Capitolo 1

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«Che tempaccio» mormora Brenda mentre mi accompagna alla porta.

Infatti è buio pesto, tira vento e si sentono dei tuoni sempre più forti.

«Credo che la partita di golf domani salterà con questo tempo» dico fiera mentre guardo i nuvoloni neri sopra di me e Brenda ridacchia.

«Contenta, eh?»

«Non immagini quanto» sospiro sollevata.

«Non credo che sarà lo stesso per tuo padre. Aveva scommesso col mio ben trenta casse di champagne» mima il numero tre con le dita sventolandomele davanti agli occhi.

«Non è per questo che sono sollevata. Non mi interessano le scommesse di mio padre...»
spingo via la sua mano curata e con troppi anelli per i miei gusti.

«Ah, verooo» si ricorda immediatamente «È per Walter, giusto?» mi punzecchia strizzando l'occhio chiaro velato da un ombretto verde smeraldo.

«Giusto» alzo gli occhi al cielo esasperata.

«Dio, quel ragazzo è davvero stressante» ride.

«Non per mio padre. Vuole combinarmi con lui... Ti immagini un pel di carota cicciotto come marito?» la mia espressione è inorridita.

«Assolutamente no! Non vorrei avere gli incubi!» para avanti le mani facendo un'espressione peggio della mia.

«Ecco. Ti lascio immaginare gli incubi che vengono a me ogni volta che devo sorbirmi le cene con la mia famiglia a casa sua... L'ultima volta aveva una caccola che gli spuntava dal naso e la madre lo pulì col fazzoletto manco fosse un bambino di tre anni» ridiamo di gusto, ma ricordo ancora la sensazione di vomito che ebbi.

«Basta, ti prego. Abbiamo appena finito di mangiare» si tocca lo stomaco fingendo un conato.

«Okay. Meglio non ricordare» scuoto la testa eliminandomi dalla mente un'altra serie di stomachevoli scene legate a Walter e al suo essere poco elegante.

Ma i ricordi di come si lecca le dita dopo aver mangiato le alette di pollo, oppure il mutandone di cotone bianco che fuoriesce dai suoi pantaloni da golf color cachi e decisamente troppo stretti, lottano per annebbiarmi il cervello e minacciano addirittura di far salire la pizza tutta intera su per il mio esofago.

«Ricordiamoci di Andrew, piuttosto» mi sgomita lanciandomi un'occhiata lasciva.

Andrew, Andrew Baker... beh! Cosa dobbiamo ricordarci? Che è il bocconcino più figo e ambito dell'alta società? Nonché mio ex fidanzato e ragazzo con il quale tutt'ora ho qualche scappatella?

«Beh, ci siamo visti ieri sera» so bene che i miei occhi hanno assunto la banale e stupida forma di un cuore.

«E allora?» Chiede curiosa.

«E allora niente. Ci vediamo di nascosto. Lo sai che mio padre non vuole e che ha fatto di tutto per farci lasciare...»

«Sì, lo so. Ma lui? Non ti dice di voler ritornare insieme e riparare con tuo padre? Insomma, eravate così affiatati...»

«Certo che me lo chiede, ma è meglio lasciare le cose così per il momento. Sai com'è mio padre: vede Andrew come un patetico ragazzo viziato e indisponente che non mi merita neanche lontanamente. Non ha tutti i torti se vogliamo essere oneste»

«Sì. È viziato e c'è suo padre sempre pronto a riparare i casini che combina... Ma se vogliamo essere oneste è un figo assurdo, alla moda, con lo yacht e una serie di auto di lusso...»

Rapita - parte 1 [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora