Man mano che procedevano verso nord, Aderyn e Majion vedevano la mano di Nokraal contaminare sempre di più ogni cosa. I suoi uomini avevano preso i posti di potere più importanti, governando a suo nome, portando la paura, che rimaneva appena sotto la superficie di una vita che scorreva all'apparenza ordinata e tranquilla.
Il lasciapassare dell'Imperatrice li avrebbe messi solo in pericolo, non avrebbe più aperto ogni porta davanti a loro, anzi, avrebbe solo portato pericolo e per questo giaceva, nascosto e protetto, sul fondo delle sacche da sella di Aderyn. Il più grande problema però era il loro aspetto: così esotico era fonte di curiosità, fin troppa, da parte di chiunque e, in quel clima teso che il governo del Caos stava coltivando, voleva dire guai a non finire. Avevano provato a camuffarsi, ma poco potevano fare per i loro volti e si erano arresi all'evidenza. Prima di partire avevano parlato a lungo sia tra di loro che con Shioren; avevano imparato a tenere in alta considerazione la sua arguzia e la ragazza aveva proposto loro un piano pericoloso, sì, ma l'unico fattibile. Lei si sarebbe finta una dama in viaggio, con solo una piccola scorta composta da una guardia e un servo, da dei parenti; certo, il fatto che nessuna dama l'accompagnasse poteva far storcere dei nasi, ma una storia strappalacrime su una partenza frettolosa da una casa minacciata dai demoni poteva far passare quella mancanza di etichetta sotto silenzio.
Le loro ricerche erano durate giorni e giorni, mentre libro dopo libro, indizio dopo indizio, la giovane studiosa aveva trovato la conferma alla sua iniziale ipotesi. Certo, non potevano essere sicuri di nulla e solo recandosi alle Isole Senza Tempo potevano aveva una qualche certezza, ma dalle descrizioni Aderyn aveva trovato non poche corrispondenze con le visioni che aveva ricevuto, così da decidere di partire per quel luogo con il cuore di entrambi colmo di speranza.
Erano così partiti, poco convinti del piano di Shioren, ma costretti, per il momento, a seguirlo in quanto era l'unico che permettesse loro di muoversi. La ragazza era raffinata e colta, una figlia cadetta di una nobile casa, in effetti, e fingersi una nobile non era complesso per lei.
Majion guardò la ragazza, che sedeva su un piccolo carro coperto da teli colorati adatto al trasporto di una giovane dama di buona famiglia, scuotendo il capo.
Nonostante il piano fosse l'unico possibile inizialmente lui e Aderyn avevano protestato. Ricordava perfettamente la veemenza con cui lei aveva perorato la sua causa, costringendo lui e l'hilm'een ad accettare la sua proposta. Serviva un modo per passare inosservati e quello era l'unico sensato. Anche se si fossero tinti i capelli di nero, sarebbe bastato guardarli in faccia per capire che non erano originari delle terre del padre drago.
«Più avanti finalmente incontreremo una delle strade più grandi e, a diversi giorni di viaggio verso nord, troveremo la Via Gialla. Quella ci porterà vicini alle Isole Senza Tempo.»
Aderyn si era avvicinato a Shioren, il suo cavallo si era affiancato al carro guidato da Majion per sentire meglio la voce della studiosa.
«Più avanti quanto?» chiese osservando il paesaggio in parte desertico. Quei cactus dalle larghe foglie piatte e spinose, con quei frutti rossi ugualmente spinosi ai loro vertici non erano i suoi preferiti, così come il resto della flora. Piante che non conoscevano il verde glorioso e rigoglioso che l'abbondanza d'acqua donava, abituate al poco, a strapparlo dall'aria e dalla rugiada. Osservò il suolo pietroso, scuro, dai tono giallastri con sfumature rossicce che celava lati taglienti come lame.
«Un paio di giorni.» La ragazza si abbassò sulla mappa che aveva aperto davanti a sé. «Per arrivare in cima alla Via Gialla, da qua, ci vuole ancora un mese di viaggio, forse di più... non ho ancora calcolato bene il ritmo che possiamo tenere.»
«Dovremmo comprare un altro cavallo» intervenne Majion. «Ruotando tra di loro gli animali in modo che ognuno abbia un giorno più riposante, senza pesi, in cui deve solo camminare, potremmo andare più veloci. Andando a nord dovremmo anche preoccuparci meno di cibo e acqua, sono più disponibili e l'erba cresce abbondante in questo periodo, quindi anche per i cavalli dovremmo portare meno cibo...»
«Un carro più leggero quindi» Aderyn annuì. «Quando troveremo il primo villaggio?»
Shioren controllò la mappa con attenzione. «Direi che al tramonto dovremmo arrivare a un piccolo villaggio, allevano pecore e capre, ma forse troveremo un cavallo da comprare, altrimenti aspetteremo la prima occasione utile.»
Majion annuì e guardò l'amico, stringendosi nelle spalle. «Vuol dire che, per ora, andremo avanti così. Se poi lo troviamo, meglio.»
Aderyn annuì e portò lo sguardo sulla giovane studiosa, vestita con un elegante abito da viaggio che faceva parte del suo travestimento. «Shioren, sei ancora in tempo per tornare indietro...»
«No!» La giovane strinse le labbra e la piccola mano delicata sbatté con forza sulla mappa. «Avete bisogno di una copertura e io non posso perdere l'occasione di scrivere un libro su quello che sta accadendo! Voi ne fate parte in modo importante e anche se avete rivelato gran poco sarò io a scrivere la cronaca di questi eventi! Guadagnerò un posto nella storia!»
«O uno nei cieli» l'interruppe l'hilm'een. «Hai sete di fama, avventure, vuoi vedere il mondo, ma come puoi non capire quanto sia pericoloso? Non sai difenderti, Shioren.»
«Ci siete voi per quello e vorrei la smetteste con questa cosa del non capire. Non sono stupida, sono giovane, e no, non sono sinonimi!»
Majion voltò il capo all'indietro, guardando la giovane con aria sconfitta. «Voi? C'è lui. Io al massimo prendo un bastone, non sono un guerriero» il Cestrix sbuffò. «E poi non è un granché la copertura, due schiavi per scortarti?»
«Uno schiavo e un... mercenario. È diverso.»
«Sì, Shioren, ci crederanno tutti. Speriamo credano alla storiella che hai architettato, o ci daranno in pasto ai demoni.»
«Ci crederanno, ci crederanno.»
«E nel caso non ci credano» intervenne Aderyn, «possiamo sempre scappare.»
Majion scrollò il capo sbuffando e arrendendosi. «Già. Speriamo che Strix ce la mandi buona o qua facciamo tutti una bruttissima fine.»
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L'ultima moneta
FantasyAshur ha compiuto il peccato peggiore possibile: ha avuto paura. Davanti alla Dea dai mille e nessun nome è fuggito, portando il disonore sulla sua famiglia. Ora ciò che lo aspetta è solo l'esilio, mentre suo padre, il generale delle mille fiere, gl...