Capitolo 16

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Dopo aver strattonato il braccio di Giulia, insieme avevamo deciso di concederci una pausa dai balli scatenati e seguite da Daniel avevamo occupato i gradini alle spalle del palco.
Passando una mano tra i capelli osservavo i gruppetti di ragazzi bere, fumare erba o sigari, ragazzine mezze nude e già ubriache barcollare e spintonare chiunque si trovassero davanti.
Il dj si dava da fare, assecondando la folla con canzoni famose e piuttosto scontate ma se venivano accolte da un boato, erano certamente la scelta giusta.
<<Ehi Giù, dov'è il bagno?>> chiedo con una mano sulla pancia, avevo assolutamente bisogno di un bagno, la mia vescica non resisteva più.
Lei aspira e butta fuori il fumo sotto forma di cerchi, senza degnarmi di attenzione, è troppo concentrata a fulminare con lo sguardo Daniel che parla con due ragazze qualche metro più in là.
Le tocco una spalla e sembra come ridestarsi, si volta e cerca di sorridere nonostante abbia una strana smorfia.
<<Hai detto qualcosa tesoro?>>
Le sorrido e indico Daniel con il mento.
<<Ti piace Daniel per caso?>> domando curiosa, non sembra il tipo di Giulia.
Lei sussulta e si passa una mano tra i capelli.
<<Ma che vai a pensare?! È un donnaiolo idiota, l'ho chiamato solo per scroccare un passaggio. Niente di più.>>
Da come stringe il mozzicone di sigaretta non si direbbe, ma evito di farglielo notare.
<<Va bene va bene, ti credo. Ti ho chiesto solo dove sta il bagno.>>
<<Superi la folla, sali le scale ed entri nell'edificio. A destra ci sono le macchinette per le merendine e roba varia, un po' più avanti ci sono i bagni. Sicuramente c'è fila quindi non puoi sbagliarti.>>
Aggrotto le sopracciglia, non ha neanche accennato ad accompagnarmi.
Devi solo pisciare, vuoi che ti regga anche la porta?
Odio quelle che vanno al bagno in gruppo, che si tengono la porta a vincenda sul serio.
<<Perfetto, ci vediamo tra poco.>>
Giulia sorride ma si rabbuia subito quando una delle due galline appoggia una mano sul braccio di Daniel.
<<Quando torni ho bisogno di bere, ti aspetto così andiamo insieme.>>
<<Giù, lo sai che non mi piace bere. Ti accompagno ma non chiedermi di bere con te perché non posso farlo.>>
<<Lo so tesoro. Ora va.>>
Mi allontano camminando tranquilla e scansando ragazzi ubriachi che ci provano e ragazze che fanno finta di essere ubriache.
Dopo dieci minuti riesco ad arrivare davanti alla porta del bagno ma Giulia aveva ragione, c'è una fila del diavolo!
Mi metto in coda aspettando il mio turno, nervosa e poco a mio agio.
E quando mai lo sei?
Cazzo, sta zitta!
Alcuni tavoli accantonati al muro sono occupati da dei soggetti poco raccomandabili, ridono e tracannano birra a volontà.
Uno dei bestioni mi fissa e sorride in maniera strana.
Ho i brividi.
Finalmente è il mio turno, così entro ed esco da quel bagno alla velocità della luce.
Quando passo accanto al tavolo di quei soggetti, il tipo fa un apprezzamento poco lusinghiero così mi volto e gli mostro il dito medio.
Senza aspettare una risposta scendo velocemente le scale mescolandomi alla folla, non si è mai troppo prudenti.
Durante la mia assenza la musica è cambiata, è più sensuale e le persone che ballano in pista sembrano volersi accoppiare da un momento all'altro.
Una ragazza infila la lingua in bocca ad un ragazzo moro, dopo due minuti si gira e bacia un biondo a caso.
Che schifo.
Come ho fatto a venire qui?
Diamine!
Col cavolo che ci tornerò l'anno prossimo!
Mentre tiro gomitate a destra e a manca, una figura attira la mia attenzione...mi è famigliare...
Il cuore va a tremila mentre riconosco Max circondato da tre ragazze che gli si strusciamo addosso senza alcun ritegno.
Ciò che mi fa più male è il suo sorriso soddisfatto ed è proprio a causa sua che prendo una decisione molto stupida.
No no no no...Dai ripensaci!
Col cazzo!
Allora facciamo sta' stronzata!
Ecco, così va meglio.
Con il cuore dolorante e una carica incredibile di rabbia raggiungo Giulia che non si è mossa di un millimetro.
Se gli sguardi potessero uccidere sono certa che al posto di Daniel in questo momento ci sarebbe solo un mucchietto di polvere.
E come biasimarla?
Quel coglione è avvinghiato alla gallina di prima, quella più audace, e per loro "ballare" è una parola che non ne descrive appieno i movimenti spinti.
Sembra più una danza animale di accoppiamento.
<<Smettila di guardare quei due coglioni.>> ringhio incazzata nera.
Giulia sobbalza e ridacchia, forse un po' sconvolta da tanta enfasi.
Il dj nel frattempo interrompe la musica e microfono in mano, si diletta in un discorso alquanto ambiguo.

<<Ragazzi, la festa si sta scaldando! Ma ricordate: bisogna sempre essere preparati, soprattutto i maschietti che vedo belli carichi e alticci.
Ora, noi dell'organizzazione vi vogliamo talmente bene da lanciare ciò di cui avete più bisogno.
Non siamo favolosi?>>

Un coro di voci risponde con entusiasmo.
Delle ragazze mezze nude iniziano a lanciare qualcosa sulla folla e quando mi rendo conto di cosa sono, non riesco a nascondere una smorfia.
<<Ma che problemi hanno?!>>
Giulia ride.
<<Non ne hai neanche idea.>>
Le metto un braccio sulle spalle e la conduco verso un gazebo, sicura della mia decisione.
Per stasera non voglio avere pensieri, voglio tornare ad essere libera di fare ciò che voglio, di prendere decisioni sbagliate e pentirmene il giorno dopo.
Mamma mia che maturità!
Per stasera la maturità e la razionalità si prendono una bella vacanza.
Devo staccare la spina ed è proprio quello che sto per fare.
Giulia si blocca capendo le mie intenzioni.
<<Sei impazzita? Perché vuoi farlo?>>
Un sorriso mi increspa le labbra, non può neanche immaginare cosa sento in questo momento.
Ed è tutta colpa sua!
Cosa ti aspettavi da uno come Max?
Hai ragione, non dovrei esserne stupita.
<<Divertiamoci e basta Giù.>>
Annuisce poco convinta ma non pone più domande, mi asseconda e per adesso mi basta.
Me ne pentirò, sicuro.
Una bustina si incastra tra i miei capelli e Giulia ride mentre mi consegna il preservativo.
Ancora stanno tirando sti cosi!
Immagino Max prenderne uno al volo e pensare di usarlo con una delle sue conquiste, lo stomaco si contorce solo all'idea.
Bere.
Ho un fottuto bisogno di bere.
Al diavolo tutto!
Così quando il ragazzo domanda cosa vogliamo bere io gli rispondo:
<<Dammi il drink più forte che hai.>>

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora