Cap 24

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Alessia uscì dall'hotel con l’intenzione di andare a scovare il fidanzato Dustin per scoprire la verità su quella misteriosa polvere bianca, ritrovata nella loro camera. Mentre camminava verso il parcheggio, lo avvistò che si guardava di qua e di là con fare furtivo, come se non volesse dare nell'occhio o essere seguito probabilmente da Scottland ed Ericson. Fresco dal loro interrogatorio, in cui aveva rischiato di essere scoperto, Dustin salì dentro la propria auto e partì verso il capannone dove doveva incontrare Scarlett ed Omar, ignaro che lei lo stesse seguendo a bordo del suo scooter. Arrivò davanti ad una porta, parcheggiò la macchina e scese velocemente, ma una voce lo bloccò proprio mentre stava per entrare.

“Dustin! Cosa stai facendo? Io mi fidavo di te!” Esclamò Alessia, guardandosi intorno con aria spaventata. Dove diavolo erano andati a finire? Lei non conosceva quella zona periferica della città.

“Maledizione!” Imprecò lui a bassa voce, per non essere udito da lei. “Devo liberarmene al più presto.” Pensò, chiudendo gli occhi e pizzicandosi il naso tra il pollice e l’indice della mano destra. “Non sono affari che ti riguardano, Reed. Torna a casa! Ne parleremo quando torno.” Mentì lui. Di certo non poteva dirle di che cosa si occupava in quel postaccio.

“Come no!” Rise sarcastica lei. “Poi sparirai senza una parola, esattamente come l’ultima volta!” Lo rimproverò e scosse la testa. “Io sono stanca di aspettare invano una tua chiamata o un tuo messaggio!” Le veniva da piangere, ma tentò di resistere.

“Tu sei stanca?! Pensa io, che mi sono sentito tormentato da te giorno e notte! Sei così appiccicosa che ho dovuto bloccarti su tutti i social! Non hai mai pensato che io potessi essere impegnato?! Dovevo stare solo ai comodi tuoi?! Vattene da qui immediatamente!” Alzò il tono, man mano che andava avanti ad esternare la propria frustrazione, fino ad urlare l’ultima frase. Le voltò le spalle senza più degnarla di uno sguardo e sparì dentro l’edificio, incontrando Omar a braccia incrociate con della malizia negli occhi.

“Mi hai portato una nuova preda? Non ce n’era alcun bisogno! So come trovarle.” Squadrò la ragazza dall'alto in basso, leccandosi le labbra. “Abbiamo la prossima vittima della lista.”

“Non posso farlo! La polizia mi sta addosso! Scarlett non te l’ha detto?!” Alzò un sopracciglio accigliato.

Alessia rimase qualche istante immobile a fissare quella porta rossa, le lacrime ormai fuori controllo, spaventata da quello scambio di battute tra i due uomini. Poi iniziò ad indietreggiare, terrorizzata, salì in sella allo scooter e partì a tutto gas.

“La lasciamo andare via così?” Domandò Dustin, agitandosi. “Andrà dritta da Ericson adesso!”

“Rilassati.” Omar gli batté la mano sulla schiena, ridacchiando. “Non lo farà, lei ti ama. Aspetterà che tu la richiami quando torni in hotel! E nel frattempo so chi può aiutarti ad attuare il piano per farla tacere per sempre entro questa sera.” Divenne serio tutto d’un tratto.

“La sua è ossessione verso di me, mica amore.” Sbuffò lui, esasperato.

“Beh, gioca comunque a nostro a favore,” gli fece l’occhiolino, lasciandosi andare ad una fragorosa risata.

“Smettila. Piuttosto, chi è che hai ingaggiato per assistermi nella mia nuova missione?” Cambiò discorso Dustin.

Omar mostrò il suo solito ghignò strafottente. “Una mia vecchia amica.”

Più tardi, poco prima che i Night Shadows salissero sul palco per la loro performance, Nick aveva deciso che era giunto il momento di affrontare Sarah a tutti i costi: non potevano andare avanti ad evitarsi, soprattutto se dovevano fingere di essere una coppia per Ericson.

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