Capitolo 29

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Mi ero pentita di aver accettato la proposta di Giulia?
No. Si. Ok, un po'.

Mi guardo allo specchio della mia camera, e sorrido. Al diavolo tutto stasera, il mio passato e quello stronzo di Massimiliano. Non ho bisogno di nessuno, neanche di lui.
Sistemo il vestito nero sui fianchi, infilo le décolleté abbinate e la borsetta in cui porterò solo il necessario: soldi, carta d'identità e lo spray al peperoncino. Non si è mai troppo prudenti.

Con la chiave della camera in mano, spengo la luce, chiudo la porta e scendo le scale fino al piano terra. Stasera è tutto molto silenzioso, il che è parecchio strano. Consegno le chiavi al gabbiotto e raggiungo Giulia, che fuma fuori il cancello.

<<Pronta?>> dice, con un occhiolino. La guardo e capisco che fa sul serio, ha ripreso con il trucco più pesante e con le catene. La gonna in pelle le sta divinamente, il top anche, ma ha l'aria dannatamente triste. Basta un occhiata attenta per accorgersi del vuoto che ha negli occhi.

<<Si, andiamo.>> rispondo, perché io non sono da meno. Ho i miei fardelli, e avrei dovuto evitare di incasinarmi di più.

In dieci minuti arriviamo al The Club, una piccola discoteca sotterranea vicino alla casa dello studente. L'entrata è gremita di persone, ragazze mezze nude che ridono, ragazzi che ci provano e in fondo non dovrei stupirmi. Entriamo dopo aver fatto il biglietto, e ci sediamo al bancone per bere qualcosa.

<<C'è un tipo che ti sta fissando da quando abbiamo messo qui.>> urla Giulia, per sovrastare il volume della musica. Il barista ci mette davanti i nostri drink con un sorriso allusivo, con gli occhi nella scollatura della mia amica, che sembra non farci caso.

<<Chi?>> strillo, annoiata.

<<Quel bel manzo laggiù amore.>> dice, indicando spudoratamente il tipo con l'indice. Alla faccia della discrezione.

Dall'altra parte del bancone, parecchio infondo, c'è un gruppo di ragazzi abbastanza folto. Ci sono anche alcune ragazze, con mini vestiti addosso e capelli rigorosamente piastrati. Appena trovo il ragazzo che intende, abbozzo un sorriso. La serata sta per prendere una piega diversa...
Lo osservo alzarsi, aggirare una ragazza mora che gli stava addosso, e farsi strada fino allo sgabello vuoto accanto al mio.

<<Che bellissima visione questa, è un  piacere vederti Aurora.>> mi sussurra Cristiano in un orecchio, con l'alito caldo che sa leggermente di alcol. Si siede e si presenta alla mia amica, senza perdere il sorriso.

<<Come mai sei qui?>> domanda, avvicinandosi quel tanto che basta per farsi capire.

Vago con lo sguardo dai capelli biondi scompigliati, agli occhi azzurri limpidi come il mare e al suo sorriso splendente che riesce a scaldarti il cuore. È bellissimo, come sempre dopotutto, e con questa camicia bianca sembra il classico principe delle favole. Però, le parole di Max mi risuonano nel cervello, perché nessuno è mai ciò che sembra.

<<Serata tra donne, tutto qui.>> rispondo, senza dare altre spiegazioni. Insomma, cosa dovrei dirgli?

"Sono così scema e disperata, perché si, sembro una cavolo di disperata, da provare forse dei sentimenti per Max e lui...si, lui mi bacia, poi scappa, poi lo rifà e si scusa."

Disperata è dire poco cara mia...stiamo raggiungendo alte vette di tristezza, riprenditi cazzo! Siamo giovani e fighe!

L'alcol inizia a farsi sentire, e forse non è stato un bene venire qui. La musica pompa forte, le luci mi danno fastidio agli occhi, i corpi che ballano al centro della pista troppo selvaggi...improvvisamente sento il bisogno di rintanarmi nella mia camera e dormire. O leggere. O guardare il cielo dal tetto.

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora