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Quando ebbero fatto un'abbondante colazione, Ewan e Lily si diressero verso l'uscita del Bunk, dove avrebbero preso le loro tute protettive e dove si sarebbero messi le maschere di protezione. Lily gli aveva spiegato che tale equipaggiamento veniva adottato dagli Outsiders per non essere feriti dagli Infetti e, di conseguenza, per evitare il contagio tramite contatti con i fluidi corporei dei malati. E di ciò Ewan poté dirsi immensamente grato alla persona che aveva inventato e brevettato quell'attrezzatura, chiunque egli fosse...
<< Quanto tempo staremo là fuori, di preciso? >>
<< Fino alle sei. Poi gli altri due ragazzi verranno a fare il cambio di turno. >>
Ewan annuì << E cosa dobbiamo fare? >>
<< Te l'ho già detto, Ewan, una ricognizione. Dobbiamo fare il giro della nostra zona e controllare che nessuno si avvicini. >>
<< Capito. >> mormorò lui << È mai capitato? Che qualcuno si sia avvicinato, intendo. >>
<< Ma quante domande fai? >>
<< Non si risponde ad una domanda con un'altra. >> la rimproverò lui, cercando di convincerla a dargli una risposta non vaga e soddisfacente. Lily sospirò rumorosamente : era ovvio che aveva capito a cosa stava puntando, ma finse comunque di abboccare un pò per simpatia nei suoi confronti, un pò per farlo tacere.
<< Sì, un volta è successo, ma Caitlyn lo ha fermato prima che potesse rivelare la nostra posizione a qualcuno. >>
<< E cosa ne avete fatto di lui? >>
<< Gli abbiamo raccontato la verità sull'Emergency Department, e poi si è unito a noi. >> spiegò la mora << Non è più voluto tornare indietro. >>
<< Chi era? >> non appena udì ciò che Ewan le aveva chiesto, Lily gli lanciò una finta occhiata spazientita, come a dirgli "Hai fatto abbastanza domande per oggi, non ti pare?" << E dai, sai che ti costringerei a dirmelo! >>
<< Era Tom Keaton. Lo conosci, è quel ragazzo che sta sempre con Caitlyn. >>
<< Lavorava per Campbell? >>
<< Già. Non sembrerebbe, vero? >>
<< Per niente. >> ammise Ewan, entrando assieme a Lily nella stanza da cui lui e Michael erano entrati il giorno del loro arrivo al Bunk. La ragazza si avvicinò ad una cesta rettangolare stracolma di tute protettive, ognuna delle quali aveva un nome cucito sull'etichetta, e ne prese due. La seconda era priva di una cucitura che la distinguesse dalle altre, dato che nessuno l'aveva mai utilizzata.
<< Tieni. Questa dovrebbe starti. >>
Ewan la indossò senza dire nulla, in modo da assicurarsi che fosse della misura giusta per lui. Nel frattempo, Lily si era già preparata quasi del tutto; mancava solo la maschera.
<< Com'è? Troppo stretta? >>
<< No. Va bene così. >>
Lei fece un segno di assenso, prendendo delle provette in vetro sigillate da una scatola di metallo. Il contenuto era un liquido di un giallo ocra brillante, ma non pareva lo stesso molto allettante.
<< Ah, per la cucitura non preoccuparti, ci penserò io al ritorno dalla ricognizione. >>
Lily si infilò i piccoli contenitori nello zaino che si era portata dietro durante la mattinata, per poi mostrare ad Ewan una sottospecie di pannello virtuale attaccato al muro.
<< Metti una mano al centro. >>
<< Perché? >>
<< Serve a salvare le tue impronte digitali nella memoria del sistema di sicurezza. Così, quando devi rientrare, viene effettuata una lettura delle impronte e ti viene consentito l'accesso al Bunk. >>
<< Wow. >> sussurrò lui. Fece come Lily gli aveva chiesto, in attesa che la lettura dei caratteri venisse portata a termine con successo. Una volta conclusa, Lily gli consegnò altri oggetti per completare l'equipaggiamento.
<< Questo è il tuo zaino. Dentro ci troverai una torcia, il tuo lighter personale, una pistola, e delle pallottole per ricaricarla. Ricordati di cambiare le batterie del lighter una volta al mese, altrimenti smette di funzionare e non puoi usare l'entrata segreta. >>
Ewan annuì per l'ennesima volta e attese con ansia l'attimo in cui Lily avrebbe aperto la porta ma, soprattutto, l'attimo in cui sarebbe iniziato il suo primo giorno da Outsider. Prima di tutto, Lily si mise indosso la maschera, facendo un cenno con il capo con il fine di comunicare ad Ewan che doveva fare lo stesso. Il biondo la indossò appena in tempo per vedere l'uscita spalancarsi sotto i suoi occhi e sentire un gelido alito di vento scompigliarli i capelli, per poi insinuarsi sotto il completo protettivo attraverso le maniche e il colletto. Infine, un inquietante silenzio di tomba.
<< Andiamo. >> Lily si addentrò nell'oscurità più totale, dopodiché accese la sua torcia per fare luce sul suo cammino. Camminava con passo deciso, ed Ewan non seppe stabilire se fosse davvero indifferente al buio o se stesse solo camuffando il suo timore, sempre se lo aveva. Nell'accorgersi che era rimasto impalato sulla soglia a fissare Lily come un pesce lesso, il ragazzo si affrettò a raggiungerla e a seguire il suo esempio.
<< Quanto tempo è passato dal giorno in cui vi siete stabiliti qui? >>
<< Non riesci proprio a tenere a freno la lingua, non è vero? >> commentò lei senza smettere di camminare. Continuava a fingersi irritata dalle sue continue domande, tuttavia la verità era che, in fondo, le piaceva la sua compagnia e il modo in cui riusciva a farle dire ciò che teneva per sé.
<< Cosa posso dire, sono molto curioso... >>
<< Lo vedo. >>
Ewan si sporse verso di lei << Quindi? Vuoi continuare a fare la misteriosa o devo costringerti a rispondere? >>
<< Da più di un anno. >> dichiarò. Lily detestava parlare del passato con tutta se stessa, poiché credeva che fosse pieno di rimpianti, sofferenze e brutti ricordi, i quali schiacciavano con prepotenza le cose belle accadute così da poterle cancellare. Per questo cercava sempre di pensare al presente ed impedire alla sua mente di rievocare i dolorosi avvenimenti degli anni trascorsi, ma talvolta era impossibile farcela.
<< Lily, stai bene? >> chiese Ewan notando che la ragazza era visibilmente impallidita << Sembra che tu abbia visto un fantasma. >>
<< No. Cioè, sì. >> farfugliò << È solo...questo posto. È spaventoso. >>
Da quel momento, Ewan la osservò a lungo : sapeva che gli stava mentendo per ragioni personali che non voleva raccontare, forse ricollegate a qualche esperienza poco piacevole che aveva avuto. Avrebbe tanto voluto scoprire cosa le fosse mai successo di così grave da traumatizzarla, però riteneva che fosse meglio lasciarla stare. Se avesse voluto rivelargli i suoi segreti, un giorno, l'avrebbe fatto di sua spontanea volontà. Dunque, non c'era affatto bisogno di forzarla a confidarsi con lui. Malgrado ciò, Ewan non aveva intenzione di lasciarla ripensare a cose che la tormentavano. Anzi, voleva aiutarla a dimenticarsele, anche se avrebbe potuto farlo solo temporaneamente. E sapeva come fare.
<< Allora cerchiamo di non pensarci. >>
<< E come? Siamo circondati dal buio su dei binari abbandonati, in caso non te ne fossi accorto. >>
<< Con un gioco. >> Ewan svelò il suo asso nella manica così, con un semplice sorriso.
<< Un gioco? Non siamo un pò troppo grandi per giocare? >>
<< Me lo ha insegnato la mia maestra d'asilo. >> il ragazzo ignorò ciò che lei aveva detto << Diceva che dovevo imparare a fare amicizia con gli altri. >>
<< Eri timido? >>
<< Moltissimo. >>
Lily restò in silenzio per un pò, ma poi ricominciò a parlare mentre si lasciavano alle spalle la lunga galleria << E in cosa consiste questo gioco? >>
<< Bè, è un modo diverso per presentarsi, diciamo. Per esempio, io dico "nome" e tu devi rispondere personalmente. Capito? >>
<< Sarei stata stupida a non capirlo. >>
Ewan non poté contraddirla, dato che non aveva tutti i torti, tuttavia si limitò a dare inizio al loro passatempo << Nome e cognome. >>
<< Lily Nelson. >>
<< Ewan Schwarz. Anni? >>
<< Diciassette. >>
<< Diciannove. Colore preferito. >>
<< Colore preferito? Fai sul serio? >> sbottò Lily, non volendo però ammettere che si stava divertendo in sua compagnia.
<< Che c'è, è un segreto? >>
<< Verde. >> borbottò, dopo aver sospirato con fare esasperato.
<< Blu. Cibo preferito. >>
<< Pizza. >> dissero in coro, per poi voltarsi l'uno verso l'altra. Non si sarebbero mai e poi mai aspettati di avere qualcosa in comune, nemmeno in fatto di cibo. All'apparenza, infatti, ambedue pensavano di essere due mondi troppo lontani per incontrarsi, credevano di essere come sole e luna, fuoco e acqua, caldo e freddo. Opposti. Ma...gli opposti si attraggono o si respingono?
Senza neanche essersene accorti, Lily e Ewan si ritrovarono presso la stessa identica scalinata da cui il ragazzo era passato per arrivare nel Bunk.
<< Sarà meglio muoversi. >> Lily tornò seria in un batter d'occhio, come risvegliatasi da un sonno lungo e piacevole, ma costretta a fare ritorno alla triste realtà. Bastarono quei pochi secondi per far capire ad Ewan che quella ragazza mascherava tante cose e nascondeva le sue sofferenze, forse per paura di essere derisa, considerata debole, di non essere aiutata e chissà cos'altro. Ed Ewan conosceva bene quel tipo di atteggiamento, perché era lo stesso che assumeva sua madre quando le domandava notizie sul padre. Ogni volta evitava l'argomento come meglio poteva, parlava di altri, però capitava spesso che si mettesse a piangere, di sera, se era certa di essere sola. Ripensandoci, tutti si fece di colpo più chiaro : era Lily la persona che singhiozzava nel cuore della notte, e il motivo era qualcosa ricollegato al passato, qualcosa che conosceva anche Gray o che addirittura lo riguardava.
<< Lily... >> sussurrò senza volere. Non appena si rese conto di aver pronunciato il suo nome ad alta voce, sgranò gli occhi e sperò che lei non lo avesse sentito.
<< Cosa? >>
<< N-niente. >> balbettò lui. Di colpo sentirono uno sparo in lontananza, e fu allora che entrambi si affrettarono a estrarre le pistole cariche dagli zaini, per poi dirigersi verso l'uscita con passo felpato e abbandonare l'ex stazione metropolitana, si accucciarono dietro il rottame più vicino alla loro posizione.
<< E adesso? >>
<< Ssshh. >> Lily lo zittì bruscamente, così che potesse ascoltare meglio e capire cosa stesse accadendo là fuori. Dopo un pò, percepirono un crescente rumore di passi sempre più pesanti ma, al contempo, veloci.
<< Tu resta qui, ci penso io. >>
<< Lily! Ma dove vai? Lily! >>
Lei parve non averlo nemmeno ascoltato, infatti si acquattò presso il muretto di un edificio e sbirciò oltre. Poco dopo, sia Ewan che Lily scorsero qualcuno correre per la strada. Era una ragazza alta, snella, dai lunghi capelli biondo cenere e l'espressione terrorizzata. Il suo volto e i suoi abiti erano sudici e portava con sé una sacca, anch'essa sporca di polvere, tenendola con entrambe le mani come per non farsela portare via. Intanto, qualcuno la stava inseguendo, qualcuno di armato, con indosso la divisa del Settore Gamma. E ciò significava solo una cosa : lavorava per l'Emergency Department. Quest'ultimo sparò alla ragazza senza pensarci due volte e lei cadde a terra con un tonfo sordo, mentre gridava dal dolore. A quel punto Lily sgattaiolò alle spalle dell'inseguitore e posò l'indice sul grilletto, poi mirò al braccio e lo disarmò, facendo fuoco. Dalla sua mano cominciarono a colare rivoli di sangue, che poi cadevano sull'asfalto sotto forma di gocce vermiglie. Tuttavia Lily non stette a preoccuparsi di questo, difatti si avvicinò e raccolse da terra l'arma, dopodiché gli puntò nuovamente la pistola contro << Questo lo prendo io. >>
Lei fece per sparare ancora, ma l'uomo scoppiò in lacrime e cominciò a pregarla di risparmiarlo << No, ti prego! No! >>
<< Ewan, controlla che lei stia bene! >> nell'avvicinarsi a colui che aveva appena feriti, Lily gridò questo al compagno, poi tornò ad occuparsi del dipendente << Perché dovrei ascoltarti? >>
<< Io...io non volevo farlo. Mi è stato ordinato, lo giuro! >>
Lily lo afferrò per il collo della maglietta << Perché ti hanno chiesto di ucciderla? >>
<< P-perché ci ha traditi! >> sbottò lui, indignato << Ci ha derubati! >>
<< E cosa ha rubato? >>
<< Informazioni top secret dell'Emergency Department. Nessuno sa di cosa si tratti, mi è solo stato chiesto di ucciderla e recuperarle. >>
Ci volle qualche minuto affinché Lily continuasse a parlare, e quando accadde non sembrava affatto contenta << Vattene, prima che mi venga voglia di piantarti una pallottola in testa. >>
L'uomo si rimise in piedi all'istante, dopodiché scappò a gambe levate. Intanto Ewan era uscito dal suo nascondiglio e aveva raggiunto la ragazza, la quale era ancora stesa supina sull'asfalto. Cercava in ogni maniera di rimettersi in piedi, ma Ewan la costrinse a non muovere per controllare le sue condizioni dopo che le avevano sparato. Scostò la stoffa strappata e logora dalla lesione, poi osservò con attenzione il punto in cui si era conficcati il proiettile e da cui il sangue stava continuando a uscire come un fiume in piena. Per fortuna, non era niente di irrecuperabile.
<< Allora, come sta? >> chiese Lily inginocchiandosi vicino a lui per verificare la salute di lei.
<< Non troppo bene, ma si riprenderà. Non è grave. >> le disse mentre spostava sullo sguardo sulla sconosciuta. Nel riconoscere quei lineamenti, il ragazzo trattenne un'esclamazione di stupore. Quella ragazza era Amber.

REBELLION - Apocalipse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora