Dopo un bel po' di tempo sento scattare la maniglia della porta.
Ormai mi è impossibile non riconoscere i passi di J e il suo sospiro avvilito.
«Come ti senti?»
La sua voce spezza il silenzio e, per quanto possa avere un dolce suono alle mie orecchie, il suo tono apprensivo mi provoca comunque uno squarcio nel cuore e una strana emozione di rabbia.
Sono sicura che sta fingendo anche adesso.
Che schifo!
Prima scopa con quella stronza, finisce i suoi porci comodi e poi mi chiede come stia, incurante del fatto che sarei potuta morire!
Decido di non rispondere, solamente perché la rabbia e lo schifo che provo mi ha praticamente atrofizzato tutto l'apparato che si trova nella mia gola.
«Vedo che hai mangiato qualcosa. Sono contento»
Deve aver notato il piatto vuoto sul comodino, ma neanche questo suo "sono contento" mi fa calmare. Anzi, mi innervosisco ancora di più.
La sua voce inizia ad irritarmi più che mai e stringo le lenzuola per trattenermi dal gridare istericamente.
Ma poi sento il materasso pendere dietro la mia schiena. E percepisco la sua presenza troppo vicina. Si siede e resta per un po' in silenzio, ma io potrei esplodere dalla rabbia. «Mi dispiace per quello che ti hanno fatto Mike e Amy... Se fossi stato qui avrei sicuramente evitato di farti stare così male» continua con una voce bassa e sincera.
Ma le sue parole non hanno più alcun effetto su di me.
Dice che gli dispiace per quello che mi hanno fatto e poi premia Amy con una scopata?
Crede che sia stupida?
E poi non gli dispiace per come mi ha trattata stamattina? Se lo è già scordato?
Sbuffo irritata.
Non mi va di sentirlo, e tanto meno non mi va di guardarlo in faccia.
«Rispondi Eleanor... Dì qualcosa. Fammi sapere almeno se ti senti meglio» continua, posando una mano sulla mia spalla.
Ma sobbalzo al contatto come se avessi preso una forte scossa e mi scosto per fargliela togliere.
Capisce e la sposta all'istante, sospirando poi palesemente frustrato dato che continua a non capire la natura del mio comportamento. Anzi, io credo proprio che lui l'abbia capito. Non è stupido. È solo stronzo e gli piace prendersi gioco di me. Gli piace depistarmi, farmi cedere e denudare i miei sentimenti.
Ma non capisce che così facendo mi fa sentire solamente peggio.
E quindi prendo una drastica decisione. In pratica la soluzione migliore per me è per stare decisamente meglio. Sono stufa di sentirlo e di averlo così vicino.
«Riportami in quella stanza schifosa. Preferisco stare rinchiusa lì piuttosto che qui dentro con te»
Non riesco neanche più a pronunciare il suo nome.
Resta per un attimo in silenzio e poi aggiunge «Ma non voglio portarti lì dentro»
«Ho detto che devi riportarmi in quella stanza!» Sbotto a tono.
Lo sento sospirare spazientito e si alza con uno scatto. Sento poi i suoi passi camminare avanti e indietro, come se stesse cercando di trovare qualcosa per farmi cambiare idea.
Ma io mi stufo ancora di più e quindi decido di alzarmi per fargli capire che sono pronta ad andare via. E prima che riesco ad aprire la porta mi ferma bloccando il mio braccio per allontanarlo dalla maniglia.
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Rapita - parte 1 [In Revisione]
Mystery / ThrillerRapita - Quando ami chi dovresti temere *La versione integrale è disponibile in eBook e cartaceo su Amazon e la storia è leggermente diversa da quella riportata su wattpad* La paura che ti scorre nelle vene. Il tormento che ti impedisce di respirar...