Il giorno seguente al suo risveglio, trovò la zia di sempre, i capelli blu erano stati raccolti in uno chignon e le rughe sul viso avevano nascosto la bellissima ninfa che aveva visto nuotare nel lago la sera prima. Le stava preparando una ricca colazione fatta di pane, formaggio, uova e un'altra fetta di torta.
Il lago era sempre ai loro piedi ma stranamente l'acqua non era più nera come il giorno precedente, ora sembrava limpida come quella di un ruscello.
Sotto e sopra la superficie dell'acqua c'era un'intensa attività: rane rosse e verdi gracchiavano appollaiati sulle foglie di ninfee mentre insetti di ogni genere sfioravano la superficie dell'acqua, c'erano pesci rossi, neri e viola e anche un serpente d'acqua, nero e verde. I fiori sui cespugli intorno al lago davano mostra di tutta la loro bellezza, le api ronzavano appesantite dal nettare mentre i merli, i pettirossi e i martin pescatore rimbalzavano sull'erba in cerca di cibo.
«Dove sono i Merefin?» chiese, sedendosi vicino a lei.
«Sono intorno a te. È strano che tu ora non riesca a vederli, nonostante sappia di loro».
Loto sbuffò seccata. Cosa c'era che non andava in lei?
Flora rispose alla sua muta domanda. «Devi smetterla di tenere sotto controllo tutto. Ti stai perdendo ciò che dovresti goderti del viaggio».
«Ma io...» cominciò a piagnucolare.
«Nessuno ha detto che sia facile, anzi» disse. «Ma non puoi avere paura di tutto».
«E allora cosa devo fare?»
«Lasciati andare. Stai rinnegando la parte naturale che c'è in te: vuole comunicare e vuole farti vedere il suo splendore ma non può farlo finché continui a temerla».
«È più forte di me... non so cosa fare».
«È più faticoso resistere che lasciarsi andare, credimi» disse la zia. «Proviamo così... Chiudi gli occhi».
Loto fece come le aveva detto e Flora le mise una mano davanti alle palpebre.
«Rilassa le spalle, percepisci i rumori intorno a te, cogli il respiro e lascialo scorrere libero e tranquillo. Ora immagina che dentro di te scorra un ruscello che porta via tutte le tue paure... avverti i tuoi piedi, le tue mani e il tuo cuore».
Tenendole ancora la mano davanti agli occhi, la zia cominciò a cantare una melodia strana, parole bellissime e dolci che la tranquillizzarono.
Non smise di cantare, neanche quando tolse la mano.
Quando Loto riaprì le palpebre, tutto ciò che prima le era sconosciuto e invisibile, ora le era davanti. I Merefin, le fiammelle azzurre che aveva visto la sera prima, danzavano intorno a loro. Cercò di toccarne una ma invano, perché scappò ridendo divertita.
Le farfalle, le libellule e gli uccellini indossavano colori brillanti come il verde metallizzato, il blu con sfumature viola e rosa, giallo con pagliuzze rosse e così via; gli alberi ondeggiavano, mossi da una forza invisibile.
Tutto le sembrava più vivo.
«Incredibile, vero?» chiese Flora, guardando lo stupore dipinto sul volto della nipote. «Quante cose possiamo oscurare e rinnegare... Ora cerca di ricordarti che tutto intorno a te è connesso e non ti farà del male, se lo tratterai con rispetto. Calma la mente e vedrai che quel legame sarà indissolubile».
Si misero in cammino poco dopo e mentre la zia cantava le solite canzoni calmanti e rigeneranti, i Merefin volavano ovunque, levitando al loro fianco: alcuni ridevano quando lei si fermava a guardarli, altri si nascondevano per timidezza dietro una foglia o un cespuglio. Loto si sentiva al sicuro e protetta.
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Anthea #WATTYS2017
Fantasy• Vincitrice #WATTYS2017 • Categoria Nuovi Arrivati • Loto è un'adolescente come molte altre alle prese con problemi tipici della sua età. Nata e cresciuta a Durrington, una piccola città nello Stato di Washington circondata da boschi, Loto un giorn...