Capitolo 26

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E la notte scorre tranquilla.
Questa vicinanza con lui mi calma e mi rasserena.

Maci pensa il notiziario a farci sobbalzare con una notizia straordinaria.

Ci voltiamo col cuore in gola a guardare lo schermo della TV e una foto di J in primo piano mi fa venire un mancamento.

«Ma che succede?» Sbotto terrorizzata.

J si stacca da me e corre ad alzare il volume.

"Si chiama Jack Morris, detto J, ed è stato appena denunciato per il sequestro di Elinor Kennedy. Si sono già mobilitate delle pattuglie da ogni parte della città per il ritrovamento della giovane Elinor. L'operazione non sarà affatto semplice perché stiamo parlando di un ragazzo di soli ventisette anni che ha già commesso un elevato numero di rapine a mano armata e altri precedenti sequestri..."

J scatta rimettendosi boxer e pantaloni.

Inizia a prendermi il panico.

«J! Cosa facciamo adesso?» Dico terrorizzata.

«Rivestiti in fretta» mi ordina e faccio come dice.

Si infila in fretta una maglia e un assordante rumore di sirene inizia a sentirsi sopra le nostre teste.

Devo otturarmi le orecchie per non farmi sfondare i timpani.

«Merda!» Urla J correndo in camera sua.

Lo seguo e lo vedo spostare l'armadio a due ante.

Dietro di essa c'è una piccola finestra posta in alto.

Si vedono chiaramente le auto della polizia con le sirene accese che sfrecciano veloci.

Sanno dove siamo e stanno venendo a prenderci.

Amy aveva detto la verità e noi, stupidamente, non le abbiamo dato retta.

J si avvicina a me e mi posa le mani sulle spalle.

Ho gli occhi sgranati e impauriti.

«C'è solamente una cosa da fare, Elinor» inizia cercando di calmarmi parlando con dolcezza, ma riesco comunque a catturare la nota preoccupata nella sua voce.

Asserisco con la testa pronta ad ascoltarlo.

«Ti porterò fuori di qui e ti consegnerai alla polizia mentre io cercherò di scappare lontano...»

«No, no...» lo interrompo, ma lui mi zittisce con un dito sulle labbra.

«Devi ascoltarmi, Elinor. Non c'è più tempo e ci troveranno presto. Quindi fai come ti dico» sbotta, ma io lo contraddico.

«Non mi consegnerò alla polizia. Io non ci voglio tornare a casa... voglio scappare con te» lo imploro aggrappandomi alla sua maglia.

«È pericoloso, Elinor... e cerca di capirmi!» mi scrolla, ma io non ho intenzione di lasciarlo andare.

«No! Non voglio capirti! Voglio scappare con te, Jack... e avremmo dovuto farlo prima...» mi arrabbio

«No, Elinor. Devono trovarti. È così che deve andare... ed è così che puoi aiutarmi!» mi lascia perdere e si infila un giubbino nero di pelle, iniziando a recuperare alcune armi che teneva nascoste.

Io invece continuo a non voler dargli ascolto «Mi spieghi che razza di aiuto è questo? Anche se mi faccio trovare non cambierà assolutamente nulla! Verranno a cercarti lo stesso e io...»

Rapita - parte 1 [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora