Ho il braccio fuori uso, addormentato più di me!
Provo a toglierlo da sotto la testa di Chiara ma è quasi impossibile.
Sbuffo e vedo l'ora.
Sono appena le 5.30.
Mi allungo sul comodino e prendo il telefono, faccio un giro su Facebook e mi viene un'idea.Sollevo la testa di Chiara con l'altra mano e sfilo finalmente il braccio.
Farfuglia qualcosa di incomprensibile ma poi abbraccia il cuscino e torna a dormire spensierata.
Mi viene da sorridere.
Le accarezzo il viso con le nocche, mi alzo e prendo i miei vestiti puliti lasciati qui le volte scorse.
Provo a non fare troppo rumore e vado in bagno.
Aspetto che l'acqua si riscaldi e nel frattempo mi spoglio, prendo il cellulare e acquisto due biglietti poi finalmente vado sotto il getto d'acqua.
Contrariamente al solito faccio tutto velocemente e mi vesto dopo essermi lavato anche i denti.Qualche giorno fa portai uno spazzolino nuovo, il dopobarba e il mio bagnoschiuma oltre che ai vestiti che ho lasciato qui notte dopo notte.
L'espressione di Chiara fu indescrivibile.
Scoppiai a ridere e lei credeva che scherzassi ma come si può ben notare le mie cose sono qui come se questa fosse anche casa mia.Vado in cucina e scaldo il latte dopo essermi accertato che la biondina stia ancora dormendo.
Prendo due cornetti vuoti e li scaldo nel forno microonde per poi farcirli di Nutella.
Faccio un po' di casino nel trovare un vassoio abbastanza grande da contenere le due tazze e i piatti con i cornetti e torno in camera.
Poggio il vassoio sul comodino e mi siedo lentamente sul letto, le accarezzo i capelli per poi baciarle il collo.
Mugugna qualcosa ma non accenna a svegliarsi.«Chiaretta...» sussurro piano. «Svegliati piccola, è ora!»
«Cosa c'è?»
Parla con voce impastata e senza nemmeno scomodarsi ad aprire gli occhi.
«Devi alzarti, abbiamo un sacco di cose da fare!»
«Che ore sono?»
«È tardi...» mento.
«Quanto tardi?» sbuffa.
«Tanto! Dai Chiara, tirati su.»
«Dimmi almeno cosa dobbiamo fare...»
«Te lo dico dopo e se non vuoi che il tuo cornetto finisca nella mia bella pancia faresti meglio ad aprire quei begli occhietti che ti ritrovi, metterti a sedere e...»
«Di quale cornetto parli?» apre solo un occhio.
«Di quello che io ti ho gentilmente preparato!»
Le sorrido beffardo.
«Che ore sono?» chiede ancora.
«Mettiti a sedere e poi te lo dico...»
«Perché questa cosa mi puzza?»
Molto lentamente si mette a sedere e si strofina gli occhi.
«Sei un bradipo!» la prendo in giro e mi guarda male.
«Sei tu il macho tra noi, non io.» Si sistema alla bell'e meglio i capelli. «Allora?»
«Sono le sei...» sorrido innocentemente.
«Cosa?» spalanca gli occhi. «Perché diavolo mi hai svegliato così presto?»
«Perché ti devo portare in un posto.» Le tiro una guancia per poi prendere il vassoio e poggiarlo tra le nostre gambe.
«Non potevamo andarci più tardi?»
«Dai piagnucolona, mangia che poi devi sbrigarti!»Mi guarda malissimo poi prende in una mano la tazza e nell'altra il cornetto e comincia a mangiare.
Dà un morso al cornetto e beve un sorso di latte per poi ripetere il gesto.
La guardo divertito ma lei è troppo applicata a mangiare oppure a dormire con gli occhi aperti per accorgersene.«Vado a prepararmi...» dice alzandosi e prendendo dei vestiti.
«Vestiti pesante!» la avverto.
«In che senso?»
«Nel senso che devi coprirti dal freddo.»Scrolla le spalle e posa i vestiti presi per prenderne altri.
Nel frattempo che lei è chiusa in bagno rifaccio il letto e metto a posto la camera, infine lavo le poche stoviglie sporcate per la colazione.«Sono pronta.»
Gira su stessa mostrando il maglione che le ho regalato non molto tempo fa.
«Macho, stai diventando un perfetto uomo di casa. Guarda, non hai rimasto niente fuori posto!» sogghigna.
«Cosa credevi? Sono sempre stato molto ordinato, sai?»
Le afferro i fianchi e automaticamente mi circonda il collo con le sue braccia.
Le sorriso teneramente poi le stampo un bacio sul naso.
«Andiamo, abbiamo una giornata meravigliosa da vivere lontano da tutti e tutto.»
«Sono molto curiosa di sapere cosa hai organizzato oggi... Devo avere paura?» ammicca.
«Se fossi in te un po' di terrore lo avrei...»
«Spero tu stia scherzando...»
Fa una faccia talmente buffa che non riesco a continuare con lo scherzo e scoppio a ridere.
Mi tira uno schiaffo sul petto fingendosi offesa e si avvia a mettere il giubbino.
Indossa il suo con tutta la calma possibile poi prende il mio e con un sorrisetto beffardo me lo lancia in pieno volto.
Ride di gusto, contenta per la ottima mira.«Bambolina, non sai cosa ti aspetta...»
Ammicco e mi fa il verso.
Metto anche io il giubbino e usciamo di casa.
Le prendo la mano e mi guarda interrogativa quando non ci fermiamo per salire in macchina. Sorrido ma non aggiungo altro lasciandola nella sua curiosità.
Ci incamminiamo e dopo qualche minuto raggiungiamo la stazione.«Che ci facciamo qui?»
«Zero domande, Chiaretta.»Sbuffa abbastanza sonoramente e le tiro una ciocca di capelli.
Entriamo e raggiungiamo il binario dove tra non molto arriverà il treno.La prendo per mano e saliamo sulla nostra carrozza, la numero 9, e cerco i nostri posti, il 24 e 25.
«Preferisci stare vicino al finestrino oppure fuori?»
«Finestrino.»
Si siede velocemente quasi come se qualcuno potesse rubarle il posto.
Scuoto la testa e mi siedo accanto a lei, tolgo subito il giubbino perché qui dentro si sta abbastanza bene.
Lo sistemo per bene sul sedile e mi metto comodo.«Quanto ci vorrà per arrivare?»
«Credo un'ora circa.»
«Ok, allora posso dormire.»
Si avvinghia al mio petto sollevandomi il braccio per metterselo sulle spalle.
«Svegliami quando arriviamo, ok?»
Chiude gli occhi senza nemmeno aspettare una mia risposta.
Sorrido, è proprio una bambina.
Le accarezzo il braccio lentamente e il suo respiro si fa regolare.
Si è addormentata in pochi attimi.
Come fa? Io non riuscirei mai a dormire in un treno, nemmeno se il viaggio fosse parecchio lungo.Le bacio la testa e rivolgo lo sguardo fuori al finestrino.
Il telefono vibra nella tasca.
«Buongiorno fratellone, dormito bene? Sai se Chiara viene all'università? Non l'ho proprio sentita!»
Ovviamente è mia sorella.Seleziono la fotocamera e scatto un selfie inquadrando anche Chiara che dorme beatamente e gliela mando.
«Dove siete?»
«Restiamo fuori città tutta la giornata...»
«Perché non mi hai detto niente?»
«Ho organizzato tutto in pochi minuti.»
«Volevo venire anche io con voi, cattivo! Mi stai rubando l'amica!»
«Non è vero. La prossima volta ti avviso, dai. Non essere gelosa!» allego al messaggio una gif di una linguaccia.
«Stupido! Il prossimo giorno che Chiara ha libero tu non metterti in mezzo!»
Rido di gusto.
«Non ci contare! A più tardi. Ti voglio bene, gelosona! Anche se non ho capito se di me o di Chiara...»
«Non ti rispondo più! Ciao! Ps. Dobbiamo farci un discorsetto a quattro occhi! IO E TE!»
«Ho paura...»
«Fai bene! Ciao!»Sorrido, Patty è unica!
Passata un'ora e qualche minuto eccoci entrare in stazione.
La sveglio piano e non perde occasione per affacciarsi al finestrino e vedere dove ci troviamo.
La nostra giornata a Sauze d'Oulx può cominciare...
STAI LEGGENDO
LASCIATI SALVARE
ChickLitAvevo promesso a mia madre che se fosse stato in mio potere non avrei permesso ad altre donne di non essere rispettate. E quando il commissario mi ha affidato questo caso, ho trovato pane per i miei denti e il momento giusto per rendere orgogliosa...