Loto volse lo sguardo nella direzione dove stata guardando Aghelio. Stava immobile, dritto davanti a loro. Un brivido le corse lungo la schiena. Sembrava un Archema ma qualcosa non le tornava. Era diverso rispetto a quello che aveva messo fuori gioco poco prima. Questo aveva occhi azzurri iridescenti che ardevano come fiammelle.
Un ringhio gutturale ruppe il silenzio del bosco. Loto e Noctis rabbrividirono.
Un attimo dopo alle sue spalle arrivarono gli altri quattro, si fermarono e attesero che il primo indicasse loro la direzione. L'Archema dagli occhi azzurri puntò verso di loro. Noctis e Aghelio uscirono dal cespuglio scoccando frecce a non finire.
Tre Archema si ripararono dietro gli alberi vicini, il quarto si fece scudo dietro all'Archema con gli occhi azzurri. Noctis lo colpì tre volte di fila. Le frecce si conficcarono al cuore, sulla spalla e dritto allo stomaco ma non lo scalfirono minimamente, come un bamboccio di sabbia.
Quegli occhi rimasero puntati su Loto, pietrificata dietro al cespuglio.
Li sentiva addosso, sembrava potessero attraversarla.
«Lascia stare quello!» urlò Aghelio. «Colpisci gli altri».
Noctis annuì. Un Archema uscì dal cespuglio e mirò in direzione di Aghelio. Noctis prese la mira a sua volta e colpì l'Archema al centro della gola, facendolo stramazzare a terra.
Noctis si girò verso l'amico con un sorriso compiaciuto ma Aghelio era scomparso.
Il bosco era attraversato da frecce che volavano ovunque, Noctis si piegò in avanti passando dietro dei cespugli, raggirò un altro Archema, scoccò una freccia e lui stramazzò a terra.
Raggiunse il cespuglio di partenza e ansimante si accasciò di fianco a Loto.
«Dobbiamo toglierci da qua! Non siamo al sicuro» disse col fiato corto.
Loto rimase interdetta, non riusciva a muovere un muscolo. Bloccata dalla paura, teneva la testa fra le gambe respirando a fatica.
«Muoviti! Dobbiamo correre!»
Ma Loto non decideva a muoversi così le afferrò un polso e la trascino dietro di sé. Una volta fuori dal cespuglio le sue gambe sembrarono reagire e cominciò a correre dietro all'amico.
Si sentiva una stupida. Era uscita nel bosco, si era messa in quella situazione rischiando di far uccidere anche i suoi amici per puro eroismo. Potevano morire. E sarebbe stata solo colpa sua.
Le parole di Peacock le rimbombavano in testa: "Non sei ancora pronta. Non sei ancora pronta! NON SEI ANCORA PRONTA!"
«Lo so!» urlò Loto con le lacrime agli occhi. Si divincolò dalla presa di Noctis e fermandosi in mezzo al sentiero, si accasciò stringendo la testa fra le mani.
Noctis tornò sui suoi passi, guardandola confuso. «Loto, non è il momento adatto per andare via di testa, ti prego muoviti!»
«Non ce la faccio, aveva ragione Peacock! Non sono pronta!»
Noctis alzò gli occhi e lo vide. L'Archema si faceva strada, passo dopo passo. I rami degli alberi si abbassavano al suo livello per sbarrargli la strada, ma lui con un colpo netto li spezzava in due. Pezzi di tronchi venivano alzati e lanciati di lato come se fossero senza peso. L'edera che si attorcigliava sulle sue gambe veniva sradicata il passo successivo, mentre dalle frecce che proprio Noctis gli aveva lanciato contro, usciva un liquido denso e nero.
«Sono come zombie» sussurrò fra sé.
Loto alzò gli occhi. «Cosa?»
Noctis indicò l'Archema a venti metri da loro e Loto si voltò a guardarlo.
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Anthea #WATTYS2017
Fantasy• Vincitrice #WATTYS2017 • Categoria Nuovi Arrivati • Loto è un'adolescente come molte altre alle prese con problemi tipici della sua età. Nata e cresciuta a Durrington, una piccola città nello Stato di Washington circondata da boschi, Loto un giorn...