Capitolo 23

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Il giorno dopo, all'università Giulia è talmente felice da farmi venire il diabete, bacia Daniel e saltella felice verso di me.
<<Tesoro buongiorno!>> esclama buttandomi le braccia al collo, stringendomi forte.
<<Wow! Almeno una delle due è felice sta mattina!>> ridacchio tra i suoi capelli azzurri.
<<Ho deciso di dargli un opportunità, ha giurato di comportarsi bene.>>
Aggrotto le sopracciglia, quel tipo pendeva dalle sue labbra ma non mi sembrava una persona di cui potersi fidare.
<<Se fa cazzate giuro che lo castro.>> affermo guardando la mia amica negli occhi.
<<Sei fantastica Au, davvero.>>
Ci dirigiamo insieme in classe, ma prima di entrare fumiamo una sigaretta sulle scale antincendio.
<<Mi spiace per come sono andate le cose alla festa.>> dice Giulia con un tono triste.
<<Ne abbiamo già parlato, è tutto apposto davvero!>>
Ne avevamo parlato per ore al telefono, le avevo raccontato tutto, di Max e lei del dopo festa con Daniel.
<<Ma guarda un po' chi si vede...>> mormora la mia amica lanciando uno sguardo verso il basso.
Un ragazzo moro con una giacca in pelle e gli occhiali da sole in compagnia di un altro ragazzo alto e piazzato, seguiti da due ragazze, una mora e una rossa.
<<Perché quelle due galline mi sembrano famigliari?>> domando nervosa.
<<Perché sono le stesse che abbiamo visto al bar un po' di tempo fa, ricordi?>>
Oh già. Quella che Giulia voleva rimettere al suo posto.
Sbuffo, spengo la sigaretta e mi giro di spalle.
<<Vogliamo rientrare subito?>> domanda Giulia capendomi subito.
<<Finisci di fumare ed entriamo.>>
<<Sei sicura? Perché stanno salendo le scale, quindi siamo ancora in tempo.>> mormora per non farsi sentire e tremo per il nervoso.
<<Tanto mica mi può riconosce di spalle...>>
All'improvviso due braccia mi circondano le spalle e un profumo famigliare mi invade le narici.
<<Sul serio pensavi che non ti avrei riconosciuta raggio di sole?>> domanda Max sussurrandomi le parole all'orecchio.
Rossa fuoco mi volto piano e i suoi occhi scuri sorridono, così come le labbra.
<<Ciao.>>
Bell'approccio, sono colpita!
<<Buongiorno dolcezza, è un piacere vederti di prima mattina.>> afferma malizioso.
<<Vorrei poter dire la stessa cosa ma non è così.>>
Ti sta tornando un po' di sale in zucca?
<<Oh ma davvero? Strano, sei rossa come un pomodoro.>> esclama sfiorandomi una guancia.
<<Fa caldo.>>
<<Fa caldo?>>
Ora è un pappagallo?
<<Au dobbiamo andare sennò arriviamo tardi.>> dice Giulia salvandomi da questa strana situazione. Non fa altro che lanciare occhiatacce alle nostre spalle e le cose stanno per mettersi molto male.
<<Max, che fai non ci presenti?>> chiede una vocina fastidiosa paragonabile alle unghie sulla lavagna.
<<Sono Marta, la ragazza di Max.>> dice sicura di sé.
Per poco non vomito, questa tizia è davvero la sua fidanzata?
La ragazza sorride cattiva e io inclino la testa, studiandola.
No.
Non ci credo.
Lei non è il tipo di Massimiliano, non ce la vedo proprio al suo fianco.
<<Hai finito di sparare stronzate?>> esclamo tranquilla.
Max fuma di rabbia ma alla mia risposta inizia a ridere.
<<Marta sparisci prima che mi incazzi sul serio.>> dice alla mora che stringe forte i pugni, arrabbiata e umiliata.
Lui allunga un braccio e mi circonda le spalle, non contento mi schiocca un bel bacio sulla guancia sotto gli occhi sbigottiti di Marta.
La rossa la prende per il braccio e la spinge dentro scomparendo dalla nostra vista.
<<Levami le mani di dosso o ti faccio male.>> lo minaccio arrabbiata per questa stupida scenetta da serie tv scadente.
<<Calma tigre, non sono io il nemico!>>
<<Quella gatta morta mi ha fatto saltare i nervi, io di solito evito questo tipo di situazioni cavolo!>>
Giulia si avvicina fin quando non la sento prendermi la mano, ha capito che sto per scoppiare.
Max mi leva le mani di dosso e mi studia attentamente.
<<Aurora, calmati, stai diventando viola.>>
Viola?
Adesso gli faccio vedere io!
<<Perché non segui la tua "ragazza"? Oh già, tanto nei hai altre venti che ti attendono in classe, scommetto che ti prendono anche il posto.>> ringhio perdendo completamente il controllo.
Non discutevo con un altra ragazza da parecchio tempo, e i ricordi mi invadono il cervello facendomi arrabbiare ancora di più.
Litigare per un ragazzo...avrei giurato che non lo avrei fatto mai più.
Io e Max non stavamo nemmeno insieme e già dovevo confrontarmi con altre ragazze!
Ma anche no!
<<Non dici niente perché sai che ho ragione!>> sibilo.
Il suo amico si mette in mezzo, osserva Giulia tenermi buona e Max rigido come un stoccafisso.
<<Ragazzi, stiamo dando spettacolo.>> dice attirando la mia attenzione, almeno in parte.
Davanti agli occhi rivivo gli ultimi mesi a casa, le litigate, l'umiliazione e il dolore.
Mi sento male.
No no no no no! Adesso no!
Sento gli arti più leggeri, senza peso e prima che possa rendermene conto svengo.

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora