Pov's Max
<<Amico! Farai tardi a lezione!>>
Alla parola 'lezione' il mio povero cervello si sveglia e spalanco gli occhi di colpo.
Che bel risveglio di merda!
Mario si infila una maglietta a mezze maniche e mi lancia dei vestiti sulla faccia.<<Muoviti cazzone, non posso arrivare in ritardo, non oggi.>> continua il mio migliore amico preparando lo zaino.
Sbuffo e mi alzo dal letto.
Che palle.
A chi lo dici!Ieri sera ho mollato Jessica a casa sua, lei voleva continuare il discorso fatto addosso alla porta della mia camera ma l'ho scaricata. Ancora sento l'eco dei suoi insulti mentre spingevo la moto a una velocità folle. Jessica non mi attirava più, certo era pur sempre bella ma niente di più.
Quella ragazza, Aurora, era tutta un'altra storia...
Come aveva risposto a Gioia poi?
Eccezionale.Ero rimasto nell'oscurità intervenendo in sua difesa, era stato più forte di me. Di solito me ne fregavo di intrommettermi in casini altrui, Gioia e Valentina rompevano le palle a un sacco di ragazze nella casa e mai ero intervenuto per salvarne qualcuna. Aurora sembrava una ragazza in gamba, capace di uscirne da sola ma sapevo quanto quelle potessero essere cattive.
Dovevano starle alla larga e adesso il messaggio era arrivato forte e chiaro.
Certo, la voce si sarebbe sparsa in un secondo... forse in questo modo avevo solo peggiorato la sua situazione, attirando ancora di più l'attenzione sulla nuova arrivata.Era sfacciata, non aveva paura di me o della mia reazione come tutti gli altri. Se ne fregava, andava dritto al punto, mi sfidava. Pochi si permettevano di farlo e potevano raccontarlo. Pensandoci bene proprio nessuno, avevo picchiato chiunque avesse osato.
Aurora è un mistero.
È divertente e allo stesso tempo dura. È una cazzo di mina vagante.
Amico a me non piace, porta solo guai quella.
Se si fosse permessa di parlarmi come ieri sera dovevo rimetterla al suo posto, avevo una reputazione da mantenere...A me l'idea piace, perché a te no?
Perché mi incuriosisce.
Se ripenso a come era svestita in corridoio mi viene duro all'istante.
Bel faccino, bel fisico, pessimo carattere. Devo starle lontano. Punto.<<Se il prof mi caccia giuro che te la faccio pagare amico!>> sbraita Mario zaino in spalla. Barcollo in bagno e ne esco dopo dieci minuti con i capelli ancora umidi. Prendo i caschi della moto e filiamo veloci a lezione.
Dopo tre ore di lezione usciamo da quella classe così piccola e affollata da far stare male. Enologia II era un incubo, un cazzo di inferno.
<<Pensavo non finisse più quella merda...>> borbotta Mario passandomi accanto. Ci fermiamo sulle scale antincendio per prendere aria e fumare una sigaretta in santa pace. Oggi il sole è alto e fa caldissimo, sembra quasi estate.
<<Max, andiamo a pranzo insieme?>> chiede una vocina femminile carica di aspettativa.
Per poco non vomito.
E facciamolo bello, sappiamo entrambi che questa non si scollerà facilmente.
Mi volto con un sorriso falso, palesemente falso.<<Ciao Marta.>>
La ragazza ha gli occhi a cuore e mi guarda come se volesse mangiarmi.
Mamma mia che palle! Mario la guarda con disgusto, anche con lui era sempre la stessa storia.Posa una mano sul collo ponendo l'attenzione sulla maglia scollata.
Che pena.
Si ma belle tette però...
Forse potrei farci un pensierino.
Così non te la leveresti più dalle palle neanche se le puntassi un fucile contro!
Bravo cervello, ricordami il perché non le ho mai dato corda.
Troppo appiccicosa.Marta butta un occhio alle sue amiche, che guardano dalla porta aperta. Sto per darle un bel rifiuto quando noto Mario farsi serio mentre fissa una delle due ragazze appoggiate alla finestra.
Da quando in qua gli piacciono le rosse?
Alzo un sopracciglio, dubbioso sul da farsi. Mario non le stacca gli occhi di dosso e la poverina ha assunto lo stesso colore dei capelli, forse le verrà un infarto. Marta attende paziente avendo occhi solo per me.<<Va bene ma solo se le tue amiche vengono con noi.>> rispondo piano, Marta sorride felice e io ho voglia di vomitare. Do una gomitata al mio amico che ha un sorriso sfacciato dipinto in viso. Ha puntato la sua preda e non la mollerà finché non finirà nel suo letto.
Come sempre.<<Grazie amico.>> mormora mentre scendiamo le scale antincendio.
<<Mi devi una birra.>> ribatto cercando di evitare le mani appiccicose di Marta.
È una cazzo di piovra.
Le tre ragazze camminano dietro di noi, chiacchierano tutte emozionate.
Usciamo dalla facoltà e attraversiamo la strada per arrivare ai portici, pieni di negozi. Il bar all'angolo andrà più che bene.<<Da Raffaello?>> chiede Mario buttando un occhio alla sua preda rossa.Annuisco scocciato, se continua così mangerò solo un tramezzino. Forse.
Le porte si aprono e per fortuna il bar è quasi vuoto. Marta mi posa una mano sul bicipite e ringrazio di avere gli occhiali da sole altrimenti avrebbe notato la mia occhiataccia. Odio essere toccato senza il mio consenso.
<<Max! Benvenuto, il solito tavolo?>> esclama Raffaello, un uomo sulla cinquantina, affacciato al bancone.
Mario lo saluta con una pacca sulla spalla e io gli sorrido.<<Il tavolo all'angolo è libero.>> continua lanciando un occhiata alle ragazze che sono con noi, sta sicuramente reprimendo una smofia.
Annuisco e ancora con la mano di questa sul braccio ci dirigiamo al solito tavolo. Mario scosta la sedia alla rossa e alzo gli occhi al cielo sentendo la risatina di Marta.Se si aspetta la stessa cosa si sbaglia di grosso. Mi siedo accanto a Mario e faccio finta di studiare il menù anche se lo conosco a memoria. Marta mi chiede qualcosa ma non l'ascolto neanche, continuo a leggere il menù. All'improvviso la voce di Raffaello attira l'attenzione di tutto il tavolo.
<<Buongiorno raggio di sole!>> esclama tutto felice. Due ragazze gli sono davanti, una mora e una con i capelli azzurri. Una risata pervade l'aria e so esattamente a chi appartiene.
Non ci credo.
Lei è qui.La ragazza con i capelli azzurri risponde qualcosa a Raffaello e si sposta di lato. Adesso il raggio di sole è visibile, Aurora sorride ed è un pochino rossa. Santo Dio quanto è bella!
Sento gli occhi di Marta addosso ma non me ne frega un cazzo. Continuo a guardare Aurora parlare con Raffaello e la ragazza con i capelli azzurri si accorge del mio sguardo insistente.
Dice qualcosa all'orecchio di Aurora che si volta. I suoi occhi incontrano i miei e il tempo sembra fermarsi.
Ma che cazzo ti succede Max?Sembra arrabbiata e non sorride più, spero non ce l'abbia con me per ieri sera.
Ma poi che ti frega? Quella ci ha rovinato una nottata di sesso amico!
Marta mi tocca di nuovo il braccio e lo sguardo di Aurora segue il movimento. Alzo una mano per salutarla ma lei fa finta di niente e si volta a parlare con l'amica. Mario è concentrato sulla rossa e non si accorge di niente.Aurora e la tipa strana si siedono al tavolo più lontano dal nostro.
Riesco a vederle solo la schiena.
Neanche in faccia ti vuole guardare Max. Questo la dice lunga, no?
Sto per alzarmi quando arriva Raffaello per prendere le ordinazioni, sarà un pranzo davvero interessante. Senza dubbio.
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Il solito casino.
Lãng mạnTrasferirsi in una nuova città non è mai facile, lo sa bene la diciannovenne Aurora. L'università può essere dura, soprattutto se non si conosce assolutamente nessuno. Aurora è sola, può contare solo su se stessa. Trasferirsi lontano per dimentica...