Capitolo 36

60 4 0
                                    

" È sabato sera, e sono con Ilaria ed Ele in un locale in cui scorre alcol a fiumi. È il compleanno di un nostro compagno di classe, e ci ha trascinato tutti qui per festeggiare. Osservo le mie amiche ridere e flirtare con un paio di ragazzi del liceo, mentre io sono seduta da sola, a bere una coca cola in estrema depressione. In realtà sono arrabbiata, furiosa quasi.

Odio essere scaricata così, come se ad un tratto non esistessi più per loro. Mi fa male, e in fondo pensavo che davvero l'amicizia venisse prima dei ragazzi. Ma forse, voleva solo per me.

Il mio umore già nero peggioró con l'entrata in scena di Stefano De Palma. Dal nostro bacio, non ci eravamo più visti. Per sua fortuna. Dovevo ancora fargliela pagare, e lo avrei fatto, mi serviva solo un idea brillante. Lo guardo camminare con disinvoltura tra la folla, e devo ammettere che è davvero un gran bel ragazzo. In camicia poi...

Alcune ragazze provano ad avvicinarsi ma lui sembra inavvicinabile, le liquida con poche parole e viene dritto verso di me. Si siede, scocca un occhiataccia alle mie amiche, che non si sono accorte di nulla. Prende il mio bicchiere e beve.

<<Ti va di andare via?>> urla, per sovrastare la musica. Annuisco, e lo seguo fuori dal locale. Mi passa un casco, accende la vespa e mi fa segno di salire. Lo abbraccio goffa, avvertendo i muscoli tesi dell'addome.

Sfreccia tra le stradine secondarie, fino ad arrivare sul lungomare. È deserto e questo dovrebbe inquietarmi, invece respiro l'aria fresca a pieni polmoni. Mi siedo su una panchina e chiudo gli occhi, beandomi del silenzio rotto solo dal rumore delle onde.

<<Siamo uguali.>> dice Stefano, dopo un po'. È seduto alla mia destra, rilassato.

<<In cosa?>> chiedo, confusa. Siamo come il giorno e la notte, o così credevo.

<<Odi gli spazi stretti e bui, il rumore forte, le persone ipocrite e false. Odi perdere tempo in cose stupide, come la festa da cui siamo venuti via. Odi che le tue presunte amiche preferiscano flirtare con dei ragazzi, scaricandoti. Perché tu non lo faresti mai. Hai dei principi, delle regole morali, delle passioni vere, proprio come me.>> esclama tranquillo, come se stesse parlando del tempo.

<<Sono un buon osservatore.>> continua, lasciandomi a bocca aperta. Mi volto a guardarlo e commetto un grave errore, i suoi occhi sembrano due pozzi profondi, simili alle onde del mare questa sera.

<<Ma ora passiamo alle cose che ti piacciono, vediamo...ti piace studiare, leggere libri d'amore e fantasy, correre sulla spiaggia, guardare film e serie tv, ami gli animali e vorresti avere tempo per svolgere volontariato al canile.>>

Diamine, o gli piaccio sul serio oppure è uno stalker professionista.

<<Dovrei avere paura?>> borbotto, accennando un mezzo sorriso. Stefano ride, mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si avvicina.

<<Adoro il tuo carattere scontroso, irriverente e la tua testardaggine. Sei una delle poche persone vere che ho conosciuto nella mia breve vita, e mi piaci da impazzire.>> ammette, prima di unire le sue labbra alle mie.

E così mi aveva conquistato non solo la mente ma anche il cuore, perché Stefano De Palma sapeva come far sua una ragazza, e al tempo stesso come distruggerla."

Mi sveglio con il cuore in gola, stringendo il lenzuolo nero. Mi guardo intorno, perché non ricordo come sono arrivata nella camera da letto. Osservo Max dormire, ha l'espressione serena ed è a petto nudo.
È bellissimo, come sempre.

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora