Chapter 20

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"Lo so... Sì.. sta tranquillo. Sì, ho detto di sì! Dai ti chiamo domani, sono in ritardo"

Sospiro abbandonando distrattamente il cellulare sul letto ad una piazza e mezza, lasciandolo ricadere sul vecchio materasso con un sordo tonfo dopo aver chiuso sbrigativamente la lunga chiamata con Ashton, durata circa un'ora.

Gli ho riportato sinteticamente tutte le vicende di cui non era ancora al corrente, ottenendo da parte sua inevitabili critiche ma soprattutto tante raccomandazioni.

A lui proprio non piacciono.

Così come non gli piace il ragazzo che sono diventato, ma il bene fraterno che ci lega fin dall'infanzia supera ogni opinione, anche se contrastante.

Il più grande spera ancora di poter far rinsavire il timido e casto ragazzino che lo affiancava trasandato fino ad alcuni mesi fa, quando Michael mi ha preso sotto la sua ala e mi ha fatto conoscere un mondo tutto nuovo. Il suo.

Richiudo pensieroso la zip degli skinny strappati egualmente su entrambe le ginocchia, abbinandoli ad una t-shirt anonima del medesimo colore cupo.

Ashton si è raccomandato di stare alla larga da Calum e di evitare contatti con Michael, il quale secondo il brizzolato vuole palesemente approfittarsi di me come ha sempre fatto con tutti quelli che mi hanno preceduto.

Non ho alcuna intenzione di dargli retta.

Una cosa che ho imparato all'interno del gruppo è di non stabilire mai nulla, lasciare che le cose vengano da se.

Ed esattamente così che farò, lascerò al caso il corso della serata.

Mi chino a 90 sistemando la linguetta delle all star nere in tela, stringendovi sopra i lacci che riprendono la tonalità della calzatura monocroma. Lascio deboli i due nodi, allentandoli appena e nascondendoli all'interno delle scarpe strette attorno alla caviglia.

La mia immagine complessiva riflessa nello specchio da parete mi soddisfa.

Passo le dita lunghe fra i capelli biondo cenere dandogli un volume maggiore e direzionandoli a mio piacimento.

Lancio un'occhiata rapida all'orologio : perfetto orario.

Due spruzzate di profumo e finalmente sono pronto per la serata.

Scendo al piano inferiore, dove recupero dalla mensola il mio mazzo di chiavi e mi guardo attorno controllando di aver spento tutte le luci e aver chiuso le finestre.

Stanotte mia mamma è via per lavoro ed io le ho mentito nuovamente riguardo ai miei programmi dicendole che passerò una tranquilla serata a casa, in compagnia di Ashton.

Se solo sapesse cosa è realmente diventato il suo adorato ragazzino dai capelli a scodella e l'aria innocente.

Esco di casa chiudendomi alle spalle la porta a cui do due giri di chiave, come mia abitudine fare ogni volta che l'abitazione resta incustodita.

Dark Hurricane || Muke   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora