Cosa vuole dirmi?
Sarà qualche terrorizzante segreto o una dolce dichiarazione?
Lo seguo in bagno mentre mi tiene per mano.
Sono restia ad entrare in doccia.
C'è molta polvere e poi non abbiamo nemmeno un'asciugamano.«Dai, entra. È solo polvere. Andrà via con l'acqua» J mi tira all'interno del vano e urlo per l'acqua fredda che mi colpisce dritta sul ventre e le gambe.
«Oh mamma, J! È gelida!» fatico a respirare per quanto sia fredda e lui ride schizzandomi dell'acqua anche sulla parte superiore del mio corpo.
«Certo! Non abbiamo l'acqua calda» replica puntandosi il soffione dritto in testa.
Rabbrividisco al posto suo e rimango quanto più lontana possibile dal getto anche se il vano ci contiene a malapena entrambi.
«Non abbiamo neanche un'asciugamano...» replico stringendo le braccia al petto.
«Dai, è divertente» continua mentre si gode ad occhi chiusi la sensazione dell'acqua che gli scorre sulla pelle.
«No, no. Ci rinuncio» sgattaiolo fuori, ma mi afferra con le mani e mi spinge contro la parete offuscata all'interno della doccia.
Mi sovrasta col suo corpo virile e mi ghiaccio per quanto sia fredda la sua pelle.
Mi guarda negli occhi e sembra avere un disperato bisogno di confidarsi, di essere compreso, di sentirsi amato.
Mi avvicino un po' di più a lui e con un mezzo sorriso cerco di fargli capire di essergli vicina e di potersi fidare.
«Non ho avuto una vita semplice, Elinor. Per più di vent'anni sono cresciuto senza una famiglia, senza una madre o un padre... Non ho mai conosciuto quello biologico, è l'unica figura paterna per me è stato il mio patrigno che ha reso la mia infanzia peggio dell'inferno» si ferma e sospira leggermente.
Deve essere brutto e difficile da parlarne anche a distanza di anni.
«Alcuni anni fa andai a trovarlo» continua «Non viveva più con mia madre. Aveva smesso di bere e si era cercato un lavoro... mi accolse con gentilezza a casa sua e mi accorsi che era felice» ride incredulo nel ricordare quell'episodio «Gli domandai cosa gli era capitato per essere così diverso e contento. E mi disse che aveva visto una bambina e che aveva il sospetto che fosse sua figlia. Che assurdità! Quale razza di donna, oltre quella stupida di mia madre, avrebbe mai potuto amare un essere come lui?» batte un pugno al lato della mia testa facendomi sobbalzare. La parete della doccia vibra dietro la mia schiena.
«Ero furioso! Non potevo accettare il modo in cui aveva trattato me e mia madre, quindi presi la pistola e sparai... due colpi, forse tre... o addirittura quattro... ma non lo uccisi. Quando lasciai il suo appartamento respirava ancora e alla fine si salvò...»I suoi occhi sono ancora più scuri.
Conosco ormai questo suo sguardo quando è arrabbiato e quindi cerco di accarezzargli il viso per tranquillizzarlo.Con l'indice accarezzo la cicatrice, ma lui toglie la mia mano e la stringe nella sua.
«Elinor... Io voglio farti capire che non sono una persona affidabile. Reagisco d'istinto, ricorro alla violenza, sono egoista e sono completamente diverso da te... Non so cosa vuol dire dedicarsi a qualcuno o amare qualcuno... Ma...»
Si blocca e mi accarezza la guancia con una carezza lenta, dolce e attenta. Come se avesse paura di farmi male anche con un semplice tocco...
«Ma voglio provarci, Elinor... voglio provare ad essere una persona diversa per questo poco tempo che abbiamo a disposizione e non pensare a quello che succederà» aggiunge inaspettato.Lo guardo esterrefatta.
Per un attimo desidero che questo momento non finisca mai e che mai ci verranno a cercare.Mi sta bene anche questa catapecchia vecchia e malridotta, senza acqua calda e senza asciugamani, e mi sta perfino bene restare nascosti lontani da tutti. Non mi importa di nulla, se non di J che vuole provare a cambiare a sul serio.
Lo bacio in risposta e lo stringo a me.
Voglio fargli capire che ci sono nonostante le sue scure sfaccettature, che credo in lui e in un futuro insieme.Dopo qualche minuto pensiamo che sia meglio uscire da questa doccia prima che ci venga un malanno, e corro subito in camera da letto ad infilarmi i miei indumenti nonostante abbia le gambe e il ventre umido.
Cerco di recuperare calore infilandomi anche il giubbino di J e aspetto che esca mentre mi siedo a gambe incrociate sul letto.
Pochi minuti dopo esce anche J e mi raggiunge con la pelle e i capelli umidi.
Si infila i boxer, i jeans e una t-shirt, e si mette comodo sul letto al mio fianco con le braccia piegate dietro la testa.«Non hai paura di me, vero Elinor?»
Sospira leggermente e poi si volta sul lato per guardarmi.Mi stendo e mi metto difronte a lui.
«No, J... non ho paura di te. E non ti lascerò perdere tanto facilmente» gli confido in un sussurro.
Mi sorride e mi stringe tra le sue braccia «Neanche se ti dicessi che ti ho rapita solamente perché non accettavo il fatto che mi piacevi pur avendoti visto solamente una volta fuori da quel negozio?»
Sgrano gli occhi «Cosa?»
«È da pazzi, lo so. Ma inconsciamente ti volevo, ti desideravo... il più delle volte ti seguivo per conoscerti meglio e per conoscere le tue abitudini. Finché un giorno non ho deciso di rapirti e magari farti perdere la testa per me» mormora ad un centimetro dalle mie labbra.
«Mi volevi e mi trattavi male» osservo inarcando un sopracciglio.
«Beh... non lo accettavo e tu eri parecchio insolente. Sapevo tirare fuori il peggio di me» ridacchia e fa ridere un po' anche me.
Poi ritorno seria «E se invece io ti dicessi che avevo già capito chi fossi veramente e cosa provavi per me?»
Fa uno sguardo pensieroso «Ti risponderei che non credo ad una minima parola di quello che dici... eri insolente, questo è certo, avevi forza e resistenza da vendere... ma, ti intimidivi subito non appena mi avvicinavo a te»
Pronuncia l'ultima frase con una voce più roca e fa scivolare una gamba tra le mie.
Il mio corpo reagisce subito con un fremito.J se ne accorge «Adoro sentire il tuo corpo vibrare quando ti sono vicino» e mi bacia con trasporto.
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Rapita - parte 1 [In Revisione]
Mystery / ThrillerRapita - Quando ami chi dovresti temere *La versione integrale è disponibile in eBook e cartaceo su Amazon e la storia è leggermente diversa da quella riportata su wattpad* La paura che ti scorre nelle vene. Il tormento che ti impedisce di respirar...