All'Abbazia tutto procedeva normalmente e un occhio inesperto non avrebbe notato che il professore non veniva mai lasciato solo.
Quelli furono giorni d'inferno per Agroste: per cercare di proteggere Anthea dal pericolo, aveva aumentato i suoi turni nelle cucine per paura che il professore avesse già cominciato a instillare il veleno con l'inganno, magari sostituendolo di nascosto con una salsa.
«Buongiorno a tutti!» salutò una mattina il prof. Ibisco, con fare goffo, entrando in cucina.
Erano passati dieci giorni dalla riunione e come ogni tanto accadeva, il professore era andato a fare visita ai lavoratori.
La cucina era una stanza molto ampia, al centro c'era un tavolo, lungo e stretto, che permetteva a maghi e ninfe di sbucciare e affettare grosse quantità di cibo tra cui: patate, pomodori, zucchine e melanzane, mele, pere e altro.
Sulla parete di fronte, una porta si apriva verso l'esterno, dove un fazzoletto di terra grande mezzo ettaro produceva frutta e verdura fresca in continuazione.
Di fronte alla porta c'era un camino dove crepitava un fuoco caldo e perpetuo: lì cucinavano pane, riscaldavano zuppe e l'acqua per il tè.
Le pareti avevano grandi finestre visto che la stanza era sempre piena di vapore e fumo e attaccate alle pareti c'erano pentole e mestoli di ogni forma e dimensione.
Alla destra del camino, che in quel momento stava cuocendo del pane allo zenzero e semi di zucca, c'erano forni costantemente a lavoro, un campanello avvisava quando il cibo era ben cotto.
«Buongiorno a lei, professore» urlò Agroste, andandogli incontro.
Quel giorno la cucina era particolarmente caotica.
Gli porse una mano, dopo averla asciugata sul grembiule e il professore ricambiò il saluto.
«Come procede qui?» chiese caloroso Ibisco, con le mani dietro la schiena e gli occhiali che scivolavano sul naso fino a fermarsi sulla punta.
«Molto bene, professore. È bello avere qualcuno che ogni tanto ci viene a trovare».
«Suvvia, non chiamarmi professore. Non sei più un mio studente da troppo tempo ormai».
«Certe abitudini non muoiono mai professore... Bei tempi quelli della scuola!»
«Ah si, bei tempi quelli passati...» replicò pensieroso l'altro. «Vedo che siete indaffarati» aggiunse, sistemandosi gli occhiali alla base del naso.
«Quando arrivano i primi freddi, Anthea esige piatti caldi e fumanti. Ma prego, si sieda. Abbiamo appena sfornato una torta alle pere e mele candite» disse indicandogli una sedia libera.
«Grazie Agroste, ma sono venuto qui per un altro motivo».
Agroste arricciò le folte sopracciglia. «Certo, posso esserle d'aiuto?»
Il professor Ibisco sorrise timido e poi annuì. Tirò fuori dalla tasca della giacca un'ampolla contenente del liquido giallo luminescente.
Il cuore di Agroste cominciò a pompare e la preoccupazione lo assalì.
«Di cosa si tratta?» chiese, fingendo curiosità.
«Io e alcuni maghi abbiamo lavorato a una sostanza che migliora del doppio le prestazioni del cervello».
«Interessante!»
«Già... Pensiamo che visto il cambio di stagione e l'inverno rigido alle porte, una spinta in più può sempre servire».
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Anthea #WATTYS2017
Fantasy• Vincitrice #WATTYS2017 • Categoria Nuovi Arrivati • Loto è un'adolescente come molte altre alle prese con problemi tipici della sua età. Nata e cresciuta a Durrington, una piccola città nello Stato di Washington circondata da boschi, Loto un giorn...