Il nonno entrò nell'Abbazia e andò a sedersi al tavolo più grande, quello centrale. Molte persone si radunarono attorno a lui mentre un leggero brusio di voci continuava in sottofondo.
Loto fece un cenno con la mano per attirare la sua attenzione e lui la salutò con un sorriso, facendole segno di raggiungerlo.
Fece il giro del tavolo, il nonno dava le spalle a un camino acceso, con il bordo intarsiato, il marmo era stato scolpito con minuziosa attenzione facendo apparire l'edera viva.
«Hai mangiato?» le chiese sottovoce. Loto scosse la testa. «Oggi assisterai alla tua prima riunione...» disse, mentre ordinava i fogli che aveva davanti e ne studiava il contenuto.
Qualche minuto dopo comparve Nefele, le porse un vassoio con una torta di limone la sua preferita, assieme a una caraffa con succo d'arancia e fette biscottate con marmellata e burro, caffè fumante e un grappolo d'uva.
«Bentornata!» le disse abbracciandola stretta. «La torta te l'ha preparata Beth ma tutto il resto te lo manda Agroste con i suoi saluti».
Lei ricambiò senza risparmiare la felicità che provava nel ricevere tanto affetto, nonostante quello che era successo. Almeno loro non la considerassero colpevole della morte di Iridis, anche se in fondo al suo cuore una piccola parte di senso di colpa pulsava dolorosamente.
Al tavolo c'erano soprattutto uomini. Vide Peacock sedere al fianco di un ragazzo più giovane di lei con i capelli rossi e gli occhi gialli, sembrava un rettile e Loto ripensò a John disteso nel suo giaciglio, ricoperto di squame nere...
Un mago alto e robusto con la faccia paffuta ma seria, si fece avanti portando delle pergamene arrotolate. Sulle nocche di entrambe le mani aveva tatuata la parola Goro, ipotizzò fosse il suo nome; i capelli erano corti, una folta barba gli copriva metà viso e il doppio mento. I suoi occhi erano piccoli e vispi, attenti a tutto ciò che capitava.
Dopo che consegnò le pergamene al nonno andò a sedersi al fianco di un altro mago. Poco più distante c'era un ragazzo che non distoglieva lo sguardo da Sgurfio come una sentinella che attendeva degli ordini precisi. Intorno c'erano anche ragazzi evidentemente intimiditi da quelli più sicuri, le ragazze parlavano fra loro divise in gruppi.
Cercò Noctis fra quelle facce, ma non era presente e questo le fece crescere un senso di rabbia e tristezza.
Beth le sedette accanto e fu come un balsamo per la sua pena: sua madre era lì che le sorrideva, sana e salva.
Il nonno richiamò l'attenzione di tutti, schiarendosi la gola. Il silenzio calò e Loto sentì gli occhi puntati su di sé: questo le bloccò nuovamente la voglia di mangiare.
«Buongiorno a tutti» cominciò Sgurfio. «Oggi siamo riuniti perché voglio che mia nipote ci parli di ciò che ha scoperto prima di arrivare qui... Sono informazioni importanti e vi chiedo la massima attenzione».
Loto fu sorpresa da quell'annuncio, non si era preparata un discorso. Volse lo sguardo verso Beth che con un cenno del capo la incitò a parlare.
«Se avete domande da farle non esitate, siamo qui per combattere la stessa guerra e meno dubbi ci saranno nelle nostre teste, meglio sarà».
Loto deglutì e mandò giù il boccone torta.
«Buongiorno a tutti...» cominciò timida mentre i presenti non le toglievano gli occhi di dosso in attesa. «Da dove comincio?»
Le sudavano le mani, si sentiva come a scuola quando il professore la chiamava alla cattedra e la interrogava. Poteva studiare per giorni, mesi e anni ma essere lì davanti a tutti la faceva sempre sentire impreparata.
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Anthea #WATTYS2017
Fantasia• Vincitrice #WATTYS2017 • Categoria Nuovi Arrivati • Loto è un'adolescente come molte altre alle prese con problemi tipici della sua età. Nata e cresciuta a Durrington, una piccola città nello Stato di Washington circondata da boschi, Loto un giorn...