Capitolo 5

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Laura trovò Sarah poco lontano, le spalle contro il muro e gli occhi chiusi nel tentativo di calmarsi, e quando la vide l'abbracciò, donandole un po' di conforto.

"Andiamo in camera, ti va?" Le domandò dolcemente e con fare materno.

Sarah annuì semplicemente e la ringraziò con un sorriso timido.

Si avviarono verso gli ascensori, seguite dagli sguardi che quei due ragazzi, rimasti sulla porta della saletta, non avrebbero mai tolto loro di dosso, e si voltarono verso di loro. Il silenzio padroneggiava lo spazio circostante e faceva congelare fino all'anima, quando Manuel e Justin saltarono addosso ai loro amici, urlando: "Si fa casino stanotte!"

Laura e Sarah raggiunsero la stanza e la porta si chiuse alle loro spalle.

"Tutto bene? Nel corridoio ti ho vista un po' giù... Ti va di parlarne?" Le chiese Laura, non volendo essere troppo invadente nei suoi confronti.

"Non so... Forse ho reagito un po' di impulso con Nick. In fondo lui non è... Non è..." Si portò le mani davanti al viso per nascondere le nuove lacrime.

Come aveva potuto essere così dura con Nick? Non lo conosceva nemmeno.

"Ehy, il passato è passato! E ora sei qui a Los Angeles, lontana da chi non ha saputo apprezzarti!" Le sorrise, rassicurante. "Coraggio... Ti va se ci andiamo a mangiare una pizza? Poi ci mettiamo a scrivere!" Le propose, facendola sorridere.

"In effetti... Ho proprio voglia di una buona pizza!" Esclamò Sarah con fare allegro, cancellando le tracce di pianto dal viso.

E mentre le ragazze si dirigevano alla pizzeria, i ragazzi raggiunsero l'entrata del locale, dove si sarebbe tenuta la festa di quella sera. Era da qualche anno che non ne frequentavano una, quindi perché non ricominciare?

"Il Blue Night! Non tornavamo qua da un sacco di tempo." Justin si fermò davanti all'insegna e sorrise ricordando le nottate trascorse lì con i suoi più cari amici. "Eravamo degli adolescenti l'ultima volta che ci abbiamo messo piede!"

"Eh già... Ma vedo con piacere che anche le ragazze qua son cresciute niente male," ghignò Nick, osservandole. "Guarda che stacco di gambe..." Quando si rese conto che l'amico non lo stava ascoltando, schioccò le dita davanti a lui. "Dylan..."

"Nick, stasera non sono a caccia!"Lo informò, sistemandosi il colletto della giacca.

Il moro si mise a ridere. "Chi? Tu? Ma non farmi... Aspetta! Non ti sarai mica innamorato della giornalista?!" Domandò incredulo.

"Beh, tu lanciavi provocazioni continue alla sua aiutante," gli ricordò, incrociando le braccia al petto. "Quella povera ragazza stava facendo il suo lavoro e tu l'hai mandata in confusione totale!"

"Vogliamo smetterla che ostruite la fila?"Li rimproverò Justin, ma Dylan indicò Nick.

"Cosa? Anche tu provocavi la bionda," ribattè lui, ignorando l'intervento di Justin.

"Provocare? Era solo un diversivo per invitarla ad uscire con me," lo corresse Dylan, fulminandolo con lo sguardo. "A differenza tua," e gli mostrò un sorrisetto di convenienza.

Nick stava per controbattere ma le occhiate vigili di Manuel e Naomi lo fecero restare zitto.

"Entriamo e per favore... Evitiamo questi litigi da bambini dell'asilo," li supplicò la ragazza. "Mi farete diventare pazza voi due un giorno," sospirò, scuotendo la testa. "Se vi piacciono le mie due nuove amiche, fatevi avanti con loro, invece di battibeccare come se foste dei fidanzati."

Non appena superarono la porta d'ingresso, rimasero senza parole. Trovarono il locale completamente ristrutturato ed in più aveva anche un salottino privato, che serviva a quelle coppiette con 'appetiti estremi'.

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