Cap 19

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Intanto che Sarah stava avendo quella conversazione con Daniel, Laura si trovava a fare i conti con Mark, rendendosi conto di essere quasi spaventata ad avercelo davanti. Era da diverso tempo che non lo vedeva e per essere più precisi da quel pomeriggio in spiaggia quando lui, dopo averla baciata lasciandole lentamente i fianchi dalla stretta, le aveva detto che non sarebbe più potuta andare avanti quella storia. E lei, seppur aveva quasi rimosso quel che c’era stato tra loro, aveva ancora quel piccolo boccone amaro che non riusciva a mandare giù, perché in fondo gli voleva bene… Ed averlo rincontrato le procurò uno strano effetto.

“Laura, sono davvero felice di vederti!” Esclamò lui, davvero entusiasta.

Laura ebbe un lieve sussulto, cercando una risposta che non risultasse troppo banale, e puntò su un semplice: “Ciao Mark!”

“Wow, sei ancora più bella di quando ci siamo visti quest’estate al mare!” Mark la squadrò, avvicinandosi lentamente a lei, che fece alcuni passi indietro, finché non si trovò con le spalle al muro. “Ecco una delle mie scene preferite! La ragazza perfetta che tormenta i miei sogni, attaccata al muro!” Le mise le braccia ai lati della testa, i palmi delle mani contro la parete.

Lei cercò di non scomporsi e di dimostrarsi indifferente a quelle frasi da film. “Mark, lasciami in pace! E’ finita tra noi, l’hai detto tu!”

“Sta’ zitta Laura,” ghignò lui. “Sai che non è vero e che ti voglio ancora!”

Laura fece una risata quasi sarcastica alle orecchie del ragazzo. “Stai solo perdendo tempo Mark, io... Io...” Si morse il labbro inferiore, incerta su come esprimere quelle sensazioni che aveva dentro. “Amo un altro ragazzo!” Affermò con gli occhi lucidi, tremando, mentre lui la fissava incredulo. “Mark, per favore…”

Il ragazzo la guardò, ma sapeva in cuor suo che era incapace di resisterle. “Almeno posso abbracciarti? Da amico!” Aggiunse in fretta, per non destare alcun sospetto in lei.

Quando Laura annuì, abbassando così la guardia, Mark la sbatté nuovamente al muro e la baciò con passione, lasciandola interdetta.

Laura riuscì a liberarsi dopo qualche secondo e gli donò uno schiaffo in cambio di quell'affronto. “Avevi detto un abbraccio Mark! Ti sei approfittato di me! Sparisci per sempre dalla mia vita!” Lo spinse via ed andò incontro all’amica, vedendola con gli occhi lucidi.

“Laura, non mi va di parlarne!” L’anticipò Sarah, alzando una mano come a volerla fermare.

“Cosa? E perché?” Le domandò incredula Laura, prendendola di nuovo a braccetto per poter raggiungere la centrale.

Sarah rimase in silenzio, stringendo la mano sinistra in un pugno e tentando di rimuovere le tracce delle lacrime dal viso con l’altra, ma non sembrava proprio in grado di arrestare quei lucciconi.

Entrarono alla stazione di polizia e si accomodarono nella sala d’attesa, dove vennero raggiunte da Scottland, che indicò loro l’ufficio di Ericson.

“Sarah,” sussurrò Laura, preoccupata. “Io non sono Nick, okay? Ti prometto che non farò alcuna scenata, perciò… Che è successo tra te e Daniel?”

“Mi ha baciata Laura!” Si fermò davanti alla porta dell’ufficio, scuotendo la testa. “Si è permesso di baciarmi e io... Avevo stampato indelebile quello di Nick.” Poi la rabbia prese il posto di quell'impotenza che aveva provato di fronte all'ex fidanzato. “Dannato Daniel! Io…” Strinse forte i pugni, pensando che forse si sarebbe meritato più di quello schiaffo.

“Signorina Mitchell, signorina Johnson…” Le richiamò il capitano Ericson dall'interno della stanza. “Vi dispiacerebbe accomodarvi?”

“Oh, ci scusi!” Rispose prontamente Laura ed entrò, portandosi dietro Sarah. “Di cosa voleva parlarci, esattamente?” Si sedette su una sedia, così come l’amica, che sembrò riprendersi a quella domanda.

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