14 Cap

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Sarah e Laura continuarono a fissarsi di tanto in tanto con aria complice, entrambe convinte di non star avendo delle allucinazioni e che non stavano affatto confondendo la cameriera con qualche altra persona. Dylan e Nick si guardavano preoccupati per la tensione, che improvvisamente si era manifestata al tavolo, perché in fondo erano lì per rilassarsi e non pensare al duplice omicidio di un pazzo serial killer.

Scarlett arrivò con i primi piatti fumanti, il cui aspetto davvero colorato e il buon profumo sembravano valerne tutto il costo. “Ecco a voi!” Allungò il braccio per lasciare le pietanze alle due ragazze. “Torno subito con i due mancanti!” Sorrise amichevole e si avviò verso la cucina a prendere le ordinazioni rimanenti.

“Sembra buono,” commentò la rossa, osservando il piatto, e poi alzò lo sguardo su Nick. “Vedremo se la tua scelta ne varrà la pena o meno.” E gli fece la linguaccia.

“Oh, tranquilla tesoro,” ammiccò lui. “Sono sicurissimo che lo adorerai.”

“E tutta questa convinzione Anderson?” Intervenne Laura per cercare di metterlo in difficoltà.

“Beh, si dà il caso che questo sia il nostro ristorante preferito,” scrollò le spalle Dylan. “Ed è il migliore, a nostro modesto parere. Facciamo così: se il cibo non è di vostro gradimento, vi portiamo al luna-park questa sera; se invece vi piace…” Ci pensò un attimo, cercando qualcosa che non fosse troppo per le due ragazze. “Beh, ci dovrete un bacio. Che ne dite?”

“Cosa?” Le guance di Sarah diventarono dello stesso colore dei suoi capelli. Baciare Nick? Di nuovo?

“Non vorrai tirarti indietro, spero.” Si finse deluso Dylan.

“Certo che no!” Rispose Laura al posto dell’amica. “Noi adoriamo le sfide.” Si mostrò sicura, nonostante anche lei fosse un tantino titubante al riguardo.

Intanto Daniel stava tranquillamente passeggiando per le vie della città, assorto nei propri pensieri, anche se in realtà era in ricognizione per trovare la prossima vittima. Tutta la situazione era più grave di quanto Omar volesse fargli credere e lui non era di certo stupido: la morte di quelle due ragazze non era prevista dal piano iniziale, in cui Omar lo aveva coinvolto qualche mese prima, quando aveva saputo che sia Laura sia Sarah sarebbero state a Los Angeles. Si abbassò la visiera del cappellino sul viso e fissò con aria assorta il marciapiede mentre camminava, tirando di tanto in tanto un calcio ad un sassolino che gli intralciava la via. Completamente assorto nei propri pensieri, andò a sbattere contro qualcuno.

“Oh, mi dispiace. Non l’avevo vista!” Si affrettò a scusarsi lui, sollevando lo sguardo verso la persona colpita.

La ragazza portò la mano sinistra a tenere ferma la fotocamera e la destra finì tra i propri capelli. “Ero un po’ con la testa fra le nuvole, mi spiace.” Lei sorrise e si allontanò di fretta, salvo fermarsi dopo qualche passo e tornare indietro. “Ci siamo già incontrati prima?” Gli domandò imbarazzata, mordendosi l’interno guancia.

“Oh, io… In realtà non credo,” negò lui, passandosi una mano sul retro del collo con fare impacciato. “Non sono di queste parti e la città è grande,” mostrò un sorriso.

“Devo essermi confusa, scusa.” La ragazza lo salutò timidamente e riprese a camminare verso il commissariato, nonostante mancasse davvero tanto all’incontro prestabilito. Eppure Alessia aveva come l’impressione di averlo già visto, solo non ricordava dove, e a quanto sembrava lui non aveva la minima idea di chi lei fosse.

Ma in realtà Daniel lo sapeva benissimo, aveva deciso di fingere per non cacciarsi nei guai: quella strana ragazza appassionata di fotografia era niente meno che la vicina dell’appartamento di Scarlett. Certo che il mondo è proprio piccolo, eh! Pensò lui tra sé e sé, guardandosi intorno, e con le mani nelle tasche dei jeans riprese a camminare verso il Blue Night.

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