Blink 182.

Sorrido lievemente sentendomi vicino al proprietario dell'abitazione, condividendo con lui quando meno gli stessi gusti in fatto di musica.

Giusto, forse dovrei scoprire dove mi trovo.

Passo le dita fra i capelli biondo cenere disordinatamente disposti, lasciandomi alle spalle la camera da letto a me sconosciuta dove ho trascorso l'intera nottata dormendo profondamente ed indisturbato.

Scendo le scale toccando di tanto in tanto il corrimano per assicurarmi di avere un supporto vicino, non riuscendo a vedere ciò che mi circonda dato il buio dell'intero appartamento. Terminata la rampa le mie dita incontrano nel loro cammino l'interruttore di quello deduco sia il salotto, deglutisco leggermente facendo pressione, preoccupato da ciò che potrei scoprire una volta abbandonata la mia incubatrice.

Mi trovo in un moderno salotto dall'arredamento prettamente di colori freddi e piuttosto ricercato. Poco sopra la sottile televisione dal grosso schermo è fissata alla parete una mensola a scomparti, ogni scomparto dalla forma rettangolare contiene al suo interno alcune fotografie di piccolo formato. Cerco di mettere meglio a fuoco i soggetti senza risultati, trovandomi troppo distante da esse per poterne apprezzare i dettagli o anche solo il semplice contesto generale.

Dark Hurricane || Muke   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora