Capitolo 25 - Corri!

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Quando finì di leggere quelle parole, Loto si sentiva in balia degli eventi e le lacrime ripresero a rigarle le guance. Il passato echeggiava nelle sue orecchie: reale e ingombrante, insieme alla conferma che nelle sue vene scorreva il sangue di colei che aveva salvato il popolo dell'Albero Sacro.

Ma cosa ancora più incredibile fu la verità su Linneo. Lo aveva sentito nominare quando era a scuola, in una noiosissima lezione di scienze a cui aveva prestato pochissima attenzione, mentre giocava a tris col suo amico Seth. Mai avrebbe pensato di risentire quel nome ad Anthea.

Ripensò alle foto che aveva visto nell'album, in cui John e Peacock si tenevano per mano. Erano innamorati ma ancora non le era chiaro perché John l'avesse abbandonata.

Si sentiva sciocca e confusa. Lei era stata onesta con loro, fin dall'inizio. Aveva faticato molto per ottenere la loro fiducia ma l'avevano sempre tenuta all'oscuro di tutto.

Quella notte fece fatica a rimanere tranquilla, in camera sua. Venne assalita da attimi di rabbia in cui avrebbe voluto andare a urlare contro Peacock ciò che aveva scoperto; la rabbia però si alternava da attimi di assoluta tristezza in cui si sentiva ferita e tradita dalle persone che credeva amiche.

La mattina seguente, dopo aver passato tutta la notte a riflettere, decise che doveva fare qualcosa. Non aveva più voglia di stare ferma ad attendere ordini...

Il freddo era ormai alle porte e non avrebbe sopportato di passare un lungo inverno ad aspettare che le cose cambiassero.

Decise di andare all'Albero Sacro per parlare con Aghelio e chiedergli di unirsi a lei. In quel momento sembrava l'unica spalla su cui poteva appoggiarsi. L'unica persona che non le aveva ancora mentito.

Il vento premeva sui vetri delle finestre della camera facendole venire la pelle d'oca, il fuoco era scosso dagli spifferi d'aria che passavano attraverso le fessure.

Aprì la finestra facendo entrare un alito di vento gelato che le scompigliò i capelli e si sporse, guardando l'orizzonte. Pochi mesi prima, da quella postazione riusciva a vedere la distesa infinita di alberi e le montagne in lontananza; lo stupore e la tristezza l'avevano accompagnata durante la sua crescita ad Anthea, ma adesso tutto le sembrava sconosciuto, si sentiva una persona diversa. Ora sapeva tirare con l'arco, riusciva a difendersi con i pugnali ed era sicura che il suo destino non fosse stare ferma ad attendere che il tempo passasse.

Aprì la porta, scese al piano terra mentre il caldo cominciava a farsi sentire sotto lo strato in più di vestiti che aveva indossato.

Appena aprì la porta che dava sull'Abbazia, si scontrò con Peacock: «Ehi! Stai attenta! Poco mancava che me la sbattessi sul naso».

Loto la sorpassò senza degnarla di uno sguardo. Se avesse tentato di fermarla probabilmente sarebbe scoppiata come una mina pericolosa.

Attraversò l'Abbazia a passo spedito: appena uscì dal portone, il gelo la avvolse congelandole il sudore sulla pelle. Questo però non la fermò. Sorpassò alcuni maghi seduti sui gradini mentre il vento muoveva le fronde degli alberi rendendo difficile sentire altri suoni al di fuori del fruscio.

Arrivò all'Albero Sacro, e lo aggirò come aveva fatto anche in passato. Si ritrovò a osservare quelle scanalature che si ritraevano nel legno, creando dei gradini naturali. Aveva il fiatone, le guance erano in fiamme e le mani rosse e fredde, sulle quali risaltava il bianco delle nocche. Appoggiò la schiena al tronco dell'albero e si lasciò scivolare fino a sedersi a terra, dando sfogo alle lacrime.

Troppe cose erano successe. Era stata investita da una miriade di informazioni e la frustrazione di quei giorni era arrivata al culmine.

All'improvviso l'immagine di sua madre le comparve come un flash nella mente. Beth sembrava sconvolta, le disse che doveva tornare a casa, doveva fare in fretta perché il tempo stava per scadere. Loto annuì, contenta di avere finalmente una missione. Era stanca di starsene ferma ad aspettare...

Anthea #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora