<< Quanto diavolo ci vuole? >>
<< Lily, piantala, mi stai mettendo ansia! >> esclamò Michael, intento a disattivare il sistema di sicurezza di un ultimo piano, quello dei sotterranei. Era riuscito a occuparsi di tutto il resto senza troppi intoppi << Fammi solo capire qual è il bottone che devo premere per interrompere il funzionamento del sistema nei sotterranei e... >>
Michael cliccò qualcosa che Lily non riuscì a vedere, ma capì subito che non era quello giusto, poiché le luci si spensero di colpo. La ragazza sospirò e tirò fuori una torcia, dopodiché l'accese e scoccò un'occhiataccia a Michael, come una madre che rimprovera il bambino con uno sguardo.
<< Ops! Credo di aver disattivato il quadro elettrico... >>
<< Credi? E cosa te lo ha suggerito, la mia torcia o il fatto che è buio pesto? >>
<< Smettila di guardarmi così e illumina la tastiera. Non vedo nulla. >> sospirando, Lily si avvicinò alla postazione dove stava lavorando lui e fece luce sulla scrivania per facilitare il compito.
<< Fammi accendere la luce, poi... >>
Per la seconda volta consecutiva, Michael non riuscì a finire la frase. Infatti fu interrotto dal suono di un allarme, seguito da una voce che comunicava qualcosa di urgente agli altoparlanti << Attenzione, avvistati intrusi al secondo piano. Interrompete le vostre mansioni e radunatevi nel luogo di raccolta immediatamente. >>
Dopo aver udito quell'annuncio, Lily e Michael si voltarono l'uno verso l'altra nello stesso momento.
<< Non c'è tempo, lascia perdere il quadro elettrico. >>
Michael imprecò sottovoce, per poi iniziare a digitare di fretta sul computer, le mani che tremavano << E se li avessero presi? >>
<< L'allarme sta ancora suonando, questo significa che sono scappati prima che potessero prenderli. >>
<< Giusto. D'accordo, facciamola finita. >> bofonchiò Michael. Come gli aveva consigliato Lily, non si preoccupò di far tornare la luce e si concentrò sul firewall dei sotterranei ancora impenetrabile. Ma non per molto.
In breve tempo, il ragazzo annullò l'attivazione anche di quel sistema e esultò.
<< Fatto. >>
<< Perfetto. Adesso andiamo, non abbiamo molto tempo! >>* * *
Ewan, Gray e Amber stavano aspettando che gli altri li raggiungessero al piano più alto, proprio di fronte alle sale di sperimentazione. Tutti e tre avevano caricato le loro pistole riempiendole di munizioni, così da potersi difendere al meglio. In caso si fossero ritrovati ad affrontare la situazione da cui erano appena scampati. Il suono dell'allarme la luce rossa creava sinistri giochi di ombre e contrastava l'oscurità della notte.
<< Ma dove sono finiti? >>
<< Tranquilli, arriveranno. >>
<< Scommetto che è stato Michael a far saltare la luce, >> ipotizzò Ewan << è un ottimo modo per non farsi vedere. >>
<< Probabile. >>
Amber continuò a guardarsi attorno con fare preoccupato, impugnando la sua arma con le mani che tremavano.
<< Amber, è tutto a posto. >> la consolò Gray mentre inclinava le labbra in un lieve sorriso per rassicurarla. Le posò una mano sulla spalla << Stanno arrivando, e noi ce la faremo. >>
<< Però... >>
<< Abbiamo tutti paura, proprio come te. Ma so che riusciremo, e... >>
<< Hai parlato troppo presto, Schwarz. >> fu interrotto da una voce familiare, purtroppo. Una voce che avrebbe riconosciuto perfino ad occhi chiusi. David Campbell. Ewan, Amber e Gray si voltarono di scatto, e fu allora che videro l'uomo, proprio dietro di loro, con alcuni lavoratori armati al suo seguito.
<< Maledizione... >>
<< Credevate davvero che ce l'avreste fatta? >> Campbell scoppiò in una risata amara, divertito dal modo in cui era riuscito a fermarli << Questo posto è una fortezza, non avete via di scampo. Perciò arrendetevi, e potrei decidere di avere pietà. >>
<< Grazie della gentilissima offerta, ma rifiutiamo. >> disse qualcuno, per poi spuntare fuori da un corridoio posto fra le sale di sperimentazione, davanti alle quali si trovavano Ewan, Amber e Gray e il punto in cui Campbell e i suoi scagnozzi aspettavano la resa. Era un ragazzo alto, volto lentigginoso, capelli rossi, inconfondibile. Accanto a lui, una ragazza dalla chioma castana e gli occhi scuri. Entrambi erano armati, avendo previsti uno scenario del genere. Michael e Lily.
<< Vedo che avete compagnia. >> commentò l'uomo. Nell'incontrare nuovamente lo zio, Lily parve travolta da una rabbia palpabile, le si leggeva in volto come fosse stato scritto.
Così lei rispose, sprezzante << Potrei dire lo stesso di te, Campbell. >>
<< Su, non essere scortese. Saluta tuo zio, Lily. >>
Lei gli lanciò un'occhiata stracolma d'ira, e cercò di riflettere e pensare se premere il grilletto le convenisse o meno. Campbell lo notò, però non sembrò affatto intimorito dalla cosa. Anzi, la provocò facendo un passo verso di lei e suoi amici.
<< Non muoverti, o sparo. E sai che ne sono capace. >>
Campbell sorrise << Non sei cambiata affatto, sai...? >>
Gray, che intanto fissava lo zio con un furore mai visto prima, ancora più grande di quella che aveva Lily. Aveva la mascella contratta e pareva sul punto di scoppiare. Non riusciva a guardare in faccia l'uomo a cui aveva sempre voluto bene prima che li tradisse, e non poteva sopportare il modo in cui parlava a sua sorella. Così Gray fece avanti, puntò la sua arma contro Campbell e premette il grilletto senza esitare. La pallottola lo colpì al braccio e l'uomo gridò non appena la sentì conficcata nella sua carne. I Ribelli si precipitarono subito dentro le sale di sperimentazione, mentre i lavoratori che avevano affiancato Campbell cominciarono a sparare mentre andavano nella loro direzione. Tuttavia non riuscirono a prenderli, poiché - quando i cinque furono dentro - chiusero la porta e la bloccarono. Da lì, Amber si affrettò ad aprire il passaggio.
<< Seguitemi. >> disse mentre faceva loro da guida, sebbene Ewan e Michael già conoscessero la strada. Erano passati proprio attraverso quei corridoi, sempre per fuggire dall'Emergency Department.
<< Amber, rallenta! >>
<< Non posso. Ci sono alle calcagna, e se non ci muoviamo ci prenderanno, sicuro come la luce del giorno! >> ribatté la bionda, intenta a scendere una rampa di scale, gli altri al suo seguito. Ewan sembrava essere l'unico a tenere davvero il passo senza mettersi a correre, al contrario dei suoi compagni. Attraversarono altri due anditi e, in meno di quanto si sarebbe mai aspettato, Amber li condusse alla parte finale di un corridoio e ne spalancò le porta, dietro alla quale al ragazzo parve di scorgere finalmente i sotterranei.
<< Ci siamo. >>
I Ribelli oltrepassarono l'uscita e giunsero nel luogo in cui si poteva trovare ogni genere di veicolo, su cui erano ben leggibili le iniziali dell'organizzazione : E.D.E. Emergency Department of Europe. Proprio sotto la cupola già aperta, che consentiva l'uscita dei velivoli, era già stato posto l'elicottero più grande che ci fosse. Gli altri membri della Ribellione si stavano spostando da una parte all'altra dell'immensa sala, la quale aveva un aspetto che ricordava un gigantesco hangar. Molti salirono sul veicolo trasportando provviste e scorte di carburante, come veniva chiesto da Tyler e Debbie. Quest'ultima si accorse per prima di Ewan, Amber, Lily, Gray e Michael, difatti li salutò con un cenno della mano. I cinque cominciarono ad attraversare una passerella d'acciaio, per poi raggiungere i compari. Ma, a metà strada, un proiettile rimbalzò contro la ringhiera color argento.
<< Prendeteli! Non devono scappare! >>
I Ribelli vicini al mezzo di trasporto corsero subito al suo interno, le pistole già agguantate per contrastare la sparatoria iniziata dai nemici. Anche Ewan premette il grilletto più volte, a raffica, mentre gridava << Michael, sali subito, sei l'unico che può far decollare l'elicottero! >>
<< Ma... >>
<< Vai, Mic! >>
Il ragazzo smise di controbattere e attraversò la stanza, fermandosi un paio di volte dietro gli altri veicoli per attivare incolume. Dopo poco, Amber lo seguì a ruota, imitando le sue azioni, ed entrambi ce la fecero.
<< Tocca a te, Gray. >> continuò il ragazzo. La bionda annuì e si avviò immediatamente, senza perdere tempo. Si stavano avvicinando, e un secondo sarebbe potuto essere fatale e mandare tutto all'aria. Ewan e Lily gli coprirono le spalle, proprio come avevano fatto pure per Michael e Amber.
<< Sbrigati, Ewan, non abbiamo tempo. >>
<< Se restassi sola potrebbero spararti, o prenderti, o... >>
<< Me la cavo da sola. >>
Ewan la fissò per un attimo, indeciso sul da farsi, poi prese una decisione. Lasciare che succedesse qualcosa a Lily era fuori discussione, così la afferrò per il polso e la trascinò dietro un furgone, mentre quella tempesta di pallottole non pareva voler cessare. Ciononostante, dovevano affrontare quella circostanza come meglio potevano e affrontare ogni ostacolo per riuscire nel loro intento. Senza mai mollare la presa su di lei, il ragazzo riprese a correre, il proprio zaino posto fra lui e il punto da cui partivano i proiettili per proteggersi. Ewan accelerò sempre di più, nonostante si fosse reso conto conto che Lily riusciva a malapena a stargli dietro, considerando anche il fatto che lui le stava stringendo il polso. Manca poco, ormai ci siamo, disse Ewan fra sé e sé giusto un istante prima che lui e Lily riuscissero a salire a bordo con un balzo agile. Immediatamente, lo sportello fu chiuso e Michael, che aveva già fatto partire il motore e l'elica da un bel pezzo. Non appena sentì i pattini del mezzo di trasporto sollevarsi, Ewan sospirò di colpo e si godette la sensazione di essere sospeso a mezz'aria. Campbell giunse sul posto, sperando di essere in tempo, ma fu colto da un prof di senso di delusione misto a un fallimento nel vedere che i Ribelli gli erano sfuggiti. Per questo, Ewan non poté trattenere un sorriso. Era fatta.
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REBELLION - Apocalipse
Science FictionPRIMO VOLUME DELLA SAGA "REBELLION" > - Copertina realizzata da Koaluch Design - È vietato copiare la seguente storia o anche la sola trama e i personaggi © - All rights reserved/Tutti i diritti riservati ©