Capitolo 19

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Il sorrisetto di Mike non mi piace per niente.

Mi terrorizza!

«Cosa vuoi farmi?» la mia voce trema.

So quanto può essere spregevole Mike.

«Mmmh, non ti farò male se è quello che vuoi sapere, ovviamente solo se collabori» cerca di accarezzarmi i capelli, ma mi scanso nauseata dalle sue mani.

«Non collaboro con te. Te lo puoi scordare!»

So bene che la mia faccia impaurita tradisce palesemente il tono falsamente deciso della mia voce.

«Okay, allora vuol dire che ti farai un po' male» ridacchia perfido e stacca un pezzo di nastro per appiccicarmelo sulla bocca.

Inizio a gridare ma non serve a molto e quindi inizio a ribellarmi per toglierlo. Ma Mike prontamente mi lega anche i polsi e mi insulta per la forza che assumo di sfuggire alla sua presa.

«Sta' ferma, puttana viziata!»

Mi da uno schiaffo in faccia per farmi stare ferma e mi chiedo se ci siano anche J e Amy dietro tutto questo dato che c'è una telecamera posta proprio sopra la mia testa  che sta riprendendo tutto.

Forse vogliono farmi del male per ricattare mio padre. Evidentemente sono stufi anche loro di tenermi richiusa in questo posto schifoso.

Ma cerco comunque di gridare più forte che posso fino a sentire la gola seccarsi e bruciare, e in un attimo mi sono chiare le sue spregevoli intenzioni.

«Dato che non posso tagliarti un dito o un orecchio, e dato che ancora non ho ricevuto un soldo da quel vecchio stronzo di tuo padre, mi divertirò un po' con te piccola bastarda!»

La sua voce impastata dall'alcol mi fa accapponare la pelle.

Le lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance, ma non smetto di ribellarmi.

Punto più volte lo sguardo verso la telecamera come se volessi chiedere aiuto, sperando che qualcuno dall'altro lato ci veda.

«Non ci vede nessuno, tranquilla. L'ho staccata prima di venire qui» mi avvisa tirandomi la maglietta.

Cerco di sfuggirgli e di tirare i calci, ma i polsi legati minimizzano ogni mio movimento e riesce comunque a strappare parte della mia maglia.

Con le ginocchia riesce a tenere ferme le mie gambe e le lacrime iniziano a grondarmi per tutta la faccia, entrandomi perfino nelle orecchie e scendendo fino a bagnarmi il collo.

Ho lo stomaco nauseato e i battiti del mio cuore mi rimbombano perfino nelle orecchie talmente che batte forte.

Sono spaventata come non mai. Più della pistola di J puntata sulla tempia.

Cerco di continuare a gridare e ribellarmi invano, ma lui mi da un altro schiaffo intimandomi di stare zitta.

Ma non gli do ascolto e prego che si fermi, o che qualcuno entri da quella porta.

È come se la mia vita abbia smesso di proseguire il suo giro e si fosse del tutto fermata, impedendomi di pensare, ragionare e riflettere su come possa fare per liberarmi. La paura mi ha completamente sovrastata e mi fa tremare convulsamente non appena Mike riesce a sbottonarmi i pantaloni, facendoli scendere fino a metà coscia.

Rapita - parte 1 [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora