Capitolo 29 - Amici

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Non appena la madre finì di parlare, dal corridoio fecero capolino i due ragazzi, dopo aver fatto un lungo bagno caldo la loro pelle era tornata del colore normale.

Finalmente era giunto il suo turno. Sentiva la puzza degli Archema addosso e voleva lavarsela via al più presto.

Fece in fretta, voleva parlare con John, e capire come mai quello stupido testone si era messo nei guai...

Quando uscì dalla doccia, trovò i vestiti puliti che profumavano di lavanda, si vestì e raggiunse Beth, Aghelio e Noctis in salotto. Stavano raccontando ciò che avevano passato per arrivare fin laggiù. L'espressione di Beth era scossa ma li ascoltava avidamente.

In alcuni momenti la sentiva ridere, era affascinata dalla simpatia di Noctis, spesso rendeva ridicole le loro vicende, caricandole di espressioni buffe.

Risero volentieri mentre la tensione del viaggio si scioglieva a poco a poco. Aghelio ogni tanto la guardava e le sorrideva, ma era piuttosto silenzioso e mangiava la torta di Beth come se fosse la prima volta che mangiava una torta.

Loto si soffermò ad osservare i suoi lineamenti squadrati: la pelle era bianca con piccole lentiggini marroni che gli costellavano il naso e le guance, i capelli neri e lunghi cadevano sulle spalle e assorbivano la luce, creando riflessi viola e blu.

«Comunque hai una bella casa!» considerò Noctis con allegria, interrompendo i suoi pensieri. «Tua madre cucina proprio bene».

«Adulatore» rispose Beth, arrossendo come una liceale.

«Siete fortunate...» rispose con un velo di tristezza.

«Mamma, se Noctis dice così vuol dire che è vero, di solito è uno schizzinoso di prima categoria».

«Che amica che sei!» ribatté Noctis sarcastico.

Noctis e Beth si alzarono e uscirono sulla veranda per assorbire un po' di sole invernale mentre Noctis le chiedeva la ricetta della torta per regalarla ad Agroste.

«Quale sarà la nostra prossima mossa?» chiese Aghelio, quando il silenzio tornò a regnare nel salotto.

«Non ne ho idea»

Loto scrutò la madre attraverso la finestra. Lei e Noctis sembravano in sintonia.

Prima di decidere voleva parlare con John, era in attesa che si svegliasse per poterlo vedere.

«Scusate se vi interrompo» Noctis entrò nel salone e si rivolse a Loto. «Ma io e tua mamma abbiamo sentito che qualcuno stava invocando il tuo nome».

«Che ne dite se vi faccio vedere la serra?» propose Beth.

Aghelio accettò e insieme a Noctis si diressero fuori. Prima di uscire dalla stanza, Aghelio guardò Loto con fiducia, aveva capito che sotto c'era dell'altro.

La ragazza attese di rimanere sola e si diresse in corridoio. La casa sembrava così silenziosa senza il nonno...

Arrivò davanti alla sua camera, avvolse la mano attorno alla maniglia e attese. Il cuore aveva preso a battere all'impazzata. Fece un ampio respiro e aprì.

La camera era in penombra, le persiane erano abbassate fino a lasciar trasparire una lamina di luce. Nonostante la finestra fosse spalancata, l'aria era ferma e calda pregna di un odore dolce e insano: un misto di sudore e sangue.

Fasci di luce penetravano attraverso le fessure delle veneziane e lei riuscì a individuare solo una sagoma scura che si contorceva sotto le lenzuola.

Anthea #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora