Capitolo 6 - La festa

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"Ho sentito che hai salvato un alce" disse John allegro, facendosi trovare fuori dall'edificio scolastico, dopo l'esame.

Seth lo guardò confuso e poi si rivolse a Loto. "Cos'hai fatto?" 

"Nulla Seth, è un gioco di parole. Nulla di importante" rispose seccata.

"Be', qualcosa hai combinato prima. Si può sapere cosa ti è preso oggi?"

"Uffa! Non hai sentito cosa ho detto al professore? Cose da donne!" sbottò seccata. John prese a ridere alle sue spalle facendole venire voglia di tirargli un pugno in piena faccia.

"Non è che mi nascondete qualcosa?" chiese incerto.

Seth, dopo quello scambio di battute fra i due, si zittì, imbronciato. In fin dei conti Loto era sempre stata sua amica, erano sopravvissuti insieme per tutti gli anni di scuola mentre lui veniva preso in giro perché troppo magro o non corrispondente ai canoni di bellezza. Non sopportava l'idea che qualcuno si mettesse fra loro...

"Io ora devo andare, mia mamma mi sta aspettando in macchina" concluse Seth.

"Dai, non te la prendere..."

"Non me la sono presa, devo solo andare" aggiunse secco.

"Non sapevo che ti sarebbe venuta a prendere" disse dispiaciuta. "Speravo di fare il nostro ultimo viaggio in autobus insieme" 

"Devo andare dalla nonna, a mangiare perché mi ha preparato una piccola festa con i parenti." rispose Seth poco convinto. "Ci sentiamo domani."

I due amici si salutarono e Seth non poté fare a meno di sentire che fra loro stava cambiato qualcosa... Come se... Come se non camminassero più su binari paralleli. Scosse il capo e raggiunse sua mamma lanciando un ultima occhiata a Loto e John mentre si avviavano alla fermata del bus e si perdevano fra la folla. 

Loto era silenziosa e non aveva voglia di parlare, si sentiva stanca e non vedeva l'ora di arrivare a casa per avere notizie del grande alce ferito.

"Allora, allora..." disse una voce fastidiosa alle loro spalle mentre salivano sul bus. "Come stai Loto?"

Oh no, proprio non ci voleva questa, pensò fra sé.

Sara era proprio dietro di loro e insieme a lei c'era anche quell'orribile tarantola.

"Bene. Grazie. Tu?" rispose secca, disgustata da quel ragno che le camminava intorno al collo.

"Oh, bene. E tu John, come stai?"

"Benone anche io" assentì lui. 

Quello fu l'inizio di una chiacchierata senza sosta fra i due. Loto nel giro di mezzo secondo passò in secondo piano visto che l'interesse di Sara era esclusivamente per John. I due continuarono a parlare, mentre Sara rideva a qualsiasi battuta del ragazzo e lui le rispondeva con evidente disinteresse, spinto dalla felicità di urtare i nervi di Loto.

Arrivarono alla fermata del bus, Loto sistemò meglio in spalla lo zaino per avviarsi alla conclusione di quella faticosa giornata.

"Ehi, Loto! Ascolta!" Sara la bloccò, attirando l'attenzione di tutti. "A breve farò una festa. Perché tu e John non venite?"

Sull'autobus calò il silenzio. Persino il signor Perckins dal posto guida le guardò confuso. Loto era stupita e con la bocca spalancata non seppe trovare una scusa plausibile. John l'anticipò e rispose per entrambi che sarebbero andati da lei con molto piacere.

"Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?" chiese nervosa quando la bussola del bus si chiuse alle loro spalle. "Io non ci voglio andare! Quella la detesto, la odio!"

Anthea #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora