Cap 40

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“Why haven’t I understood it before? Baby, you’re dangerous. Your love’s a potion, killing me. Please, release me from your curse.
Why haven’t I understood it before? Your kiss is a loaded gun, I can’t wake up now. I’m going to die by your hand.
Baby, I would have understood, if you wore a warning. I’m going to sleep forever. Now I know, Dreams Can Be Dangerous.”
“E questi erano i Night Shadows con il loro nuovo singolo, Dreams Can Be Dangerous! Grazie per essere stati con noi, un augurio di una buona serata da tutto lo staff di MTV Live.”
Sarah chiuse il portatile, pensando a come fosse trascorso in fretta il tempo da quell’intervista sei mesi prima. Erano successe tante cose dopo il suo ritorno a Londra e la sua vita era lentamente tornata alla normalità. Aveva nuovamente parlato con Daniel ed entrambi avevano concordato sul fatto che la loro storia non avrebbe avuto un sequel, chiudendo definitivamente quel capitolo. Era rimasta in contatto con i nuovi amici conosciuti a Los Angeles. I Night Shadows avevano ripreso la loro carriera con un nuovo tour e un nuovo singolo da milioni di click su youtube. Chloe si era decisa a dare un’occasione a Justin, diventando così una vera e propria coppia, ed aveva rilanciato il Blue Night proprio con un concerto dei Night Shadows. Naomi era ormai al settimo mese di gravidanza e spesso le raccontava tramite chat e video chiamate di come Manuel stesse impazzendo a causa delle strane voglie manifestate ad orari improponibili. Laura stava scrivendo un nuovo romanzo, ispirato dagli ultimi eventi, ed aveva ripreso in mano la storia con Mark. Nick le mandava qualche messaggio di tanto in tanto, non pressandola troppo e lasciandole i suoi spazi, per accennarle qualche episodio divertente capitato durante il tour.
Beh, forse non tutto era tornato alla normalità, ma almeno Sarah aveva fatto tesoro di tutti quei momenti trascorsi al The Royal e di quelle volte in cui aveva rischiato la pelle per colpa di una follia, un omicidio o per coprire qualcuno a cui teneva.
Sorrise, ripensando a quelle settimane, e guardò alla propria destra quella piccola busta accanto al portatile, contenente l’invito al matrimonio per il mese prossimo, che Laura le aveva fatto recapitare un paio di giorni prima. Le scese una lacrima, orgogliosa di essere riuscita a superare insieme ad una delle sue più grandi amiche quella sfida, dolorosa e a volte pesante, non solo con la voglia di conquistare maggior consapevolezza e sicurezza in loro stesse, ma anche con il desiderio di non mollare mai i propri obiettivi e rispolverare fra gli archivi della vita alcuni sentimenti, che non avevano mai smesso di vivere, almeno per quanto riguardava Laura.
Stiracchiò le braccia sopra la testa e si allontanò dalla scrivania, canticchiando la canzone appena ascoltata. Spalancò le ante dell’armadio e rovistò all'interno alla ricerca di qualcosa di carino da indossare. Trovò i capi desiderati e si chiuse in bagno per darsi una sistemata, giusto in tempo prima di sentire il citofono suonare: Laura e Naomi dovevano essere arrivate.
Indossò la giacca, prese la borsa e lasciò la propria abitazione, chiudendosi la porta alle spalle.
“Ciao, ragazze!” Esclamò, salutandole e baciando la guancia ad entrambe. “Pronta?” Si rivolse a Laura, facendole l’occhiolino.
“Ciao anche a te, collega.” Rise la bionda. “Non vedo l’ora di trovare l’abito perfetto per il matrimonio!”
“Cosa stiamo aspettando allora? Andiamo!” Naomi le precedette lungo la via, ma si fermò dopo qualche passo, voltandosi indietro. “Dovrete indicarmi la strada, però. Non conosco molto bene la città.” Scrollò le spalle.
“Questa volta saremo noi a farti da guida,” scherzò la scrittrice, riferendosi ai primi giorni a Los Angeles, quando le turiste erano lei e Sarah.
Le ragazze ridacchiarono, incamminandosi verso il negozio di abiti da cerimonia appartenente alla famiglia di un vecchio compagno di liceo della scrittrice.
Naomi si fermò lungo il marciapiede circa a metà tragitto, attirando l’attenzione delle sua amiche. “Ehy, ragazze! Guardate quella torta! Quei lamponi mi stanno chiamando, lo so!” Affermò con gli occhi a cuoricino, ammirando la vetrina della Bakery House.
Sarah e Laura si guardarono, sorridendo, e le risposero in coro: “D’accordo Naomi, ma solo perché sei in stato interessante!”
Lei saltellò tutta felice. “Yey! Al diavolo la dieta da modelle! Voi sì che siete delle ziette stupende!”
Laura aprì la porta, facendo entrare prima Naomi e poi Sarah, e le seguì verso un tavolo libero. Si sedettero e consultarono il menù posto al centro.
Dopo qualche minuto, arrivò la cameriera. “Benvenute alla nostra Bakery House. Cosa posso portarvi?” Domandò, estraendo il blocchetto per le ordinazioni dalla tasca del grembiule.
Naomi non ci pensò un attimo e scelse la torta ai lamponi; Sarah si buttò sui pancakes con fragole e nutella, mentre Laura optò per la torta con fragole e panna. La cameriera annotò il tutto e sparì dietro al bancone per preparare gli ordini, senza farle attendere molto.
“Ecco a voi! Buona continuazione!” Sorrise ed andò a servire altri clienti.
Naomi prese la forchetta, tagliò un pezzetto di torta e se lo portò alla bocca, assaporando il boccone. “Lo sapevo che era una delizia!”
“Questi pancakes sono la fine del mondo,” aggiunse Sarah.
“Ora mi fai assaggiare!” Esclamò la modella, allungando la forchetta verso il piatto di Sarah e rubandole un pezzetto di pancake. “Hai ragione, sono buonissimi! Laura, dovresti proprio approfittare!”
Sarah tornò a contemplare il proprio piatto, rendendosi conto che mancasse quasi la metà della propria porzione, e fissò minacciosa un’ignara Naomi per un po’.
Sentendosi osservata, si voltò verso Sarah. “Ti avrei offerto un po’ della mia torta al lampone, ma l’ho finita.”
Laura scoppiò a ridere al loro scambio di battute e si alzò dalla sedia, dopo aver terminato la propria porzione.
“Dove vai?” Domandò curiosa Sarah, che aggrottò la fronte quando le venne mostrato il pacchetto di sigarette. “Non avevi detto che avevi smesso? Mark ti sta rimettendo sulla via del fumo?” Incrociò le braccia al petto, fingendosi arrabbiata. “Dai scherzo, vai pure!”
La bionda scosse la testa, sorridendo. “No, Mark non c’entra. Voglio solo scaricare alcune tensioni represse da un po’...” Uscì dal locale, mentre Naomi e Sarah si occuparono del conto.
“Quindi, cosa ci stavi raccontando prima della pausa dolci?” Riprese Sarah, riponendo il portafoglio nella borsa.
Naomi sospirò. “Che non è stato facile all’inizio per la band. Ciò che è successo al Blue Night ha inciso parecchio negativamente sulla ripresa della loro carriera, ma i ragazzi non si sono arresi. E’ stara dura, soprattutto per Manuel, visto che doveva fare i conti pure con me e i miei sbalzi d’umore,” ridacchiò. “Beh, si è abituato in fretta ed ora va tutto alla grande.”
Raggiunsero Laura, che stava spegnendo la sigaretta, e ripresero la passeggiata che le avrebbe condotte al vestito perfetto per il matrimonio, salvo fermarsi ad un incrocio di distanza dal negozio.
“Cosa succede adesso?” Si preoccupò Sarah, controllando i dintorni e notando Chloe e Justin camminare mano nella mano.
Laura strabuzzò gli occhi. “Ma, ma, ma… Voi due…E’ vero o la mia vista mi sta tradendo?!”
Chloe scosse la testa, divertita da quella reazione. “Su, Sherlock. So che puoi trovare la spiegazione più logica.”
Spostò lo sguardo tra i due ragazzi di fronte a lei un paio di volte, prima di asserire sconvolta: “State insieme!”
Justin finse un colpo di tosse. “Impressionante. Ericson e Scottland sarebbero orgogliosi di essere riusciti ad indottrinarti bene.”
“Meglio dimenticare certi momenti,” mormorò Sarah.
Laura annuì. “Comunque, stiamo andando alla ricerca del mio abito per il matrimonio. Chloe, perché non vi unite a noi, così da dilettarci con la vostra storia d’amore?”
“Non c’è molto da dire. Come vedi alla fine ha ceduto!” Disse fiero lui, beccandosi un’occhiataccia dalla sua fidanzata. “Cosa ho fatto adesso?!”
Chloe alzò gli occhi al cielo. “Non mi sono mai fatta abbindolare dal primo arrivato e credi davvero che io abbia finalmente ceduto alle tue avances? Raccontale giuste, le cose!”
Lui mostrò un sorrisetto tirato, sudando freddo. “Ok, svuoto il sacco, se è questo che vuoi! Ho finto di uscire con una ragazza per…”
Chloe gli diede un pugnetto sul braccio. “Se pensi di ammorbidire le persone con la storiella di esserti visto con un’altra solo per ingelosirmi, è la volta buona che dormi sul divano!”
Le tre ragazze non poterono far a meno di sogghignare all'espressione terrorizzata di Justin, il quale mimò il gesto di chiudersi la bocca con una zip.
“Bravo, vedo che hai capito! Ora, se non ti dispiace, tu puoi andare ad incontrare il resto della band, mentre io e le altre damigelle aiutiamo la futura sposa con la sua ricerca.” Gli diede un bacio sulla guancia, lasciandolo imbambolato in mezzo al marciapiede davanti all'entrata del negozio, e prese per mano Laura e Naomi, trascinandole dentro.
“Ciao Justin, è stato un piacere rivederti. Saluta gli altri da parte mia!” Sarah agitò la mano e seguì le altre tre.

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