Nel giro di pochi minuti, Ewan e Michael furono condotti a bordo di un furgone e rinchiusi nella parte posteriore senza il minimo riguardo. Là dentro c'era un odore acre, indefinibile, che si mescolava a quello del metallo arrugginito e ad una fastidiosa puzza di chiuso, motivo per cui Ewan non poté fare a meno di storcere il naso.
<< Qualcosa mi dice che non sono abituati ad avere ospiti. >> commentò, mentre cercava di far abituare i suoi occhi al buio che lo circondava. In una circostanza come quella, l'unica cosa che poteva fare per reprimere la voglia di urlare era scherzarci su, per quanto possibile.
<< Già, credo che la parola "accoglienza" non faccia parte del loro vocabolario. >>
<< Nemmeno "gentilezza", se è per questo. >>
Michael sospirò << A questo punto possiamo solo sperare che i loro capi siano meglio di loro. >>
A quanto era stato detto, Lily e Gray erano i leader del Bunk - diminutivo di bunker - ovvero il rifugio dei Sopravvissuti, il quale era nascosto in un punto imprecisato della periferia di Londra. Molti sostenevano che la loro base fosse in un palazzo abbandonato, altri che si spostassero per non essere catturati. Inoltre, alcuni credevano addirittura che i Sopravvissuti vivessero nella foresta di Epping, a qualche chilometro dalla città.
Non avevano molte informazioni su di loro, ma in base ad esse potevano quantomeno trarre delle conclusioni : senza dubbio sarebbero stati portati al Bunk, dove Lily e Gray avrebbero cominciato a bombardarli di domande. Nel migliore dei casi, avrebbero accettato di aiutarli, altrimenti avrebbero dovuto cercare un'alternativa egualmente efficace, cosa non molto semplice.
<< Credi che questa Lily sia carina? >> chiese Michael dopo qualche minuto di silenzio. In un primo momento, Ewan si era chiesto se il suo amico non fosse completamente rimbecillito, ma poi ipotizzò che, forse, era il suo modo per non pensare al tanfo che li stava soffocando.
<< Ed io come faccio a saperlo? Non l'ho mai vista! >>
<< Secondo me lo è. E scommetto che è bionda. >> il ragazzo parve non averlo nemmeno sentito << Anzi,no. È mora con gli occhi azzurri! >>
<< Arrenditi, amico, sai benissimo che fai pena con le ragazze! >> ribatté Ewan, ricordandosi dei suoi continui fallimenti in campo amoroso. Ogni volta finiva infatti per fare figuracce, quali balbettare, inciampare o fare pessime battute - ma tutto ciò non scoraggiava mai Michael, ed era proprio questa la più bella delle sue qualità.
<< Ah sì? E allora perché ho conquistato Sloane Beckham quando andavo al liceo? >>
<< Perché le facevi i compiti di matematica. >>
<< Dettagli. >> Michael lo liquidò con un cenno della mano, per poi sedersi su quella che somigliava ad una vecchia cassetta di legno. Era da tanto che non pensava più ai periodi antecedenti la guerra e, ora che tornavano a galla nella sua mente con tale celerità, si sentiva malinconico e voglioso di acchiappare i suoi ricordi per non lasciarli andare via.
<< Ewan? >>
<< Mmm? >>
<< Ti ricordi quando ci siamo finti malati per saltare il compito di fisica? >>
Ewan cercò invano di trattenere una risata << Certo che me lo ricordo. È impossibile dimenticarsi la faccia della professoressa Jadson! >>
<< Vero. Era quasi più divertente dei tuoi orribili pantaloncini sportivi, quelli che portavi d'estate! >>
<< Non erano poi così male! >> ribatté Ewan in sua difesa, sebbene non avesse dimenticato l'effettiva bruttezza (e scomodità) di quegli shorts che, tra l'altro, sapevano di candeggina. Quindi sì, Michael aveva ragione, ma non l'avrebbe ammesso mai e poi mai. Nemmeno per tutto l'oro del mondo.
<< State zitti, là dietro! >> esclamò poi la ragazza da uno dei sedili anteriori. Ewan e Michael cercarono di trattenersi, senza però riuscirci, poiché stavano già sghignazzando da un pezzo.* * *
Il viaggio non durò molto, ma ad Ewan e Michael era sembrato infinito, forse perché la sola maniera per ammazzare il tempo e la noia era fare conversazione, scambiarsi un paio di parole. Ma i loro sequestratori esigevano un silenzio pressoché assoluto, motivo per cui i ragazzi non potevano far altro che parlare fra di loro sottovoce di tanto in tanto.
Non potendo dunque aprir bocca, Ewan si era messo a riflettere sulle informazioni ricavate dalle analisi del Morso della Morte : in breve, stando a quanto aveva letto nel fascicolo, il batterio pareva essere costituito da un componente alquanto strano, trattandosi di agenti batterici, ovvero l'uranio. Quest'ultimo, conosciuto come elemento chimico della tavola periodica con numero atomico 92, era un metallo ossidabile presente nelle rocce, nelle acque, nel suolo e persino negli organismi viventi, con particolari caratteristiche come la malleabilità, la tossicità e la radioattività. Inoltre, era un elemento persino più denso del piombo, sfruttato per la datazione radiometrica dei fossili ed impiegato nella creazione di energia nucleare.
Ma...come poteva tutto questo ricollegarsi ad un microrganismo unicellulare? Dapprima, Ewan si era azzardato ad ipotizzare che c'entrassero le scorie radioattive, ma poi si era reso conto che ciò sarebbe stato impossibile, poiché nessuno sarebbe mai riuscito a sopravvivere in tale circostanza. Invece c'erano delle persone ancora vive in entrambi i Blocchi, fatto che non coincideva neanche un pò con la sua teoria. Appunto per questo la abbandonò del tutto, frustrato, tuttavia non smise di cercare una risposta. Anzi, continuò a pensarci con insistenza e determinazione, nonostante non riuscisse a capire di cosa si trattasse in realtà.
<< Ora capisco perché l'Emergency Department non ha mai trovato la loro base. >> Michael bisbigliò, interrompendo il flusso dei pensieri dell'amico << Sono dall'altra parte della città. >>
<< Bè, almeno saremo sicuri che Campbell non ci troverà... >>
Ewan si alzò in piedi, per poi appoggiare la testa contro la parete, con la nuca che toccava il freddo metallo. Non molto tempo dopo, entrambi i ragazzi si ritrovarono catapultati a terra per via della frenata improvvisa del furgone, dopodiché furono investiti in pieno viso da un accecante fascio di luce. Ewan strizzò istintivamente gli occhi, mentre si proteggeva la vista dai raggi con il palmo della mano : Tom e Caitlyn, così avevano detto di chiamarsi, avevano appena aperto la porta sul retro, così da farli smontare dal veicolo.
<< Forza, scendete! >> disse lei con tono seccato. Per evitare di peggiorare la situazione, che di sicuro non era a loro favore, Ewan e Michael fecero come gli era stato detto senza spiccicare parola. In seguito, gli sconosciuti tirarono fuori delle pistole dai loro foderi e le puntarono contro i ragazzi.
<< C-cosa...? >> Michael bofonchiò, colto alla sprovvista da quel gesto minaccioso. Sia lui che Ewan indietreggiarono all'istante, incespicando nei loro stessi passi.
<< Mettiamo le cose in chiaro ; se provate a scappare morite, se non obbedite agli ordini pure. E indovinate cosa succede se cercate di opporvi? >>
<< Moriamo. >>
<< Esatto, quindi non provate a fare scherzi, o saremo costretti a spararvi. Tutto chiaro? >> Ewan annuì, seguito da Michael. Soddisfatta, Caitlyn abbassò la pistola << Bene. Ora seguiteci. >>
Mentre Tom si occupava di chiudere le ante posteriori del mezzo di trasporto, lei si tolse dalle spalle il suo zaino e cominciò a frugarci dentro con impazienza, come avesse fretta di tornarsene al Bunk. Una volta trovato ciò che stava cercando, ovvero quattro torce, le distribuì ai ragazzi e disse << Tenete queste, vi serviranno. >>
<< Torce? >>
<< Sì, torce. >> confermò Caitlyn, rimettendosi lo zaino in spalla.
<< E a cosa ci servono? >>
<< Piantala di fare domande, biondino. Fai come ti dico e basta. >> la ragazza alzò gli occhi al cielo, dopodiché si diresse verso quelli che sembravano i resti di una scalinata, la quale conduceva alla stazione della ex metropolitana londinese. Ewan fissò titubante la figura di Caitlyn mentre scompariva nell'oscurità più totale, ma alla fine si limitò ad accontentare la sua richiesta e la seguì. Nel frattempo, anche Michael e Tom iniziarono a scendere i gradini ormai ridotti a grossolani frammenti di pietra. Mentre scendeva nell'oscurità più totale, Ewan scorse poco più in là i rottami di un treno e li osservò alienato. In seguito, continuando a fissarlo, si chiese se mai sarebbero riusciti a coinvolgere i Sopravvissuti in un piano contro il Progetto Omega. Da una parte, sarebbero senza dubbio stati felici di danneggiare un'organizzazione senza scrupoli come quella. Ciononostante - dall'altra - c'erano vari fattori che avrebbero potuto impedire una collaborazione : il numero di dipendenti su cui l'Emergency Department poteva contare, le nuove tecnologie di cui disponevano, l'alleanza con il War Department, eccetera.
E poi, sia Lily che Gray si sarebbero insospettiti nel sapere che lui e Michael provenivano proprio dal dipartimento a cui volevano fare la guerra. Difatti avrebbero potuto pensare che si trattasse di qualche trappola per consegnarli nelle mani dei loro nemici, ma il ragazzo continuò a sperare che ci sarebbero riusciti. D'altronde, la speranza non muore fino a quando non è ridotta al minimo, o almeno questo era ciò che Ewan aveva sempre creduto.
Non appena tutti e quattro ebbero raggiunto i sotterranei, Caitlyn si avvicinò ai binari alla loro destra, illuminati dalla sua torcia, e si avvicinò ad un tunnel dall'aspetto alquanto sinistro. Non promette per niente bene; pensò Ewan mentre deglutiva con fare impaurito. A dire la verità, non aveva mai avuto così tanta paura in vita sua, ma ormai era troppo tardi per i ripensamenti, e tornare indietro era fuori questione. Così, Ewan si cacciò di nuovo la saliva in gola e si addentrò nella tetra galleria.
<< Molto invitante, direi. >> borbottò Michael per mascherare la fifa, senza ottenere un buon risultato.
<< Quindi...dove ci state portando esattamente? >> intervenne Ewan, intento a guardarsi intorno. Per una volta, non fu Caitlyn a rispondere, bensì Tom.
<< Vedrete. >>
Ewan alzò le sopracciglia, per niente sorpreso da quella replica così vaga, poi si rivolse a Michael.
<< Poco misteriosi, eh? >>
<< Già. >> concordò il ragazzo dai capelli rossi, annuendo. Ewan fece per raccontargli della sua scoperta riguardante il batterio, sempre se poteva ancora essere definito come tale, se non fosse che fu preceduto da un clamore lontano familiare, e non in senso positivo. Tom mormorò un "accidenti" a malapena percettibile, dopodiché esaminò il tratto di tunnel che si era lasciato alle spalle, sollevato nel constatare che per il momento erano al sicuro.
Michael impallidì all'istante << Conosco quel suono. >>
<< Sono gli Infetti. >> sentenziò Caitlyn << Muoviamoci, prima che ci raggiungano! >>
<< Smetti di gridare, o ci sentiranno! >>
<< Tu sta' zitto e prendi il lighter. >> ribatté lei. Tom sbuffò, lasciando trasparire che doveva per forza darle retta. In seguito estrasse dalla tasca dei pantaloni un cilindro sottile e argentato, poco più piccolo della maniglia di una porta.
<< Che cos'è? >> Ewan pose questa domanda a Michael in un sussurro, con l'aspettativa che lui conoscesse il nome di quell'oggetto e i suoi utilizzi.
<< Non ne ho idea. >> confessò invece il ragazzo.
<< Buono a sapersi... >>
Poco dopo Caitlyn si fermò di botto e fece un cenno col capo al compare, il quale le si avvicinò mentre premeva un'estremità dell'utensile. Subito uno spiraglio di luce ultravioletta illuminò la parete della galleria. Dapprima, Ewan non vide nulla di particolare, almeno fino a quando Tom non spostò il lighter verso il basso, dove comparve un quadrato dagli spessi contorni color latte. Caitlyn posò una mano all'interno del suo perimetro, causando l'accensione di un lume verde situato a fianco della figura e l'apertura di una porta automatica a scorrimento, che si mimetizzava alla perfezione con il muro in calcestruzzo.
Dopo aver abbassato il braccio, Caitlyn si voltò verso Ewan e Michael ed annunciò piena d'orgoglio << Benvenuti nel Bunk. >>
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REBELLION - Apocalipse
Science FictionPRIMO VOLUME DELLA SAGA "REBELLION" > - Copertina realizzata da Koaluch Design - È vietato copiare la seguente storia o anche la sola trama e i personaggi © - All rights reserved/Tutti i diritti riservati ©