<<Cosa hai deciso di indossare?>>
La domanda di Giulia mi coglie di sorpresa e il rigatone mi va di traverso. Bevo dell'acqua e Giulia mi dà dei colpetti sulla schiena.
<<Stai bene?!>>
<<Ehm, si si...>> rispondo con la voce roca, tossicchiando.
<<Non ci hai ancora pensato giusto?>> un sorriso strano increspa le sue labbra ed è inquietante.
<<No, in realtà no.>>
Riprendo a mangiare sperando che lasci cadere il discorso.
<<Se ti azzardi a mettere dei jeans e una maglietta saranno guai per te!>>
Alzo gli occhi al cielo, cosa dovrei indossare? Vestiti inguinali?
No grazie.
<<Certo che metterò qualcosa del genere!>>
<<No tesoro, metterai un bel vestitino o una gonna.>>
Finisco la pasta e la fisso decisa a non mollare, stavolta non mi convincerà!
<<Te lo scordi Giù, per me indossare una gonna o un vestitino è una tortura...devo stare sempre seduta composta altrimenti si vede tutto e i tacchi poi? È tutto di una scomodità assurda, e io voglio stare comoda.>>
Giulia ascolta con attenzione e annuisce.
<<Il discorso è ragionevole, però è una festa Au. Non ci si va in jeans. E di certo non con una delle tue magliette nerd!>> ribatte con fervore.
<<Che problema hai con le mie magliette? Guardala! Ci sono gli Stromtropper, cosa potrebbe avere un'altra maglia in più?>>
Giulia guarda scettica la mia maglietta grigia con la scritta 'Star Wars' e tre guardie imperiali bianche con tanto di fucili. Pazzesca!
<<Questa maglia è incredibilmente oscena, faresti eccitare solo qualche nerd. Forse.>>
Oh ma andiamo! A chi non piace Star Wars?
Delle volte mi chiedo se tu sia davvero una ragazza.
Sbuffo irritata, sarò anche nerd e allora? Perché devo fingere di essere qualcuno che non sono?
<<Forse domani sera potrei indossare quella nera con il drago e Daenerys, che si illumina al buio, che dici?>>
Giulia, come previsto, sbianca e io scoppio a ridere.
<<Tutto ma non quella!!>>
Alzo le mani e rido ancora più forte attirando l'attenzione di Raffaello.
<<Possiamo arrivare ad un accordo Au, che faccia felice me e te contemporaneamente.>>
Sono tutta orecchie.
<<Tu indosserai qualcosa che sceglierò io, in cambio potrai mettere le scarpe che preferisci.>>
Oh, se lo poteva pure scordare!
<<Assolutamente no!>> ribatto subito.
<<Ti giuro: niente vestiti troppo attillati e corti, niente scollature esagerate, niente di troppo colorato.>>
Vorrei scappare da questa stupida conversazione ma non cederà.
<<Va bene. Va bene. Ma basta parlarne ok?>>
Giulia esulta per la seconda volta oggi, mi stringe la mano e sorride.
<<Ragazze cosa erano quelle risate?>> domanda Raffaello.
<<Oh le solite sciocchezze tra ragazze! In più Aurora ha accettato di andare a fare shopping con me dopo le lezioni, non è magnifico?>> afferma Giulia con un allegria contagiosa.
Raffaello sorride divertito quando osserva la mia espressione sconvolta.
<<Già che ci sei falle comprare anche qualche maglietta decente.>>
Giulia scoppia a ridere e a me cade la mascella.
<<Raffaello anche tu no però! Vi siete alleati contro di me?!>>
Scuoto la testa e con la coda dell'occhio noto lo stesso ragazzo moro di questa mattina a qualche tavolo di distanza, insieme ad una ragazza dai capelli rossi.
Lui mi guarda e sorride prima di continuare a parlare con la rossa.
Chi diamine è?
Lo sapresti se facessi più attenzione mia cara.
<<Grazie di tutto Raf, ci vediamo domani!>>
Giulia saluta il proprietario del bar/tavola calda e si alza, presa alla sprovvista la seguo ancora con la testa tra le nuvole.
<<Ci aspetta un pomeriggio favoloso!>> esclama prendendomi a braccetto.
Sarà peggio di una tortura medievale.---------------------------------------------------------
~dopo le lezioni~
Girovaghiamo da un ora tra i negozi del centro storico e già ne ho abbastanza, forse sono allergica allo shopping. Le ragazze che litigano per un paio di pantaloni o per una gonna lo trovavo inconcepibile. Per me lo shopping è solo quello che si fa in libreria, con il profumo di libri appena stampati e il silenzio. Il caos dei negozi di abbigliamento mi fa venire la nausea.
Giulia entra ed esce dai negozi come un ciclone, osserva, sposta e studia i capi con tanta attenzione.
Ci sediamo, a mani vuote, ai piedi della fontana di pietra che zampilla acqua, al centro della piazza.
<<Non hanno nulla di adeguato.>> si lamenta Giulia, per mia fortuna i negozi di abbigliamento non sono tantissimi e li abbiamo visti quasi tutti.
<<Che peccato...>>
Alza lo sguardo e si blocca.
<<Che stupida che sono! Dai andiamo!>> si tira una ciocca di capelli e mi trascina in piedi con la forza.
Entriamo nel negozio di fronte la fontana, che espone nelle vetrine dei completi troppo scollati e corti. Decisamente non il mio genere.
Giulia si fa largo tra le ragazzine che affollano il negozio e la perdo di vista.
La tasca inizia a vibrare e tiro fuori il cellulare dalla tasca dei jeans.
Aiuto! Puoi anche far finta di niente e non rispondere, io la spia non la faccio mica.
Per quanto l'idea sia allettante devo rispondere.
<<Mamma! Ciao!>> esclamo con finto entusiasmo, di solito ci sentiamo una volta ogni due/tre giorni e sempre di sera.
<<Tesoro ciao! Come stai? Sei fuori? C'è un po' di baccano.>> domanda curiosa.
<<Si, sono in un negozio in realtà.>>
<<Basta libri eh! Non so più dove metterli Aurora.>> esclama già sul piede di guerra.
Alzo gli occhi al cielo e respiro profondamente per evitare di risponderle male.
<<È un negozio di abbigliamento mamma.>>
Il silenzio dall'altra parte della cornetta è strano, guardo il cellulare e no, non è caduta la linea.
<<Mamma?>>
<<Oddio, sei...sei davvero a fare shopping? Shopping vero?>> domanda con un filo di voce.
Passo una mano tra i capelli, frustrata.
<<Si, domani vado ad una festa.>>
<<Oh. Oh, allora ti chiamo più tardi ok? Vai vai tesoro, compra qualcosa di carino e non le solite cose strane.>>
Eh che palle co 'sta storia!
<<Mamma perché mi hai chiamato?>>
Due silenzi di mia madre nella stessa chiamata sono preoccupanti, che deve dirmi?
<<Ehm, niente niente tesoro. Tranquilla. Va bene? Ci sentiamo domani, prima della festa.>> risponde tesa, nasconde qualcosa di certo.
<<Mamma sul serio, dimmi quello che devi avanti.>>
<<Devo andare tesoro! A domani!>>
Prima che possa dire qualcosa chiude la chiamata.
Ma che diavolo!
Cosa starà nascondendo?
Un idea ce l'ho ma la caccio subito via, disgustata.
<<Aurora! Eccoti, avanti vieni!>>
Giulia si sbraccia e dalla sua espressione raggiante penso abbia trovato qualcosa che la soddisfa.
La raggiungo e scendiamo nell'area camerini al piano inferiore, in cui sono presenti dei divani rossi per chi attende. Per nostra fortuna un paio sono liberi e Giulia appende nel camerino un vestito e, senza dire una parola, chiude la tenda.
Continuo a pensare alla strana telefonata con la mamma e infilo il vestito senza farci troppo caso, scosto la tenda e Giulia mi guarda.
<<Che c'è?>> chiedo esasperata.
Si avvicina e mi regala un sorriso dolcissimo.
<<Sei bellissima.>>
Arrossisco e osservo la mia figura allo specchio, la ricerca dell'abito è decisamente terminata.

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Il solito casino.
RomanceTrasferirsi in una nuova città non è mai facile, lo sa bene la diciannovenne Aurora. L'università può essere dura, soprattutto se non si conosce assolutamente nessuno. Aurora è sola, può contare solo su se stessa. Trasferirsi lontano per dimentica...