Amber aprì lentamente gli occhi, mentre un forte mal di testa le colpiva il cranio come un martello. Cercò di portarsi le mani alle tempie per massaggiarle e, di conseguenza, affievolire quel fastidio, ma si accorse di non poterlo fare. Caviglie e polsi erano stati legati a una sedia, impedendole ogni movimento (esclusi quelli delle dita e della testa). Provò a liberarsi dalla corda con uno scatto della mano, nella speranza che la stretta fosse lieve. Tuttavia, non fu così. Era ben salda.
<< Vedo che sei sveglia. >> disse una voce. Amber sobbalzò, dopodiché si voltò verso la persona che aveva parlato. Fu quando riconobbe il suo volto che le si gelò il sangue di colpo : quello era David Campbell in persona, e guardava fuori dalla finestra con sguardo assente, come era solito fare quando aveva molto a cui pensare.
<< Ciao, Amber. >> aggiunse l'uomo, guardandola con aria di superiorità mista a qualcosa che pareva disgusto, come se quella che aveva davanti fosse un insetto da schiacciare << O forse dovrei chiamarti traditrice? Sì, ti si addice di più. >>
<< Non sono una traditrice. >>
<< Ah no? E come chiami lo schierarsi contro il dipartimento per cui hai sempre lavorato? >>
<< Lo chiamo fare la cosa giusta. Per me, per tutti. >>
<< Questo è tradimento! E la pagherete cara...tu e i tuoi amici. >>
Amber fece un sorriso beffardo << Eppure non mi pare siate riusciti a fermarci. >>
<< Abbiamo catturato te, però. >>
<< Io non sono che un pezzo della scacchiera. La partita continua anche senza di me. >> ribatté la ragazza, nel tentativo di apparire più sicura di sé e coraggiosa. Ciononostante, stava solo cercando di sopprimere la paura. Campbell era irascibile, e soprattutto imprevedibile. Non poteva sapere cosa le avrebbe fatto se si fosse dimostrata ribelle. Ma non si sarebbe mai fatta mettere i piedi in testa e, dopotutto, era anche lui parte della Ribellione, era una rivoluzionaria.
<< Siete dei pazzi se credete di poter battere me e tutto quello che ho costruito. >>
<< Dei pazzi Ribelli. >> lo corresse lei con aria di sfida. Per quanto potesse essere intimorita da Campbell e da ciò che le sarebbe potuto succedere, avrebbe dimostrato quanto valeva.
<< Qual è il vostro piano? >>
<< Non lo saprai mai. >>
Lui si allontanò dalla finestra e si mise proprio di fronte a lei << Ed è qui che ti sbagli. Tu mi dirai che cosa diavolo avete in mente. >>
<< No. >> Amber scosse la testa.
<< Me lo dirai. Con le buone o con le cattive. >> insistette l'uomo, per poi fare un passo in avanti, nella sua direzione << Non costringermi a usare le cattive, Amber. Sai bene quanto posso essere spregevole. >>
<< Spregevole? No...no, tu sei proprio un mostro! >> sibilò la bionda, lo sguardo carico di disprezzo. Credeva di conoscere David, credeva che fosse una persona eccezionale, fino al giorno in cui aveva scoperto ogni cosa sul suo conto. Aveva saputo di ciò che era accaduto a sua moglie, però non per questo aveva il diritto di pretendere di poter uccidere chi faceva parte del Blocco opposto. Sì, erano stati loro a diffondere il Morso della Morte, e se non lo avessero fatto forse la guerra sarebbe già stata acqua passata, ma non su tutti gravava il carico di quelle azioni. Per anni, Amber aveva sempre desiderato che quel conflitto finisse per il bene di ogni essere umano rimasto, a prescindere da quale fosse lo schieramento. Lei stessa aveva finto di essere dalla parte del Blocco Occidentale, quando non si era mai schierata per davvero. Per lei esistevano solo i malvagi e gli innocenti, che erano sparsi per il mondo. Chi era nel Blocco Occidentale sosteneva che tutti i componenti e sostenitori dell'altra divisione fossero meschini, senza cuore, e viceversa. Ma Amber sapeva che nello schieramento nemico non c'era solo del male, ma anche del bene, come nel suo. Ed era anche per questo che aveva deciso di ostacolare Campbell. Per quanto il suo obbiettivo potesse essere ambizioso, Amber era consapevole della sua determinazione e lo riteneva capace di qualsiasi cosa volesse.
<< Non giocare con il fuoco. >>
<< Ho solo detto la verità. >>
Campbell finse di non averla sentita << Dimmelo. >>
La ragazza tenne la testa alta, non distolse mai lo sguardo e non fiatò. Doveva mettergli bene un testa che non si sarebbe arresa, che non l'avrebbe mai piegata.
<< Bene, hai fatto la tua scelta. >> mormorò il dottore, prima che Amber percepisse uno schiaffo sulla sua guancia. Quest'ultima iniziò a pizzicare e si arrossò a causa del vigore esercitato da Campbell. Però lei non batté ciglio.
<< Parla! >> gridò l'uomo mentre ripeteva il gesto, ma con energia maggiore. Come Amber si aspettava, faceva ancora più male del primo, però trovò lo stesso la forza di rispondere << No. >>
Appena udì quelle parole Campbell espirò rumorosamente, come fosse un animale rabbioso, per poi darle l'ennesimo schiaffo.
<< Dimmelo ho detto! >> esclamò ancora, il tono sempre più alto e aggressivo. La bionda cercò di apparire impassibile mentre lui la colpiva, ma fu pressoché impossibile quando sentì un rivolo di sangue scivolarle sul prolabio.
<< Preferisco morire dissanguata che tradire i miei amici. >>
<< Sei sempre stata testarda. >> Campbell osservò la ragazza che, intanto, teneva la testa bassa e si era appena accorta che una goccia del suo stesso liquido ematico era caduta sul pavimento tirato a lucido << Ma troverò un modo per farti parlare. >>
Detto questo, il dottore si fece più vicino, la prese per i capelli e la costrinse ad alzare lo sguardo, così da poterlo guardare dritto negli occhi << Tieni bene a mente le mie parole, Amber. Non è finita. Potrà sembrare che siate voi quelli in vantaggio, per adesso, ma giuro sulla mia vita che sarò io a vincere. Costi quel che costi. >>* * *
Poco dopo Amber fu portata in una stanza di isolamento, dove venivano condotti tutti coloro che erano accusati di aver tradito l'organizzazione (prima di essere portati in tribunale per un processo, ovvio). Non si stupì di trovarci solo una brandina, una piccola finestra dalla forma di un oblò, una lampadina che emanava la stessa luce tremula di una candela e una porta. Questa portava a un bagno dalle dimensioni ridotte e anguste, tuttavia in ottime condizioni igieniche. Non potendo fare altrimenti, la ragazza si lavò il viso dal sangue ormai secco, dopodiché si sedette sul letto.
<< Fate presto. >> sussurrò, intenta a spostare gli occhi color nocciola verso la finestrella. Osservò i raggi arancio-rossi del tramonto illuminare la cella, e attese.
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REBELLION - Apocalipse
Science FictionPRIMO VOLUME DELLA SAGA "REBELLION" > - Copertina realizzata da Koaluch Design - È vietato copiare la seguente storia o anche la sola trama e i personaggi © - All rights reserved/Tutti i diritti riservati ©