Il dottor David Campbell sedeva da ore nel suo ufficio, in attesa che venissero fuori notizie di qualsiasi genere sui fuggitivi. Purtroppo per lui, le ricerche effettuate fino a quel momento non avevano dato i loro frutti, e lo scanner della città si era rivelato un vero e proprio buco nell'acqua. Per questo, Campbell temeva che i documenti segreti riguardanti il Morso della morte e il Progetto Omega sarebbero finito in mani sbagliate. O meglio, nelle grinfie dei Sopravvissuti. E non era quella la parte peggiore : nelle ultime quarantott'ore, qualcun altro aveva provato a scappare, forse nel tentativo di raggiungere Ewan Schwarz e Michael Cameron, gli altri due fuggiaschi. Il suo nome era Amber Thompson ed era la dipendente più brillante dell'intero Settore Delta. Ciò aveva profondamente deluso e turbato Campbell, che aveva riposto in quella ragazza tutte le sue speranze dal giorno in cui era arrivata. Aveva visto quella mente da piccolo prodigio crescere e acquisire sempre più intelligenza nel corso del tempo. Ed ora, nel vederla scappare da ciò che l'aveva resa quello che era, Campbell si sentiva amareggiato, avvilito, affranto, come se gli avessero portato via una figlia o addirittura un frammento della sua stessa anima. Ma la rabbia rimpiazzò quasi subito i tristi sentimenti da lui provati, mentre la sete di vendetta e il desiderio di raggiungere il suo scopo lo invasero all'improvviso. Ormai, c'erano già delle persone che cominciavano ad opporsi ai suoi ideali e, nonostante fosse consapevole del fatto che non poteva cambiare gli avvenimenti accaduti, sapeva che il futuro era ancora da scrivere. E lui aveva intenzione di impugnare la penna e vincere la battaglia ancor prima che lo facessero i suoi avversari.
Così, furibondo, Campbell di alzò di scatto dalla sedia e si precipitò nel corridoio, colmo di odio verso i suoi nemici. Giunse nell'ascensore con passo svelto, dopodiché premette il pulsante che lo avrebbe portato al piano terra. Lì c'era senza dubbio il capo del Settore Gamma, occupato negli allenamenti dei suoi dipendenti. Il suo nome era Connor. Connor Sinkey. Di solito odiava essere interrotto in pieno svolgimento del l'addestramento del suo team, però, almeno per quella volta, avrebbe fatto meglio ad ascoltare Campbell senza ribattere.
<< Connor. >> disse non appena lo ebbe scorto << Ho bisogno di altri uomini. Non troveremo mai i fuggitivi se non velocizziamo le ricerche. >>
<< Altri uomini? David, ti ho già dato i migliori. Me ne restano a malapena per formare due squadre. >>
<< Sono sicuro che basteranno. >>
<< Non ho intenzione di dartene più, David. Ho già fatto abbastanza per te. >> dichiarò Connor con fare seccato. Campbell strinse le mani a pugno e serrò la mascella per evitare di gridargli contro qualche insulto, ma si rilassò quasi subito, poiché aveva già trovato il modo di farla franca.
<< Nemmeno se ti propongo un accordo? >>
<< Un...accordo? Di che tipo? >>
<< Tu mi dai i tuoi uomini. In cambio, quando diventerò Dirigente grazie al mio progetto geniale, ti lascerò prendere il posto di Howard. E sarai il generale del War Department, come volevi fin dall'inizio. >> Sinkey si rilassò per un attimo; si era reso conto che Campbell stava cercando di convincerli ad accettare con un'ottima tecnica persuasiva, cioè quella di fare pressione sulla sua debolezza più grande. Da quando era iniziata la guerra, infatti, Sinkey si era allenato duramente per coronare il suo sogno di diventare generale, proprio come il padre. Tuttavia, l'attuale capo dell'organizzazione - Jim Howard - aveva rovinato la sua reputazione e ottenuto l'impiego tramite un gesto a dir poco meschino. Campbell conosceva il passato di Sinkey grazie all'amicizia che li aveva legati per anni, ma che ora si affievoliva sempre di più, come una rosa sotto il torrido sole della stagione estiva.
<< E chi mi dice che manterrai la parola? >>
<< Io. >> Campbell sorrise << Andiamo, Connor, siamo o non siamo amici dai tempi dell'università? >>
Sinkey non sembrava ancora convinto dalle parole di David; soprattutto per via del tono con cui Campbell parlava. Conosceva il tipo di enfasi nella sua voce. Era lo stesso che aveva quando tramava qualcosa.
<< Affare fatto? >> Campbell tese la mano a Sinkey, il quale la guardò per un paio di secondi, ancora indeciso sul da farsi. Alla fine, alzò lo sguardo verso di lui, e gliela strinse con una presa energica.
<< Affare fatto. >>
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REBELLION - Apocalipse
Ciencia FicciónPRIMO VOLUME DELLA SAGA "REBELLION" > - Copertina realizzata da Koaluch Design - È vietato copiare la seguente storia o anche la sola trama e i personaggi © - All rights reserved/Tutti i diritti riservati ©