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Una volta ripreso dall'incubo che aveva appena avuto, Ewan era andato in bagno a sciacquarsi la faccia solcata dalle lacrime. Gli succedeva spesso di sognare i tristi ricordi che risalivano alla parte della sua vita passata in Germania, tra le città di Stoccarda e Berlino. La nascita del ragazzo era infatti avvenuta nella prima di queste, durante un viaggio di famiglia. Poi erano tornati tutti a Berlino, ovvero la celebre capitale della nazione, nonché luogo natale dei suoi genitori. Ewan aveva passato poco più di otto anni in tale stato sotto l'ala protettrice del padre e della madre, almeno fino a quando lui e la genitrice si erano trasferiti a Londra per via dell'entrata in guerra della Germania. Nonostante ciò l'azione della genitrice fu vana, poiché anche il Regno Unito intervenne nel conflitto con l'avvento del Morso della morte. Inoltre quest'ultimo aveva causato il decesso di ogni parente del ragazzo in ambedue i paesi. Se non fosse stato per Michael, il giovane sarebbe molto probabilmente stato condannato ad un'esistenza solitaria e di abbandono. Tuttavia, aveva avuto la fortuna di incontrare un amico come lui: fiducioso, altruista, divertente, leale e scaltro, con uno sconfinato amore per i fumetti giapponesi e per il cibo. Era proprio grazie a lui e alla sua amicizia sincera se Ewan non aveva vissuto nel terrore che la guerra suscitava spesso nelle persone. Il ragazzo finì di asciugarsi velocemente, si appoggiò al bordo del lavandino e fissò il suo riflesso sulla superficie dello specchio di fronte a lui. La forte luce bianca sottolineava le borse formatesi per colpa dell'insonnia e nascondeva alcuni tratti del volto con inquietanti giochi d'ombra. Non ho affatto una bella cera; pensò. Però cercò di ignorare il suo aspetto malmesso e tornò dal compare.
<< Fammi indovinare : non hai dormito stanotte. >> disse Michael, intento ad infilarsi una maglietta pulita trovata nell'armadio.
<< Si nota così tanto? >>
<< Sì. Abbastanza. >> il ragazzo si sedette sul tavolo << Ma guarda il lato positivo. >>
<< E sarebbe? >>
<< Che nessuna ragazza carina ti ha visto ridotto così. >> per qualche dannata coincidenza, la porta si spalancò in quel preciso istante e Lily fece il suo ingresso senza nemmeno chiedere il permesso.
Michael si rimangiò subito tutto, soffocando una risata << Come non detto. >>
<< Mi servono i documenti che avete preso dall'archivio dell'Emergency Department. >> cominciò Lily. Indossava una semplice T-shirt bianca, parzialmente nascosta da una giacca giallo pastello, e un paio di pantaloni neri.
<< Buongiorno anche a te. >> scherzò Ewan per farle notare il fatto che non aveva nemmeno detto "buongiorno".
<< E perché dovremmo darteli? >>
La ragazza spostò lo sguardo su Michael. I suoi grandi occhi marroni lo scrutavano con attenzione, come per analizzarlo << Per assicurarmi che non stiate mentendo. O forse preferisci fare compagnia agli Infetti? >>
Lui la squadrò guardingo per un pò, ma alla fine si decise a consegnarle i fascicoli come gli era stato domandato. Quando ebbe ricevuto ambedue le cartelline, Lily si mise a sfogliarne le pagine con ritmo regolare e frenetico, fatto che lasciava trasparire la sua voglia di andare a capo di quella storia in fretta. Intanto Ewan seguiva ogni suo movimento, incuriosito. Per qualche ragione a lui sconosciuta voleva sapere di più su quell'intrigante alone di mistero che avvolgeva il Bunk come una spessa coltre di nebbia, sebbene fosse consapevole che sarebbe stato difficile farla dissolvere con tanta facilità. Come avevano fatto a scoprire la precisa posizione di quel rifugio nascosto? Come si erano procurati tutti quegli strumenti ad alta tecnologia di cui un bunker di solito non era dotato? E perché Lily e Gray erano così diffidenti? Lei in particolare era fredda, distaccata e sospettosa bei loro confronti, poiché era convinta che fossero dei poco di buono. Bastava pensare al modo in cui li aveva trattato il giorno precedente e alle accuse a dir poco assurde da lei dichiarate per capirlo...
<< Bene. >> disse infine << Quando avrete finito di fare colazione, tornate nella stanza in cui vi hanno portati ieri, chiaro? >>
<< Chiaro. >> risposero Ewan e Michael all'unisono.
Lily annuì soddisfatta << Non muovetevi da qui. Tra pochi minuti Gray sarà qui per farvi vedere dov'è la mensa. >>
Detto questo uscì dalla camera, non degnandoli nemmeno di un "ciao". Come al solito, insomma.
<< È ufficiale : ci odia. >> sbottò Ewan. Michael non poté dargli torto, dato che tutti e due si erano resi conto che Lily non nutriva neanche un briciolo di fiducia in loro. Da una parte non la si poteva di certo biasimare, siccome Ewan e Michael erano dei perfetti sconosciuti per lei. Tuttavia, ciò non giustificava per niente il suo comportamento.
<< Hey, ragazzi! >> esclamò una voce dall'altra parte della porta. Era piuttosto ovvio che si trattasse di Gray, proprio come preannunciato da Lily qualche attimo prima << Posso entrare? >>
<< Sì. >> consentirono i ragazzi. Gray aprì la porta con l'aiuto di una tessera magnetica color bronzo e salutò i novellini con un veloce gesto della mano. Per fortuna, almeno lui si era rivelato più accogliente e tollerante di Lily, fatto che dava un pò di speranza ad Ewan e Michael.
<< Affamati? >>
<< Puoi dirlo forte! >> ammise Ewan. Tale affermazione non sorprese per nulla Gray, sapendo quello che avevano e quanta strada avevano percorso per arrivare fin lì.
<< Immaginavo. Venite con me. >> fu ciò che disse prima di cominciare a camminare lungo il corridoio, ma stavolta dalla parte opposta rispetto alla sala in cui avevano conosciuto i leader del Bunk, coloro che guidavano i Sopravvissuti da anni. Ambedue i nuovi arrivati gli stettero dietro, vogliosi di riempirsi lo stomaco dopo le cose estenuanti che avevano dovuto subire. Ewan poteva già immaginarsi seduto a tavolo, con le posate in mano, il bicchiere traboccante di fresco succo d'arancia, il piatto stracolmo di delizie. Bacon sfrigolante, uova strapazzate, toasts caldi con formaggio fuso e prosciutto, waffles, omelettes, pancakes affogati nello sciroppo d'acero, salsicce fumanti, pane, burro e marmellata di fragole...
In quel momento avrebbe mangiato qualsiasi cosa, persino in porridge. E lui odiava il porridge con tutto se stesso perché, secondo lui, aveva un sapore strano e talvolta aveva una seccante somiglianza con il vomito. Scacciò il ricordo di quella pietanza nauseante per evitare che gli passasse l'appetito, e continuò a chiedersi quanto cibo sarebbe mai riuscito a mangiare. Molto, senza dubbio, e probabilmente ne avrebbe ingurgitato talmente tanto che si sarebbe sentito male.
Però se il cibo fosse stato buono come sperava ne sarebbe valsa la pena, no?
<< Oh, amico, sento già l'odore del bacon. >> bofonchiò Michael con sguardo sognante. Era evidente che aveva già l'acquolina in bocca << Lo senti anche tu? >>
Ewan inspirò profondamente e si accorse che l'amico aveva ragione << Eccome se lo sento! >>
Giunti in fondo all'andito, i tre scesero una breve scalinata e si ritrovarono di fronte ad un portone a doppia anta vicino al quale si trovava un cartello con la scritta "mensa" e una serie di altri cartelli che indicavano altri luoghi quali le docce, l'infermeria, la lavanderia e quali stanze si potevano trovare percorrendo un determinato corridoio. Da lì, l'aroma degli alimenti era ancora più intenso ed invitante, motivo per cui Ewan dovette tenere a freno la sua fame pressoché irrefrenabile. Per fortuna, Gray non li fece aspettare e mostrò ai ragazzi il luogo in cui si sarebbero dovuti recare a colazione, pranzo e cena. La mensa era una stanza circolare, con vari tavoli sparsi in maniera disordinata e un bancone da cui si poteva prendere bicchieri, posate, vassoi e scegliere cosa mangiare. Inoltre si poteva intravedere un frigorifero e persino un congelatore muniti di sportello trasparente, nei quali si poteva scorgere bevande di ogni tipo, sia gassate che non, e gelati confezionati. Non si poteva di certo dire che morissero di fame...
Nel vedere tutto quel ben di Dio, Michael si guardò attorno con fare meravigliato, dopodiché esclamò << Amo questo posto. >>
<< Dove avete trovato questa roba? >> chiese Ewan.
<< Bè, alcune attrezzature erano già parte del bunker. >> dichiarò Gray mentre prendevano in mano un vassoio dalla pila di fronte a lui << Per quanto riguarda il resto, abbiamo sottratto all'Emergency Department alcuni equipaggiamenti come le maschere e le tute protettive in fibra elastica, le armi e il Connecter. Invece le scorte di cibo ci vengono fornite dal Centro di Produzione Alimentare del Blocco Occidentale. >>
<< Non vi hanno mai denunciato all'Emergency Department? >>
Gray scosse la testa << No, mai. Non hanno la minima idea di chi siamo. >>
<< Com'è possibile? >> Michael strabuzzò gli occhi incredulo. Anche Ewan stentava a credere che non conoscessero l'identità dei Sopravvissuti, dato che tutti ne avevano sentito parlare almeno una volta dopo i loro scontri con l'Emergency Department.
<< Usiamo un nome in codice proprio per evitare di farci riconoscere. >> spiegò << Credono di dover consegnare scorte alimentari ad una società benefica. >>
Ewan e Michael si scambiarono uno sguardo stupito, evidentemente colpiti dalla mossa astuta di quei ragazzi,
<< Buongiorno, Gray! Sempre il solito? >> esclamò una donna dall'altra parte del bancone. La sua figura era alta e slanciata, dalla chioma corvina e le labbra carnose.
<< Come sempre, Francine. >>
La donna servì il ragazzo dopo aver trafficato per un pò con alcune pentole e padelle, poi si rivolse ad Ewan e Michael << E per voi? >>
<< Uova e bacon. >> risposero loro in coro.
<< Sono nuovi qui, non è vero? >>
<< Sì. >> Gray annuì << Perché? >>
<< Perché Lily non è ancora uscita dalla sala due per venire a fare colazione. E succede sempre quando arriva qualcuno di nuovo. >>
<< Sala due? >> chiese Michael.
<< È la stanza del Connecter. >> spiegò il ragazzo << Non preoccuparti, Francine, sono sicura che si farà viva presto. >>
Detto questo, il ragazzo si andò a sedere al primo tavolo libero che trovò, facendo segno ad Ewan e Michael di fargli compagnia.
<< Sentite, mi dispiace molto per il comportamento di mia sorella. Lily è un pò... >>
Ewan strabuzzò gli occhi e interruppe il discorso del ragazzo, forse con più bruschezza di quanto avrebbe voluto << Frena, frena, frena. Hai detto "mia sorella"? Sul serio? Cioè, tu e lei... insomma, siete... >>
<< Fratelli gemelli. >>
<< Oh mio Dio. >> sussurrò Michael, spiazzato da quella notizia inaspettata. Non solo erano diversi dal punto di vista caratteriale, ma anche da quello fisico : infatti, lei non era molto alta, lui sì. Lei era pallida, mentre la pelle di lui era abbronzata, e così via. Le uniche caratteristiche comuni erano il colore dei capelli e degli occhi. Come potevano essere gemelli?
<< So che Lily è troppo diretta, ma c'è un motivo dietro a questo suo modo di fare. >>
<< E sarebbe? >>
<< Bè, è successo che... ecco... >> Gray balbettò, per poi sospirare << È complicato. Parecchio complicato. >>
Incuriosito dalla misteriosa cagione che spingeva Lily a mettersi sulla difensiva e a rifiutare di provare immediata fiducia verso qualcuno, Ewan cercò di non intromettersi in quella che pareva una questione delicata. Tuttavia, non poté trattenere la sua curiosità e si decise a porre la fatidica domanda << Cos'è successo? >>
Gray deglutì, tenendo lo sguardo fisso sul piatto ormai vuoto di fronte a lui << Andiamo. Lily ci sta aspettando. >>

REBELLION - Apocalipse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora