Tengo il libro di chimica in equilibrio sulle ginocchia, aperto sulla pagina degli esercizi sul numero di ossidazione. Leggo la stessa pagina per la terza volta consecutiva eppure il mio cervello si rifiuta di apprendere qualcosa.
Con il caos che c'è te ne stupisci?
No, affatto.
Perché non indossi qualcosa di carino e non sali anche tu alla festa?
Piuttosto la gogna!
Che esagerata! Sotto sotto stai morendo dalla curiosità mia cara!Tiro fuori le cuffiette dalla borsa e velocemente le collego al cellulare.
Fiondo il libro di chimica sul letto e lascio che la musica copra l'odiosa voce del mio cervello.Sgualdrina!
Urla rabbioso e l'offesa è solo qualcosa di ovattato che non raggiunge la mia anima. Alzo al massimo il volume e canto senza vergogna, con il casino della festa nessuno ci farà caso. Canto e ballo come una sciocca al centro della piccola stanza, lasciandomi andare.Un colpo forte alla porta mi fa sobbalzare e sfilo una cuffietta dall'orecchio. Forse è stata solo la mia fervida immaginazione...Un altro colpo scuote la porta e interdetta la fisso come se fosse il mio nemico numero uno. Con tutti quei ragazzi che si stanno ubriacando sarà meglio far finta di non essere in camera, non si sa mai.
<<Aurora! So che sei lì dentro apri!!!>> urla una voce maschile dall'esterno.
Parte la canzone di Lana Del Rey, Lust for life e continuo a restare immobile nonostante le proteste di Max. Sapere che è lui che tra poco scardinerà la porta non mi rincuora per niente.
<<Se non apri butto giù la porta! Lo giuro!>> Con il cuore in gola e i nervi a fior di pelle avanzo passo dopo passo fino ad afferrare la maniglia.
La stringo.<<Col cavolo che ti apro, pazzo che non sei altro!>>
Ecco.
Lo sapevo.
Quando sono terrorizzata parte il pilota automatico, ciò significa insulti e sfrontatezza da vendere!
Se fosse venuto il bel Cristiano non avresti reagito in questo modo!
Sbuffo, perché non hai tutti i torti.<<AURORA! APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!!>> urla arrabbiato come non mai.
<<Che vuoi?! Vattene!>> urlo più forte che posso, se fosse ubriaco?
Non riuscirei a gestirlo.<<Va bene, hai vinto.>> borbotta da dietro la porta.
Alzo un sopracciglio, da quando in qua me l'ha dà vinta?
È una trappola. Eccome se lo è!
Aspetto che da un momento all'altro spunti l'ammiraglio Ackbar di Star Wars ed urli:"It's a trap!"Sento dei passi pesanti percorrere il corridoio e poi il nulla.
Niente.
Sospiro sollevata e con una mano sul cuore mi allontano dalla porta, accendo la luce tenue della scrivania e mi butto a letto. Dormire sembra impossibile, la musica è troppo forte, le urla troppo assordanti, le risate troppo stridule.È peggio di un manicomio!
Perché ho accettato di vivere qui?
Chiudo gli occhi con la mia musica nelle orecchie, la voce di Ed Sheeran mi culla e mi addormento.Un urlo.
Uno schiocco.
Qualcosa è andato in mille pezzi.
Il boato è risuonato in tutta la casa e non solo. Apro gli occhi di scatto, spaventata. Tolgo le cuffiette e infilo le ciabbatte a forma di ballerina.Dalla finestra sento del chiacchiericcio indistinto, voci parecchio turbate. Con la chiave della stanza stretta nella mano, mi faccio coraggio e apro la porta.
Silenzio.
Nel mio corridoio non c'è anima viva.
Esco e percorro le scale del terzo piano fino a raggiungere il quarto piano. La sala comune, luogo della festa, è in uno stato pietoso. Molte persone corrono verso le scale e quasi mi buttano giù.<<Aurora, che ci fai qui?! Per una volta che dovevi restare in camera!>> urla Max con foga.
Senza dire altro mi tira per il braccio, poi intreccia la mano alla mia e inizia a correre nella direzione opposta agli altri. Loro vanno giù, noi andiamo sù.
Cerco di protestare, di rallentare ma ho la sensazione che non farebbe alcuna differenza. Non con Max.
Corriamo sù per le scale in maniera folle fino ad una porta chiusa a chiave.Delle urla risuonano al quarto piano, Max tira fuori una chiave dalla tasca dei pantaloni e apre veloce la porta in acciaio. Una folata di vento gelido mi scompiglia i capelli e per poco non ho un infarto. Cerco tornare indietro, lontana da quella maledetta porta, ma Max mi trascina fuori di peso.
Siamo sulla terrazza della casa dello studente in piena notte.
Chiudo gli occhi, serrandoli forte.
Perché?
Perché proprio a me?!

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Il solito casino.
RomantikTrasferirsi in una nuova città non è mai facile, lo sa bene la diciannovenne Aurora. L'università può essere dura, soprattutto se non si conosce assolutamente nessuno. Aurora è sola, può contare solo su se stessa. Trasferirsi lontano per dimentica...