Sono basita. Sconvolta. Amareggiata. Arrabbiata. Ferita... Non riesco a descrivere il susseguirsi di emozioni che sto provando.
Ho il cuore stanco e a pezzi.
E il mio corpo non sa più come reagire dinanzi a tutte queste situazioni.
Prima Amy... Poi Mike... J... E per finire mio padre, o meglio, quell'uomo spregevole che pensa al lavoro e a comprare aziende piuttosto che a sua figlia in pericolo.
Mi rendo conto della frutta sparsa a terra e mi inginocchio per raccoglierla, chiedendo scusa a J che si abbassa, mettendosi difronte a me.
Cerco di rimettere tutti i pezzi nella ciotola, ma i miei occhi sono così umidi che vedo tutto sfocato.
Le mani di J si posano sulle mie per farmi smettere e di lasciar perdere la frutta.
Mi costringe a guardarlo e noto che è molto dispiaciuto per me.
«Credo che sia meglio lasciar perdere quello stronzo di tuo padre e dimenticare tutto quello che è successo oggi. Andiamo a riposare, Eleanor. Credo che ti ci vuole una bella dormita»
Le sue parole, pur non accettandole, mi provocano una strana sensazione di serenità.
Asserisco con la testa e termina lui di raccogliere la frutta. Ripone il tutto nel lavello e mi lascio accompagnare in camera sua.
Mi fa stendere sul letto e mi rannicchio su di un lato senza badare se resta o meno a dormire con me.
Sono troppo turbata e delusa per pensare. Ora devo solo cercare di capire cosa ne sarà di me e della mia vita.
Ma J si stende dietro di me.
Mi accarezza con dolcezza i capelli cercando di darmi conforto, oppure vuole solamente farmi capire che c'è e che vuole proteggermi.
E ci riesce.
Chiudo gli occhi, beandomi delle sue silenziose carezze e cerco di svuotare la mente, e non pensare più a nulla.
«Uscivi da un negozio la prima volta che ti ho vista... Esattamente un anno fa...» inizia a raccontare, lasciandomi un po' sorpresa per questa nuova rivelazione.
La sua voce vicina al mio orecchio è così profonda e accattivante che il mio corpo reagisce in automatico vibrando leggermente.
«Indossavi un paio di jeans chiari. Una maglietta di cotone e una pelliccia sottile di colore rosa... Ma quello che più mi colpì era tua la borsa...» sorride.
«Volevi fregarmela?» chiedo stupita.
«Esattamente...» ride flebilmente.
La sua risata così bassa e sexy mi elettrizza. Ma lotto per non voltarmi e non far trasparire le mie emozioni. Anche se è ormai palese il fatto che provi qualcosa per lui.
«Ci passavo spesso per quella zona solamente per commettere furti del genere alla gente come te o per rapinare uno di quei negozi importanti... Ma quel giorno fu diverso...»
Lo ascolto attentamente mentre continua ad accarezzarmi la testa.
Il cuore inizia a battere lievemente più veloce... Ho la sensazione che stia per confidarmi qualcosa di importante.
«Iniziai ad avvicinarmi a te mentre uscivi dal negozio carica di buste. Gettai a terra il mozzicone della sigaretta e pensai che sarebbe stato un gioco da bambini fregarti la borsa, ma... Ma tu inciampasti e io ti afferrai in tempo...»
Faccio un salto indietro con la memoria e inizio a ricordarmi di quel giorno.
«Eri così imbarazzata che non avevi nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia. Continuavi a ripetere scuse a raffica e ti lasciai perdere senza risponderti nulla, e me ne andai via...» sospira.
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Rapita - parte 1 [In Revisione]
Mystery / ThrillerRapita - Quando ami chi dovresti temere *La versione integrale è disponibile in eBook e cartaceo su Amazon e la storia è leggermente diversa da quella riportata su wattpad* La paura che ti scorre nelle vene. Il tormento che ti impedisce di respirar...