Capitolo 32

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La prima notte da fuggitivi non è stata molto tranquilla.

J non ha dormito per niente.
Si girava e rigirava nel letto. Scattava ad ogni rumore e aveva organizzato un arsenale sul comodino.

Aveva ragione nel dire che questo non è per niente un quartiere tranquillo. Forse di giorno lo è, ma di notte gli spari e gli schiamazzi da arte di gang e ragazzi ubriachi, hanno fatto in modo di farci rimanere vigili e preoccupati per tutto il tempo.
Anche se quello che provavo di più era terrore e paura.

Non credevo esistessero dei quartieri del genere così pericolosi e raccapriccianti. E non sapevo nemmeno che ci fossero persone capaci di abitarci.
Ovviamente tutto questo non l'ho detto a J. Anche se con lui mi sentivo totalmente al sicuro.
Temevo solamente che avrebbe potuto interpretare la mia paura come un sinonimo di fuga o un possibile allontanamento da lui.

Quindi mi è bastato stare in silenzio, rannicchiata sul letto e ricevere le sue carezze ad ogni falso allarme.

Solamente quando il sole ha cominciato a sorgere ci siamo addormentati.

E adesso sono già sveglia, con J al mio fianco che dorme ancora.

È la prima volta che lo vedo dormire e ne approfitto per ammirarlo un po'.

Gli accarezzo il viso con delicatezza.
Mi è dispiaciuto vederlo così preoccupato per tutta la notte.
Avrei voluto sussurrargli che comunque sarebbero andate le cose i miei sentimenti per lui non sarebbero cambiati... Ma non so fino a che punto poi sarebbe servito per tranquillizzarlo.

Ma una cosa è ufficiale: più passo il tempo con lui e più mi sento attratta e innamorata.

J apre lentamente gli occhi e incontra i miei.
Mi sorride e si accoccola sul mio petto.

«Buongiorno» sussurra con voce rauca.

«Buongiorno a te» passo le dita nei suoi capelli accarezzandoli con dolcezza.

Quasi non riesco a crederci di vederlo così predisposto a cambiare. Emma incontrarlo è stata la cosa più bella che mi potesse capitare.

Ad un certo punto si alza col capo e mi guarda accigliato.

«Perché mi guardi così?» Mi acciglio anche io non capendo il motivo del suo sguardo indagatore.

«Beh, io ti ho raccontato molto di me e del mio passato... Ma tu non mi hai mai detto nulla di te...» mi scosta una ciocca di capelli dal viso e mi guarda attendendo un risposta.

«Credevo che già sapessi tutto di me» lo provoco con un mezzo sorriso.

Mi risponde scuotendo la testa e sorridendo per poi rimettersi di nuovo comodo sul mio petto «Non proprio tutto. Ad esempio: non conosco con quanti ragazzi sei stata a letto» aggiunge sfacciato.

«Ti sembrerà strano, J. Ma sono stata solamente con un ragazzo prima di te» dico fiera.
Di sicuro lui avrà pensato a qualche vita sessuale fuori dai limiti e invece sono stata solamente con una sola persona.

Si volta a guardarmi con un sopracciglio alzato  «Non mi dire col ciccione finocchio?»

Scoppio a ridere «Oh mio Dio! Neanche per sogno! Mio padre vuole a tutti i costi accasarmi con lui contro la mia volontà, ma il mio ex era un tantino diverso da Walter»
E ripenso a quel figo di Andrew Baker che aveva fatto perdere la testa a tutte le ragazze dell'alta società e lui aveva messo gli occhi solo su di me due anni fa non appena diventai maggiorenne.

Una storia durata più di un anno e poi i miei mi hanno obbligata a lasciarlo perché per loro era troppo arrogante e irrispettoso.
Anche se ho continuato a vederlo di nascosto fino a poco tempo fa.

«Un altro imprenditore magnate del petrolio?» Chiede J e distorce le labbra.

«No. Suo padre possiede una banca privata» lo guardo fare delle brutte facce che mi fanno ridere.
«Sei geloso?»

«Chi? Io?» Si finge indifferente «Assolutamente no!» E poi si finge offeso.

«Invece sì. Ti sei infastidito» continuo ridendo.

«Ti sto dicendo di no» replica mettendosi a cavalcioni su di me «Perché vi siete lasciati comunque, e sei a letto con me adesso» aggiunge con voce roca e si china verso di me.

«Esatto» mormoro guardandolo negli occhi e ammirando la bellezza del suo viso virile e da mascalzone «E voglio rimanerci, J» aggiungo per poi deporre le mie labbra sulle sue.

Non appena le sue mani mi sfiorano con delicatezza i fianchi da sotto la maglia, inizio subito a sentirmi elettrica e le mie mani reagiscono all'istante stringendo le dita nei suoi capelli.

È normale l'effetto che mi fa?
Mi sfiora, mi guarda e sono già ai suoi piedi.

Fa una risata irresistibile tra le mie labbra consapevole dell'effetto che ha su di me. Nessuno aveva mai scatenato in me forti emozioni prima d'ora.
J è tutto ciò che voglio.
Mi fa sentire me stessa e mi fa sentire importante, desiderata, amata...
mi abbandono ancora una volta alle sue mani che si rimettono alla scoperta del mio corpo avventurandosi ancor di più sotto la maglia, ma un bussare di nocche al piano di sotto ci fa sobbalzare.

J sbircia subito dalla finestra e si tranquillizza non appena nota che sono Evelin e Frank venuti a farci visita.

Mi tranquillizzo anche io nel sapere che abbiamo ancora del tempo nostro a disposizione.

Rapita - parte 1 [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora