Cap 38

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Il comandante Ericson, dopo la deposizione della signorina Mitchell, era rimasto coi gomiti sulla scrivania e le mani giunte sotto al mento ad osservare con aria assorta il fascicolo di Derek Walsh in cima alla pila di documenti riguardanti la serie di omicidi avvenuti presso il Blue Night, finché la voce del suo collega gli fece sollevare lo sguardo.

“Capitano?” Scottland bussò ed entrò, gli occhi puntati sui referti delle analisi. “Sono passato da Charlotte in laboratorio. Pare che nel corpo di Cheryl Carendish, oltre alla presenza di alcool, ci siano tracce di sostanze stupefacenti, probabilmente hashish.”

“Non mi stupisce, considerati i precedenti per spaccio del signor Walsh.” John sospirò e chiuse il fascicolo. “Se aggiungiamo i video delle telecamere di sicurezza del locale al racconto della signorina Mitchell, tra qualche ora potremmo avere l’autorizzazione dalla prefettura per il mandato di arresto.”

Bryan annuì. “Per quanto riguarda i collegamenti del signor Walsh, abbiamo un riscontro dai colleghi di San Diego. Simon Brown è accusato di alcuni crimini ricollegabili al giro della droga ed è stato recentemente avvistato qui a Los Angeles.”

Ericson si alzò e prese con sé la pistola. “Beh? Vuoi restare qui in ufficio a firmare scartoffie?! Andiamo!”

Derek, nel frattempo, stava aspettando Omar nella sala riunioni del The Royal, la gamba destra tremante su e giù in segno di agitazione.

Omar entrò con il suo solito sorriso beffardo e si accomodò di fronte a lui. “Allora, Walsh, spero che stavolta tu abbia ciò che ti ho chiesto!”

Il ragazzo annuì, mostrandogli il cellulare col video impostato.

Omar lo guardò un paio di volte, la prima incredulo che Derek fosse effettivamente riuscito nel suo compito. “Devo assolutamente farlo avere anche a lui,” pensò, inoltrandosi il video per poi mandarlo a Daniel, digitando qualche frase per farlo irritare. “Cosa non si fa per la fama!” Esclamò poi ad alta voce, passando a Derek qualche banconota come da accordi. “Ora puoi anche dormire sogni tranquilli fino al prossimo ordine.”

“Come?!” S’indignò Derek. “Mi avevi promesso che dopo questo sarei stato libero di avere Laura e che mi avresti lasciato in pace! Cos'altro pretendi da me?!”

“Devo ricordarti chi è che comanda qui?” Ribatté Omar, estraendo la pistola.

“Tu sei un folle, Stone!”

Caricò il colpo e sparò, ferendolo di striscio. “Bada a come parli, Walsh! La prossima volta non ti andrà così di lusso!”

Derek sorrise sotto i baffi, controllandosi lo sfregio superficiale dello sparo sul braccio destro, coprendolo con la mano sinistra.

“Ed ora che hai da ridere?!”

Osservò il sangue sulla mano, continuando a ridacchiare. “Stone, hai ancora tanto da imparare. Rido perché tu sai solo usare il cervello in mezzo alle gambe e collezionare donne come francobolli rari! E guarda caso, anche Scarlett ti ha usato per i soldi ed ora sei come un calzino sporco. Povero illuso!”

Omar rise in modo isterico ed inserì un secondo colpo in canna, salvo udire le sirene in lontananza. “Cazzo! Non finisce qui, Walsh!” Uscì dalla saletta, correndo in direzione della piscina, giusto in tempo prima che la polizia facesse irruzione.

Il capitano Ericson puntò l’arma contro Derek. “Dipartimento di polizia di Los Angeles! Mani in alto!” Derek eseguì, sotto shock. “Derek Walsh la dichiaro in arresto per vendita ed uso di sostanze stupefacenti! Le consiglio di seguirci in centrale e di non opporre resistenza.”

Sheridan gli ammanettò le mani dietro la schiena e lo costrinse ad uscire dalla sala.

“Non si preoccupi, signor Walsh: il suo amico Brown le sarà di compagnia durante il viaggio fino alla centrale.”

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