Capitolo 9

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I giorni passavano e con essi anche il pensiero di Max man a mano svaniva dalla mia mente. Il ragazzo non si vedeva né in università né alla casa dello studente, neanche fosse stato risucchiato dalla città stessa. Avevo incontrato il suo amico del bar in compagnia di una ragazza con i capelli rossi.

Di Max, nemmeno l'ombra.

Dopo lo show in cucina, non ci avevo più messo piede, la vergogna era ancora viva nel mio animo. Cristiano, invece, qualche volta lo avevo incontrato per le scale. Ci scambiavamo un breve saluto e ognuno per la propria strada.

L'unica ancora di salvezza dalla solitudine che cercava di avvolgermi era Giulia. Un tornado di vivacità, che non si abbatteva mai. Studiavamo spesso insieme, o a casa sua o nelle sale studio alla casa dello studente.
Stavo giusto accompagnando Giulia alla porta quando noto Cristiano venirmi incontro.

<<Aurora, sta per iniziare la riunione! Che ci fai ancora qui?>> domanda con un mezzo sorriso. Aggrotto le sopracciglia, che storia è questa?
Cristiano sembra intuire la linea dei miei pensieri e si passa una mano tra i capelli.

<<Perché? Perché nessuno legge mai gli avvisi sulla bacheca?!>> borbotta tra sé camminando avanti e indietro.

<<La prossima volta proverò con i glitter colorati!>> Giulia ridacchia e guarda Cristiano con divertimento.

<<C'è la riunione della casa, sono già tutti dentro, vieni con me?>> continua poggiando una mano sul mio braccio.

<<Ci vediamo domani tesoro!>> esclama Giulia scoccandomi un bel bacio sulla guancia.

Seguo Cristiano in una delle aule studio, apre la porta e il chiacchiericcio diminuisce. Mi indica una sedia e senza guardare nessuno mi siedo. La sala conterà almeno una quarantina di persone nonostante la struttura ne ospiti molte di più.
Gioco con le maniche della maglietta di cotone che indosso ed evito di alzare lo sguardo sulle persone che mi circondano.

<<Bene, se siamo tutti possiamo iniziare.>>

Cristiano non ha bisogno di alzare la voce per farsi sentire, sembrano rispettarlo abbastanza da stare in silenzio mentre parla. Alzo lo sguardo su di lui, è appoggiato con il sedere sul bordo di un tavolino rialzato, sedute ai lati ci sono due ragazze che lo guardano adoranti.

Ho già la nausea e neanche abbiamo iniziato!
Perché hai accettato questo stillicidio?
Dire di no a Cristiano è complicato...
Il potere dei muscoli!!

<<Vorrei iniziare dicendo un paio di cose. Punto numero uno: la dovete smettere di far scattare l'allarme antincendio, soprattutto di notte! Dateci un taglio altrimenti attiveremo le telecamere.>> afferma duro il rappresentante guardando uno per uno. Un ragazzo alto e moro lo affianca e traduce in inglese per gli erasmus presenti.

<<Punto secondo: qualcuno ha scritto sul muro accanto all'ascensore al primo piano.>> continua greve, incrocia le braccia muscolose sul petto e aggrotta le sopracciglia arrabbiato.

<<Quello che c'era scritto non lo ripeterò, il responsabile o i responsabili saranno puniti.>> termina di pronunciare la frase con un sorriso furbo, come se sapesse già di chi si tratta. Un mormorio percorre la stanza, il clima rilassato è completamente svanito.

<<Punto terzo: se questa casa continuerà ad essere un asilo nido le telecamere verranno attivate sicuramente. Sono stanco di farvi da babysitter.>> Le due ragazze si avvicinano sempre di più verso Cristiano, fino a sfiorargli le spalle.

All'improvviso la porta si spalanca, dal mio posto non riesco a vedere di chi si tratta ma avverto la tensione aleggiare come una pesante cappa.
L'espressione di Cristiano è tetra, quasi omicida. Gli occhi azzurri sono un mare in tempesta, incute un certo timore.

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora