Sento caldo, ma proprio tanto, così cerco di scostare le coperte con il braccio senza però sortire alcun risultato. Mi divincolo con forza finendo con il sedere a terra. Buongiorno genio!
Mugugno qualcosa e spalanco gli occhi per il dolore, ma che cazzo...
Una risata arriva dal letto e non sapevo che i materassi sapessero ridere, finché non vedo spuntare il viso rilassato di Cristiano.
Dai che forse qualcosa ti ricordi...Mi copro il viso con le mani, in imbarazzo estremo, che figuraccia. Ricordo perfettamente cosa ci siamo detti sta notte, però ne resto lo stesso stupita. Ho avuto il coraggio di bussare alla sua porta nel cuore della notte e abbiamo dormito insieme, abbracciati. Tutto molto casto, almeno in apparenza.
<<Ti trovi bene nei piani bassi?>> ridacchia Cris, allungando una mano per aiutarmi a tirarmi su. Mi siedo sul letto, con il petto nudo del ragazzo a pochi centimetri di distanza.
<<Meglio sul letto sinceramente.>> dico, giusto per dire qualcosa. Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia, sarò anche rossa come un pomodoro.
Cristiano si avvicina, mi scosta una ciocca di capelli dal viso e mi fa solletico suoi fianchi e sul collo. Ridendo come una pazza non mi rendo neanche conto di essere sdraiata a pancia in su, e lui mi sta sopra, con le braccia ai lati della mia nuca.
<<Qual è il problema principessa?>> domanda, serio. Cerco di riprendere fiato, e mi sento un po' più a mio agio ora. Con un manzo addosso saremmo tutti più a nostro agio.
<<Abbiamo dormito insieme.>> la butto lì, arrossendo solo al ricordo del suo corpo premuto contro il mio, del suo respiro regolare e pesante nel mio orecchio e al braccio che mi ha stretta per tutto il tempo senza lasciarmi mai.
<<E allora?>> mormora, con un sopracciglio alzato.
<<Beh, è un po' imbarazzante non trovi?>> non riesco a sostenere il suo sguardo blu, così mi concentro su un punto oltre il suo viso.
<<Abbiamo solo dormito, quindi no, non lo trovo imbarazzante.>> borbotta, cercando di capire cosa mi passa per la testa. Con due dita mi prende il mento e riporto i miei occhi nei suoi, trattenendo il fiato.
<<Avevi bisogno di un posto dove stare, di compagnia, e non c'è nulla di male in questo Aurora. Quindi smettila di farti le seghe mentali, ok?>> esclama, sfiorando il mio naso con il suo. E per un momento penso che stia per baciarmi, forse lo spero anche. Confusione portami viaaaaa!
Chiudo gli occhi, agitata e nervosa. Non so cosa voglia fare e non so perché lo sto lasciando fare, forse perché in fondo mi fido di lui. Posa le labbra bollenti su una guancia, per poi scendere nell'incavo del collo. Il cuore sobbalza, è piuttosto piacevole.
Piuttosto?? Solo piuttosto?Spalanco le palpebre di botto, il mio cervello ha ragione. C'è qualcosa che non va, non provo le emozioni giuste. Cristiano ha lo sguardo languido e sembra chiedermi il permesso per andare oltre.
Vado nel panico, non riesco a dire nulla e il ragazzo si avvicina e posa le labbra sulle mie. Resto di ghiaccio, immobile. Dovrei ricambiare il bacio, ma in questo momento vorrei solo allontanarmi il più possibile.
Spingo il petto di Cristiano con entrambe le mani, e sguscio giù da letto. Afferro le chiavi della mia camera sul comodino e i miei occhi si fermano su una fotografia, è sgualcita e un po' scolorita sui bordi ma i soggetti sono ben visibili.
Due ragazzini sui quindici anni sorridono in un prato verde, un pallone da calcio tra i piedi e un braccio sulle spalle dell'altro. Uno è biondissimo quasi albino, con occhi blu e sorriso candido, do per scontato che sia Cristiano. L'altro bambino è magrolino, più alto ed ha una matassa di capelli scuri che gli ricade sugli occhi.
Il cuore mi batte più veloce, perché forse sono impazzita e visionaria ma quello che sto vedendo non ha senso. O magari ce l'ha, spiegherebbe molte cose, ma non il resto della storia, tipo l'odio. Torno con gli occhi sul biondo mezzo nudo, che mi guarda con gli occhi sbarrati e le mani nei capelli.
<<Torno nella mia camera.>> dico, ancora una volta in estremo imbarazzo. Ciabatte ai piedi, lo vedo annuire così indietreggio piano fino alla porta.
Cammino veloce verso la mia camera, è abbastanza presto quindi incontro solo alcune signore delle pulizie. Una in particolare, l'unica rossa, credo si chiami Greta, mi ha vista uscire della camera di Cristiano ed ha spalancato la bocca sorpresa. Forse il ragazzo non era solito portarsi le conquiste in camera.
Infilo la chiave nella toppa, giro e la porta accanto alla mia si spalanca di colpo. Mi verrà un fottuto infarto!!
Max ne esce fresco, riposato e pure rilassato. Sorride e si blocca quando punta i suoi carboni ardenti su di me, mi squadra dalla testa ai piedi. Serra la mascella, aggrotta le sopracciglia, sembra piuttosto incazzato.
E certo! Ma mi faccia il piacere!<<Dove sei andata vestita così?>> domanda, stringendo i pugni. Resisto all'impulso di coprirmi la canotta con le braccia, e mi limito a fulminarlo con lo sguardo.
<<Sei uno stronzo! La prossima volta che scopi dimmelo che me ne vado!>> sbotto, con una smorfia di disprezzo dipinta sul viso. Deve sapere quanto mi fa schifo.
<<Non fare la permalosa, non sarà ne la prima ne l'ultima volta che succede. Facci l'abitudine.>> risponde, con un alzata di spalle.
<<Vaffanculo!>> ringhio, arrabbiata e ferita. Per lui non valgo niente, per lui non è mai esistito un "noi". Che scema sono stata.
<<Dove hai dormito allora?>> chiede, con arroganza. Si passa una mano tra i capelli scuri, e sto per rispondergli molto male quando spunta Cristiano con addosso solo i pantaloncini sportivi con cui ha dormito.
Lo sguardo di Max passa da me a lui per un paio di volte, poi scoppia a ridere. Ma non c'è nulla di divertente nell'espressione amareggiata del biondo, o nella mia. Sto provando così tante emozioni contrastanti da farmi venire l'emicrania. Con un sorriso odioso Max supera Cristiano, dandogli una spallata. Mi guarda, scuote la testa e sparisce per le scale.
Quel ragazzo è un caso patologico mia cara, è figo da morire ma non è psicologicamente stabile. Io te l'ho detto eh!
Ho bisogno di stabilità, di sicurezze e non di questo! Sto soffrendo per un ragazzo che conosco a mala pena, devo solo togliermelo dalla testa ma non ultizzando un altro. Dovrò essere chiara con Cristiano, non voglio illuderlo o fargli del male.
<<Senti Aurora io...>> farfuglia, passandosi una mano tra i capelli scompigliati. Sembra immensamente dispiaciuto e il cuore mi si stringe.
Una ragazza ci passa accanto, sgrana gli occhi e poi ammicca al biondo. Si vede lontano un miglio che vorrebbe sapere perché si trova qui fuori, mezzo nudo, a parlare con me. Passa oltre e va in cucina, nel giro di poco la notizia arriverà persino alle odiose oche di Giorgia e Valentina.
<<Alt Cris, facciamoci una doccia, cambiamoci, o nel tuo caso infila dei vestiti per favore, e poi parliamo.>> dico, eloquente. Cerco di non guardare il suo fisico perfetto ma sta diventando parecchio complicato.
<<Hai ragione, ti faccio uno squillo in camera e ci vediamo giù.>> e lo vede quanto sono in difficoltà, e quanto sono confusa.
Lo osservo sparire alla fine del corridoio e penso che ho sbagliato anche questa volta, perché forse mi sono innamorata della persona sbagliata.
Spazio autrice: Sopresi? Un bacetto mega casto c'è stato, ma forse non è ciò che Aurora vuole. Team Max o Team Cris? Fatemi sapere cosa ne pensate, ci vediamo al prossimo capitolo 😏💕

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Il solito casino.
RomanceTrasferirsi in una nuova città non è mai facile, lo sa bene la diciannovenne Aurora. L'università può essere dura, soprattutto se non si conosce assolutamente nessuno. Aurora è sola, può contare solo su se stessa. Trasferirsi lontano per dimentica...