Chapter 21

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Sculetto sicuro di me guidando il mio ospite all'interno dell'accogliente abitazione, decisamente meno lussuosa della sua ma comunque di bell'aspetto.

Le dita calde stringono le mie ancora intrecciate alle sue mentre si ferma in soggiorno, facendomi fermare di conseguenza e voltare verso di se.

"Forse dovrei toglierle le scarpe, non credi?"

Lascia sarcastico la mia mano chinandosi per slacciare con fare sbrigativo le scarpe fattesi di troppo, come il resto degli indumenti d'altronde.

Ma per quelli c'è ancora tempo.

Calcio via le mie barcollante, spingendole all'angolo della porta principale, accanto alle sue dello stesso modello e rivolgendo un sorrisetto al rosso, indietreggiando con fare malizioso verso le scale che conducono al piano superiore.

Avanza a piedi scalzi sorridendo d'intesa, cogliendo il mio chiaro invito a seguirmi di sopra,al piano dedicato alle due camere da letto e poche altre stanze.

Mi volto dandogli le spalle e salgo le scale accentuando volutamente l'ondeggiare del mio bacino, certo del suo sguardo già da prima puntato su di esso.

"Hai un culo da urlo"

Commenta deliziato a fine rampa, facendomi scoppiare in una fragorosa ed anormale risata che risuona chiassosamente all'interno della casa semideserta.

Mi giro divertito verso di lui, cercando di mantenere una postura sobria e ridacchiando mentre appoggio rassegnato le piccole spalle contro la parete, verniciata di un bianco ormai trasandato.

"Ah sì?"

Domando afferrandolo per la camicia ancora zuppa, tirandolo appena nella mia direzione incitandolo ad avvicinarsi.

Il suo corpo imponente intrappola il mio, posizionando le braccia possenti ai lati della mia esile figura ora aderente al muro retrostante.

"Mh mh"

Annuisce meccanicamente, concentrando lo sguardo sulle mie labbra rosee che si curvano subito dopo in un sorriso compiaciuto percependo la paradisiaca pressione delle sue, rosse e piene.

Chiudo gli occhi.

Le copiose dosi d'alcool in circolo nel mio corpo non bastano a mascherare ciò che accade all'interno del mio stomaco, in subbuglio al lento inseguirsi delle nostre bocche.

Sono forse queste le famose "farfalle"?

Le mie dita lunghe risalgono alla sua nuca, passando fra i capelli rosso fuoco e stringendoli di rimando al suo completo comando su di me, sulle mie labbra che ora gli appartengono.

Mi eccita essere sottomesso alla sua volontà, interamente asservito a lui.

Solleva il lembo della mia t-shirt nera, scoprendo con un rapido gesto il mio addome accennato ed il petto, poco definito a confronto con il suo.

Dark Hurricane || Muke   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora