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<< Smettila di essere così nervoso. >> sussurrò Lily a Michael.
<< Non sono nervoso. >>
<< Infatti stai sudando e hai il respiro accelerato. >> osservò la ragazza, camminando al suo fianco.
<< Non è vero. >>
<< Sì, certo... cerca di nasconderlo, almeno. Potrebbero accorgersene. >>
Michael fece un respiro profondo e si sforzò di pensare positivo. Sì, il loro piano era folle, le possibilità di successo scarse e i rischi innumerevoli, ma valeva la pena affrontare quei pericoli e combattere per ritrovare la pace. E poi, essere riusciti ad arrivare fin lì doveva pur contare qualcosa. Ancora un po' timoroso, lui si chiede come facesse Lily ad essere tanto tranquilla.
<< Lily. >>
<< Mmh? >>
<< Come fai ad essere così calma? >>
<< Non lo sono. >> ammise lei in tutta onestà << Sono terrorizzata. >>
Michael la guardò stupito; da quando l'aveva conosciuta non gli era mai capitato di vederla o sentirla esternare le sue emozioni. Appunto per questo fu felice di poter finalmente constatare che fossero amici, che lei si fidasse di lui. Inoltre, si ricordò che Ewan e Gray la fissavano preoccupati di tanto in tanto : che entrambi avessero capito quanto la ragazza fosse spaventata? Non c'era da stupirsi che il fratello ci riuscisse, però Ewan...
Questo confermò ciò che Michael aveva pensato dal giorno in cui Lily e Ewan erano andati a cercare Caitlyn.
<< E voi chi siete? >> chiese una voce di donna alle loro spalle. I due si voltarono verso la sconosciuta, sempre leggermente tesi, ma sapevano alla perfezione cosa dire.
<< Veniamo dall'Emergency Department Of America. Dobbiamo parlare con il direttore. >> disse Lily, come da copione.
<< E di cosa dovreste parlare? >>
<< È un argomento di massima segretezza. >>
<< Mmh... >> la donna parve sospettosa << Da quale sede venite? >>
<< Los Angeles. >>
<< Mi spiace, non so dove sia il signor Campbell. Ma se lo vedrò gli dirò che lo state cercando. >> fu l'ultima cosa che disse, per poi andarsene e lasciarli soli. Entrambi rimasero sorpresi nel sentire quel nome... non era Purcell il direttore?
Michael balbettò, allibito << H-ha detto... >>
<< Sì. >>
<< Non ci credo... >>
Lily parve essere quasi immobilizzata, colta alla sprovvista da quell'inaspettata notizia. Però non si scompose, le era già successo e non voleva che accadesse di nuovo.
<< Sbrighiamoci. Il tempo stringe. >>

* * *

Ewan e Gray corsero subito via e si diressero verso la porta della cella in cui si trovava Amber, mentre l'altra persona era andata dal suo amico.
<< Ma...Henry! Stai dormendo?! >>
Sebbene la situazione potesse essere vagamente comica, i due ragazzi erano troppo agitati per farci caso. E poi, dovevano concentrarsi su Amber. Non appena individuarono la stanza giusta - ovviamente contrassegnata dal numero dodici - si fermarono.
<< Dai, svegliati, non fare l'idiota! >>
<< Veloce, Ewan! >> sussurrò Gray.
<< Non ci metterà molto a capire che non sta dormendo. >>
Subito Ewan cercò la fessura in cui passare la chiave, proprio come faceva sempre per entrare nei laboratori, e con un gesto secco ce la fece strisciare. In pochi secondi la porta si sbloccò e Ewan la spalancò, non fece in tempo a dare un'occhiata all'interno che si ritrovò stritolato da un paio di braccia magre e familiari.
<< Sono così felice di vedervi! >> esclamò Amber con un ampio sorriso sulle labbra, mentre abbracciava sia Ewan che Gray.
<< Ti prego, abbassa la voce, o ci sentiranno... >>
<< Stai bene? >>
<< Sì, sto benissimo. Vi giuro che... >>
<< Mi spiace interrompervi, ma dobbiamo andare prima che ci scoprano. >> intervenne Gray, per poi frugare nello zaino e estrarne una maschera. La consegnò alla ragazza.
<< Tieni, te ne serve una nuova. >>
Amber annuì, dopodiché si infilò la protezione e domandò << Dove andiamo? >>
<< All'elevatore. Ma prima dobbiamo allontanare quel tizio, altrimenti siamo fregati. >>
Gray si affacciò per un attimo e constatò, come si era già immaginato, che il lavoratore era ancora lì.
<< Ma come facciamo a mandarlo via? >>
Amber scosse la testa << Non serve. Conosco un'altra strada. >>
<< Quale? >>
<< Dobbiamo passare davanti all'ufficio del capo del Settore, da là si arriva all'elevatore in un attimo. >>
<< E tu come fai a saperlo? >>
<< Lavoravo per il Settore Delta, e tutte le volte che un membro del Settore Gamma si faceva male lo portavano in infermeria con l'elevatore. > raccontò la bionda con fare frettoloso, visto che tutto ciò che voleva in quel momento era scappare da lì.
<< Va... >>
<< Chi c'è? >> chiese di punto in bianco l'uomo di prima, accorgendosi di loro. A quel punto, non sarebbe servito allontanarsi lentamente e cercare una spiegazione plausibile all'ultimo minuto. Inoltre, più tempo restavano più c'era il rischio di essere scoperti, catturati e di conseguenza, che il loro piano andasse in fumo. Così Ewan mormorò << Andiamo, se siamo abbastanza veloci potrebbe non vederci. >>
Tutti e tre cominciarono immediatamente ad attraversare il corridoio di corsa, Amber davanti a tutti per condurre all'elevatore con una scorciatoia. Raggiunta la parte finale dell'andito, svoltarono a destra, sperando di averla scampata e che lo sconosciuto non li avesse visti. Ma non fu come avrebbero voluto. Infatti, il lavoratore scorse appena in tempo Ewan, Gray e Amber allontanarsi da lui, però non si prese la briga di inseguirli. Si limitò ad afferrare il walkie talkie attaccato alla cintura, dopodiché si accorse che non funzionava.
<< Maledizione... >> bofonchiò, dopodiché imprecò mentre accendeva il suo Connecter, l'orologio da polso che portavano tutti gli addetti del Settore Gamma.
<< Intrusi al secondo piano. Ripeto : intrusi al secondo piano. >>
Poco dopo l'eco dell'allarme si diffuse in tutto l'edificio : i dipendenti del Settore Gamma si riunirono per equipaggiarsi e stanare gli infiltrati, avvisati dalla sirena e dall'abbagliante luce vermiglia. Gli altri, intanto, venivano scortati nelle sale comuni e interrompevano le loro mansioni per ragioni di sicurezza. Tale situazione ricordò ad Ewan il giorno in cui era scappato da quel complesso, e tutto ciò che era accaduto sia prima che dopo quell'istante. Ogni cosa gli sfrecciò davanti, come le auto che vanno a tutta velocità per le strade, come stesse rivivendo la sua vita a velocità luce; il suo trasferimento in Inghilterra, l'incontro con Michael, la sua promozione nell'Emergency Department, la loro fuga, i Sopravvissuti, il bacio con Lily... I ricordi vorticavano incontrollati nella sua mente. Voleva buttarsi a terra, piangere, voleva che tutto finisse, tuttavia si costrinse a correre.
<< Eccoli! >>
<< Prendeteli! >>
I tre si voltarono e videro che quattro lavoratori armati erano già riusciti a scovarli e gli stavano puntando delle armi da fuoco contro. Ewan reagì all'istante; impugnò la sua pistola e sparò, colpendo uno di loro alle gambe, per poi spingere Gray e Amber in avanti in modo che ricominciassero a correre. Li seguì a ruota, avviandosi verso l'elevatore. Ormai era proprio lì, di fronte a loro. Non potevano sbagliare. Amber arrivò per prima, motivo per cui fu lei a premere il bottone per far aprire le porte. Entrò immediatamente, seguita da Gray. Nel frattempo Ewan, che era rimasto un po' indietro, fece uno scatto in avanti per allungare il passo e in un paio di secondi fu dentro anche lui. Con uno scatto, Gray selezionò il piano da raggiungere e iniziò a schiacciare ripetutamente il pulsante per far ripartire l'elevatore.
<< Chiuditi, stupido coso! >>
In quel momento, i loro inseguitori si ritrovarono davanti a loro, lontani qualche metro per via del corridoio da percorrere, e stavano caricando le armi.
<< Gray, chiudi quella dannatissima porta! >> gridò Amber nel notare che stavano inserendo le munizioni con grande rapidità.
<< Dai, dai, dai... >>
<< Ti prego, chiuditi! >> ripeté Gray, l'indice ormai incollato a quel pulsante. I dipendenti del Settore Gamma posarono un dito sul grilletto e lo premettero appena in tempo... appena in tempo per vedere l'elevatore chiudersi e intravedere i proiettili rimbalzare contro le porte d'acciaio. Ewan, Gray e Amber si guardarono, poi tirarono un sospiro di sollievo.

REBELLION - Apocalipse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora